Equitalia, ruolo abusato, serve una Agenzia Regionale delle Riscossioni.
Equitalia, al di là delle noiose e scontate difese di ufficio, è chiaramente arrivata al capolinea.
Premetto che non è in discussione la necessità di una corretta riscossione delle tasse, che è un servizio salva-democrazia indiscusso, se fatto in maniera neutrale, senza accanimenti e con parametri e procedure etiche.
Il debitore deve essere messo in condizione di pagare.
Occorre dotarsi regione per regione di una Agenzia Regionale di Riscossione Tributi, vicina alla realtà locale, riscrivendo regole e trasparenza, rimodulando i parametri (costi, interessi, sanzioni) a livelli etici sostenibili, che abbia l'obiettivo pragmatico di incassare senza distruggere il debitore, sia esso evasore per indole, per necessità o per inavvedenza.
Parlo da uno dei tanti personalmente vessato con tanto di ipoteca, una imboscata da me scoperta per caso e sanata immediatamente per non incorrere in una valanga di guai abnormi, a seguito di una multa presa a Genova dalla Polizia Municipale, dalla storia incredibile (notifiche fantasma tollerate da procedure compiacenti che feriscono il cittadino), moltiplicatasi nell'effetto progressivo come una bomba atomica.
Una schifosa storia schiettamente italiana, che mi lascia la paura che possa succedere ancora per una sciocchezza oggettivamente fuori controllo, paura che è l'humus della insicurezza sociale che Equitalia e le agenzie di riscossione hanno alimentato, la cronaca ci ha offerto storie incredibili ed è ora di smetterla con i vittimismi e con la polvere sotto il tappeto, i suicidi e l'allarme sociale hanno oltrepassato il livello di guardia.
Chiedere le dimissioni del manager più pagato dalla burocrazia di stato, il Sig.Befera numero uno di Equitalia (con uno stipendio che offende i cittadini ed il concetto stesso di democrazia), è un irrinunciabile atto dovuto, poi bisogna dire alla politica che ha sottovalutato colpevolmente il problema ed è ancora lì a cincischiare sui rimedi, che la gente, elezione dopo elezione, mostra sempre più disprezzo verso i partiti ed i politici, ed i voti espressi ne sono la cartina tornasole.
Lo Stato deve essere etico in tutte le sue manifestazioni, non deve insinuarsi neppure il dubbio che possa essere diventato uno "Stato-usuraio".
Infine concludo col dichiarare che le deplorevoli violenze contro sedi e staff di Equitalia, oramai veramente troppe, sono colpa della inerme politica, lenta e criminogena, incapace di capire i bisogni dei cittadini e di sostituire gli eccessi con regole socialmente più eque, violenze perpetrate da parte di chi cavalca la tigre dell'allarme sociale ai fini propri, gente da condannare con fermezza, lo dico con chiarezza e aggiungo che fanno male alla democrazia e allontanano le condizioni per una moralizzazione del settore, sortendo l'effetto opposto di quanto falsamente dichiarato.
La violenza non può mai per nessuna ragione avere rivendicazioni etiche, la storia in questo è maestra.