I Navigli d'inverno diventano isola pedonale
Informativo
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
Commercio
I navigli d'inverno diventano isola pedonale
Milano, 14 ottobre 2011 - E’ stata approvata questa mattina dalla Giunta la delibera che proroga l’isola pedonale sui Navigli nel periodo invernale. Tale proroga consentirà di vivere al meglio uno degli angoli più suggestivi della città tra shopping, eventi e appuntamenti culturali.
“Il prolungamento dell’isola pedonale serve a dare certezze sia ai residenti che ai turisti di beneficiare di precise regole viabilità oltreché garantire una miglior fruizione dei Navigli, luogo che deve diventare il vero biglietto da visita della città. Per gli orari e le modalità di occupazione degli spazi pubblici da parte degli esercenti abbiamo scelto di rinviare, di qualche giorno, la decisione in attesa d’incontrare i comitati e i residenti”cosi precisa l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale Franco D’Alfonso.
L’isola invernale interesserà le seguenti vie:
- Alzaia Naviglio Grande nel tratto tra viale Gorizia e la via Valenza;
- via Corsico;
- via Casale;
- Ripa di Porta Ticinese nel tratto tra la via Pasquale Paoli e il viale Gorizia;
- Alzaia Naviglio Pavese nel tratto tra viale Gorizia e via Darwin;
- via Magolfa nel tratto tra via Fusetti e Alzaia Naviglio Pavese;
- via Gola nel tratto tra Alzaia Naviglio Pavese e via Mario Pichi.
Il transito sarà consentito: ai veicoli diretti ai box o posti auto all’interno delle proprietà situate nell’area pedonale, ai veicoli di soccorso ai veicoli dei medici in visita urgente, ai veicoli dei disabili residenti, ai veicoli della Polizia ai veicoli dei Vigili del fuoco e ai veicoli della Polizia locale
Vengono confermate, per l’intero periodo di proroga, le ordinanze per la delimitazione dell’aera in vigore durante il periodo estivo e il divieto della vendita di alcolici e bevande in contenitori di vetro.
Mantenuto anche il ruolo della Commissione di Sorveglianza, composta da entrambi i Presidenti dei CdZ 5 e 6 Aldo Ugliano e Gabriele Rabaiotti oltre a due consiglieri (uno per ogni zona), che ha monitorato settimanalmente le zone toccate dal divertimento notturno segnalando e prevenendo il manifestarsi di eventuali situazioni problematiche.
Sarà rinviato ad un apposito provvedimento la disciplina degli orari e delle modalità di occupazione del suolo pubblico e dei plateatici da parte dei titolari di pubblici esercizi. Tale scelta deriva da precisi impegni assunti dagli assessori competenti nel corso di un recente incontro avvenuto nei giorni scorsi in Zona 6 con i rappresentanti dei comitati dei residenti, il Consiglio di Zona e la Commissione di Sorveglianza dei Navigli.
Commenti (18)
In attesa che la materia venga presto regolamentata in modo condiviso ed esaustivo da tutte le parti interessate, in ordine alla l'iniziativa dei Navigli vorrei esprimere qualche considerazione sull'argomento:
- la pedonalizzazione di un sito di importanza storica nella tradizione milanese è un atto di civiltà che non può essere vanificato e rovinato dal non rispetto delle regole del suo utilizzo e di convivenza civile;
- le sanzioni per le trasgressioni alle regole devono essere tali da dissuadere chiunque dal non rispettare quel codice di condotta che una società civile è in grado di darsi e di far rispettare;
- il Comune di Milano deve essere garante super partes del rigido rispetto delle regole con la Polizia Locale adeguatamente indirizzata, presente e proattivo nella vita del quartiere;
- la sistemazione della Darsena riportata alla sua naturale funzione, in un ambito accuratamente restaurato ad un livello dignitoso, deve essere una delle priorità milanesi;
- l'augurio per Milano è che si proceda ad un graduale ulteriore allargamento dell'area pedonale della zona con un processo di rivitalizzazione degli ambiti, in sicurezza e in un contesto urbano dignitoso nei 365 giorni all'anno senza limitazioni temporali;
- la legalità ed il rispetto della convivenza civile devono essere perseguiti con molta determinazione, fare commercio, fruire dei servizi e vivere in zona devono essere possibili rispettando le regole di una società civile, i difetti sperimentati in questi anni devono essere azzerati con adeguati provvedimenti correttivi, senza falsi buonismi o eccessi di tolleranza;
- Prefettura, Questura, CC, e GdF devono garantire quella efficace e insostituibule discreta sorveglianza relativamente ai compiti loro affidati, affinchè la cittadinanza abbia la percezione di trovarsi in un contesto civile e gradevole sempre, esaltando tutta la potenzialità che il sito storico è in grado di offrire a residenti e fruitori.
- Chi di competenza deve garantire che non vengano somministrate bevande alcooliche ai minori e che vengano emessi gli scontrini fiscali (su questo punto, poco dibattuto, il lavoro da fare, investigativo e sanzionatorio, è enorme).
Solo buon senso da parte degli operatori commerciali, utenza, residenti, amministratori comunali, e forze di pubblica sicurezza e polizia, ognuno a fare la sua parte in termini proattivi e costruttivi, potrà sortire effetti positivi da questa irrinunciabile e positiva iniziativa in grado di allineare anche Milano alle più civili ed evolute città d'Europa.
sono assolutamente d'accordo... la strada facile degli avventori e' dire che i milanesi sono vecchi ed intolleranti... oppure di mettersi i tappi nelle orecchie o di andare a vivere in campagna... ma il problema e' come dice Lei la regolamentazione... noi come residenti dell'area Conchetta, Torricelli Darwin abbiamo telefonato per cinque mesi a Polizia e Vigili di zona... siamo andati a parlarci direttamente ma quando e' stato necessario un loro intervento non sono MAI usciti... sostengono che sono stati fatti controlli e che e' tutto ok... sa a che ora hanno controllato ?? alle 6 del pomeriggio !!!!.....oltre la beffa il danno !! Provvedimenti non si possono prendere fino a quando non ci sono sanzioni, le sanzioni non si fanno e cosi il cerchio si chiude.
Sono sconcertata dalla decisione presa dal comune riguardo l'isola pedonale anche d'inverno... noi residenti ci sentiamo presi in giro... non ci ascolta nessuno, ogni decisione e' presa per accontentare i commercianti della Movida... la zona navigli sta esplodendo... perche' non dirottate anche in altre zone altrettanto belle storicamente un po' di divertimento notturno ?? perche' non fate anche in altre zone mercatini, parcheggi e altro ?? noi non dormiamo piu' la notte, i nostri figli non dormono piu' la notte... La maggior parte della gente che abita i navigli vi risiede da anni... siamo ostaggio del comune... siamo ostaggio dei locali e di chi li frequenta... bell'esempio di Milano citta' europea... speravo che questa giunta avesse gli attributi per venire incontro a noi e almeno una volta stoppare le esigenze dei locali (che non si accontentano mai, chissa' cosa ci chiederanno la prossima volta) ma cosi non e' stato... anche questa giunta ha ceduto alla lobby... che delusione !!
La nostra qualita' di vita e' da terzo mondo, ci sono danni fisici, psicologici e mentali... pero' le tasse le paghiamo anche noi... anche noi cittadini fantasmi... per ultimo niente di personale sulle brave persone che frequentano i locali ... troppo poche in confronto a tutti quelli che ci stanno rovinando la vita e ci costringeranno a scappare da Milano... da questa Milano europea !!
Credo che il grido d'allarme della Sig.ra Nicoletta meriti rispetto e debba essere tenuto nella massima considerazione: gli eccessi comportamentali dell'utenza e l'approccio dei commercianti al problema, vanno tenuti sotto la massima attenzione e sorveglianza, e ricondotti ad un clima di maggiore civiltà complessiva.
Inoltre, l'altra questione sollevata, e cioè quella di una diversa distribuzione della movida notturna di Milano in altri ambiti, attraverso l'istituzione di nuove zone pedonalizzate e dell'allargamento delle esistenti (C.so Ticonese-S.Lorenzo-V.Torino-V.Brera-C.so Como-Castello, Montenapo-Spiga) sia al Centro che nell'Area vasta Milanese, è una idea assolutamente condivisibile, sia perchè questo consentirebbe di fare un salto di qualità di civiltà a tutta Milano per i problemi legati alla qualità dell'aria e alla mobilità e consentirebbe di rivitalizzare zone oggi in abbandono, sia perchè contribuirebbe a mitigare quell'abnorme ressa notturna che infesta indecorosamente l'area dei Navigli, provocando seri momenti di frizione coi residenti che hanno tutte le ragioni per lamentarsi dell'eccessivo fastidio e che hanno il diritto sacrosanto di essere tutelati dalle istituzioni.
La strada della civiltà è sempre la più pericolosa e la più difficile da percorrere, ma non c'è una soluzione alternativa, occorre provarci con determinazione.
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
NAVIGLI, IL DIALOGO E' APERTO. GRANELLI: "NEI PROSSIMI GIORNI, PRIMA DI EMETTERE LE ORDINANZE, INCONTREREMO TUTTI I COMITATI"
Milano 15 ottobre 2011 - "La delibera che è stata adottata ieri dalla Giunta - ha detto l'assessore alla Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile, Volontariato Marco Granelli - definisce le linee guida all'interno delle quali l'Amministrazione comunale intende muoversi per regolamentare l'isola pedonale invernale, in vigore fino al 29 febbraio 2012. L'isola, tuttavia, come ha spiegato anche l'assessore D'Alfonso, diventerà operativa solo dopo la pubblicazione di apposite ordinanze che saranno emesse in seguito all'incontro con i comitati, che si terrà nei prossimi giorni, così come era stato deciso successivamente l'incontro svoltosi lo scorso martedì 11 presso il Consiglio di Zona 6".
E' vero che il dialogo e' aperto ma bisogna cominciare a fare qualcosa... per esempio anticipare l'ora di chiusura dei locali , educare i commercianti e far capire loro che non sono padroni indiscussi della situazione e cominciare a dare le multe quando e' necessario... sapete quanti locali occupano dopo una certa ora spazi a loro non concessi andando ad intralciare persino passi carrai ed entrate alle proprie abitazioni... e se osi dire qualcosa vieni preso a parolacce... siccome credo che dopo la terza sanzione c'e' il ritiro della licenza, cominciamo cosi... BISOGNA ANCHE CON LORO AVERE IL PUGNO DURO... a noi cittadini quando mettiamo la macchina in divieto di sosta ci danno la multa, perche' a loro no ?? perche' i vigili nnn escono mai la sera a dare multe a tutte le macchine posteggiate selvaggiamente su marciapiedi, davanti ai cancelli ecc ?? sembrano due mondi, uno diurno con tanti doveri e uno notturno con soli diritti
E' un segnale di rinsavimento ? troppo presto per dirlo. Troppe docce fredde... incollo un link ad articolo che forse chiarisce quanto avvenuto (sta avvenendo) in fretta e male.
Allegati (1)
Navigli, i residenti contro l’isola invernale - Movida. Il Comune cerca l’equilibrio tra richieste e valorizzazione dell’area
e pensare che ero convinto che, per approssimazione, nessuno batteva la precedente giunta... mai dire mai
Paolo Uniti
Inizia il ciclo di puntate di Radio dei Navigli sui temi dell'attualità del nostro territorio della Zona 6.
Ogni mese Radio dei Navigli affronterà le tematiche più scottanti dell'area Navigli e del sud-ovest milanese in una duplice modalità:
Il lunedì: il programma Barona Live darà voce ai cittadini
Il martedì: il programma Il Mondo a 360° ospiterà i protagonisti del Consiglio di Zona 6
Settimana prossima ci occuperemo di isola pedonale sui Navigli.
Lunedì 24 ottobre ore 21: parleranno ai microfoni di Barona Live Gabriella Valassina per il Comitato dei Navigli e un rappresentante dell'Associazione Ristoratori Naviglio Grande
Mercoledì 26 ottobre ore 21: Il Mondo a 360° avrà come ospiti Donato Policastro (IDV), presidente della commissione commercio del CdZ 6, e Walter Quadrini (Lega)
Se non vuoi perdere l'appuntamento con l'attualità di Radio dei Navigli, collegati a http://www.radiodeinavigli.com!
Mi fa piacere tanto interesse per i Navigli per l'isola pedonale, ma i Navigli c'erano anche con l'altra maggioranza, ma allora interessavano solo ai comitati!
Ex Presidente della Commissione Navigli della Zona 6
Gaetano Bianchi
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
ISOLA NAVIGLI, PRIMA TAPPA PER LA VALORIZZAZIONE
Milano, 21 ottobre 2010 - Parte il prossimo fine settimana, venerdì 28 ottobre, la sperimentazione dell’isola pedonale sui Navigli per il periodo invernale. Prima tappa di un percorso virtuoso di valorizzazione dell'area, l'isola pedonale è stata definita dopo aver ascoltato in una serie di incontri i comitati cittadini, le associazioni, i commercianti. La pedonalizzazione è l'occasione per dare nuova centralità a una delle zone più suggestive della città: i Navigli, infatti, sono interessati da una una serie di importanti interventi da parte dell'Amministrazione comunale finalizzati al recupero e alla riqualificazione totale dell'area con la promozione dei Distretti Urbani del Commercio anche per una diversificazione dell'offerta, la realizzazione di piste ciclabili, il recupero della Darsena.
La stessa pedonalizzazione nel week end rientra in un progetto di sperimentazione cui si affiancherà un tavolo interassessorile aperto ai soggetti coinvolti per arrivare all'attuazione definitiva. Il rilancio dell'area terrà conto dei bisogni dei residenti, con una riduzione del 50% di occupazione del suolo pubblico e una dislocazione che favorisca il transito e l'accesso dei residenti alle proprietà, l'impegno a tutelare i posti auto per residenti oggi esistenti e a individuarne di nuovi. Inoltre è in discussione il progetto di porre alcune telecamere per la sorveglianza degli accessi all'area e di potenziare, grazie alla Polizia locale, il controllo sul rispetto della normativa sul rumore e l'igiene da parte degli esercenti.
L’area è pedonalizzata tutti i fine settimana nonché tutte le giornate festive infrasettimanali da venerdì 28 ottobre 2011 fino mercoledì 29 febbraio 2012, con i seguenti orari: dalle ore 18.00 del venerdì alle ore 24.00 della domenica e dalle ore 18.00 alle ore 24.00 nei giorni festivi infrasettimanali.
L’isola invernale interesserà le seguenti vie:
- Alzaia Naviglio Grande nel tratto tra viale Gorizia e la via Valenza;
- via Corsico;
- via Casale;
- Ripa di Porta Ticinese nel tratto tra la via Pasquale Paoli e il viale Gorizia;
- Alzaia Naviglio Pavese nel tratto tra viale Gorizia e via Darwin;
- via Magolfa nel tratto tra via Fusetti e Alzaia Naviglio Pavese;
- via Gola nel tratto tra Alzaia Naviglio Pavese e via Mario Pichi.
Il transito sarà consentito ai veicoli diretti ai box o posti auto all’interno delle proprietà situate nell’area pedonale, ai veicoli dei residenti, ai veicoli di soccorso, dei medici in visita urgente, della Polizia, dei Vigili del Fuoco, della Polizia locale.
Vengono confermate, per l’intero periodo di proroga, le ordinanze per la delimitazione dell’aera in vigore durante il periodo estivo e il divieto della vendita di alcolici e bevande in contenitori di vetro.
Articolo di Franco Vanni pubblicato dal quotidiano la Repubblica il 06 novembre 2011
Navigli, fallita l’isola pedonale
auto posteggiate, zero tavolini
I commercianti che avevano già fatto la richiesta stanno pensando di annullarla “Non conviene”
Granelli: potremmo cercare nuove formule, ma non taglieremo le tariffe per l’ingombro del suolo
L’isola pedonale sui Navigli avrebbe dovuto svuotare le sponde dalle auto posteggiate, per fare spazio ai tavolini dei bar. Nel secondo weekend di sperimentazione, la situazione è inversa: file di auto in sosta vietata lungo i canali (senza che nessuno le multi) e commercianti che si rifiutano di chiedere i permessi per attrezzare i dehors. «Abbiamo fatto una riunione fra i gestori di bar e ristoranti del Naviglio Grande — dice Mario Faraci, del Bar Stazione — abbiamo deciso che mettere i tavolini in strada non conviene». Nei prossimi giorni ne discuteranno anche i titolari dei locali di via Ascanio Sforza, sul Naviglio Pavese. E i pochi che la richiesta l’avevano già fatta, valutano se annullarla.
Baristi e ristoratori rinunciano alla possibilità di avere una “terrazza esterna” perché, dice Faraci, «non ha senso mettere quattro sedie fra le auto parcheggiate». Inoltre, il Comune non concede ai locali il permesso per usare “funghi” riscaldanti a gas, e quelli elettrici sono molto costosi. Poi c’è il prezzo chiesto da Palazzo Marino per l’ingombro del suolo dalle 18 del venerdì alle 24 di domenica e nei giorni festivi da qui al 29 febbraio, quando finirà la sperimentazione dell’isola invernale. «Tremila euro sono troppi — dice Faraci — per regalarli al Comune in cambio di niente, meglio darli in beneficenza».
Ad accorgersi del fallimento dell’isola è anche Gabriele Rabaiotti, presidente del consiglio di Zona 6. «Sono passato sul Naviglio Grande venerdì sera e ho visto solo una sfilza di auto parcheggiate in divieto — dice — è evidente che il progetto andrà rivisto». I vigili che, in straordinario, pattugliano i punti di accesso dell’isola, controllano che le auto non entrino durante la chiusura al traffico. Ma nulla fanno per scoraggiare la sosta dei residenti, che posteggiano l’auto prima che lo stop inizi e non ne vogliono sapere di spostarla. «Presto i vigili multeranno chi è in divieto — dice l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli — ma ora preferiamo un approccio soft, in attesa di trovare posteggi per i residenti nelle vie vicine. Comunque, sabato le auto sulle sponde sono meno numerose rispetto a venerdì».
Il dietrofront dei commercianti si somma alla protesta dei residenti, da sempre contrari all’isola. Il 15 ottobre si incontreranno per studiare azioni legali contro il Comune, dopo che Arpa ha rilevato in strada la sera soglie di rumore “fuorilegge” per il vociare dei clienti dei bar. «Se nemmeno i locali vogliono l’isola, si fermi tutto», dice Anna Brala, pasionaria del comitato per la Tutela dei Navigli, che lo scorso 25 settembre ha organizzato una manifestazione allo slogan «basta caos». Risponde Granelli: «La sperimentazione ha una data di fine da rispettare, potremmo incontrare nuovamente i commercianti, per individuare nuove formule. Ma sul plateatico non faremo sconti».
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Il futuro dei Navigli è divenire il Polo Turistico e del Tempo Libero di Qualità di Milano e della Lombardia tutta. L'Isola Pedonale Permanente è la chiave per permettere di risolvere le attuali tensioni sociali tra residenti, commercianti e popolo della notte.
Essa, però, rappresenta solo un "CONTENITORE": fondamentale sarà la capacità di riempire l'Isola Pedonale Permanente di CONTENUTI, rendendola attraente per i turisti e per i cittadini.
Al di là dell'attività dei locali serali, occorre che sia studiato un vero e proprio Cartellone Culturale Annuale dei Navigli, che contenga una serie di iniziative atte a promuovere i Navigli quale luogo del tempo libero tout court, in cui gli avventori possano trovare un'offerta completa, che spazi dall'approfondimento culturale al divertimento.
Cordialmente,
Luciano Bartoli
Associazione Navigli Live- Viverei Navigli Club
Sono totalmente d'accordo con Luciano Bartoli, sottoscrivo le sue idee.
Mi sconcertano i commercianti che potevano analizzare meglio i loro problemi, e che ci fanno adesso una pessima figura. Non accetto nessuna linea morbida da Parte dell'Assessorato alla Sicurezza che comanda la Polizia Locale in ordine ai divieti di sosta non sanzionati. E' la solita legalità "tarallucci e vino" (prudenza pelosa) che ci contraddistingue in tutto il mondo e che genera e alimenta la devianza comportamentale degli automobilisti che addirittura "pretendono" con i loro comportamenti ed ottengono, intimidendo, impunità, mentre il Comune si sottrae ad un suo preciso dovere (come in Via Solari ...).
Comunque per l'iniziativa in inverno, occorrono per i commercianti canoni ampiamente ridotti per ragioni climatiche avverse che inibiscono sicuramente il pieno utilizzo degli spazi esterni.
Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:
COMMERCIO. PROROGATA L’ISOLA PEDONALE DEI NAVIGLI, DELL’ARCO DELLA PACE E DEL PARCO DELLE BASILICHE
Milano, 24 febbraio 2012 – E' stata approvata questa mattina dalla Giunta la delibera che proroga nel periodo primaverile l’isola pedonale dei Navigli, del Parco delle Basiliche e dell’Arco della Pace. Tale proroga consentirà di vivere al meglio tre angoli suggestivi della città tra eventi, appuntamenti culturali e shopping.
L’area dedicata ai pedoni proseguirà, dopo il successo invernale, da giovedì 1 marzo a giovedì 31 maggio 2012, e riguarderà tutti i fine settimana nonché tutte le giornate festive infrasettimanali, come proposto in via sperimentale dalle associazioni dei commercianti ed esercenti. L’isola pedonale temporanea dei Navigli sarà pertanto attiva solo nei fine settimana (venerdì, sabato e domenica) osservando i seguenti orari: dalle 18 del venerdì alle 24 della domenica e dalle 18 alle 24 nei giorni festivi infrasettimanali.
L’isola primaverile dei Navigli interesserà le seguenti vie:
Alzaia Naviglio Grande nel tratto tra viale Gorizia e via Valenza; via Corsico; via Casale; Ripa di Porta Ticinese nel tratto tra la via Pasquale Paoli e viale Gorizia; Alzaia Naviglio Pavese nel tratto tra viale Gorizia e via Darwin; via Magolfa nel tratto tra via Fusetti e Alzaia Naviglio Pavese; via Gola nel tratto tra Alzaia Naviglio Pavese e via Mario Pichi.
Il transito sarà consentito ai veicoli diretti ai box o posti auto all’interno delle proprietà situate nell’area pedonale, ai veicoli di soccorso, dei medici in visita urgente, dei disabili, della Polizia, dei Vigili del Fuoco, della Polizia locale.
All’interno dell’isola dei Navigli, così come nelle aree “Arco della Pace-Sempione” e “Parco delle Basiliche”, vengono confermate per l’intero periodo di proroga le ordinanze per la delimitazione dell’aree in vigore durante il periodo invernale, nonché il divieto della vendita di alcolici e bevande in contenitori di vetro e latta a tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana.
Dal quotidiano il Giorno
Navigli, i comitati si mobilitano:
"No a proroga dell'isola pedonale"
Milano, 17 marzo 2012 - Sugli striscioni e sui cartelli campeggiano scritte come: “E’ da vent’anni che aspettiamo la rinascita culturale dei Navigli, ci hanno regalato solo la Movida”, oppure “Salviamo il Ticinese”, “no al Ticinese usa e getta”, e ancora “non c’è più tempo! La cultura deve tornare nel nostro quartiere”.Gli aderenti al comitato del Ticinese protestano contro il prolungamento fino alla fine dell’estate dell’isola pedonale. Una decisione del Comune, che dopo tanti provvedimenti restrittivi, tipo Area C, che certo non hanno favorito il commercio, ha pensato di dare continuità ad una esperienza sicuramente unica a Milano. Infatti sono molti i turisti ma anche i giovani, che scelgono di vivere la movida del Ticinese.
Il presidio organizzato segue l’assemblea dei comitati dell’altra sera, dalla quale è nato un documento, inviato oggi a palazzo Marino. “Negli ultimi venti anni — si legge.— molti luoghi sono stati tolti alla cittadinanza e anche quelli che come oneri di urbanizzazione dovevano essere restituiti sono tuttora inutilizzati. Questo significa la morte di un quartiere, in cui sono azzerate le potenzialità, l’anima artigianale e artistica e la mescolanza sociale che ha reso vivo questo luogo.” Certo non è facile far convivere attività commerciali e residenti, ma l’economia milanese ha bisogno anche della movida del Ticinese.
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Considerato quanto pubblicato in questi giorni , vi invito alla lettura
Ticinese 1979 di:
Luciano Visintin, giornalista del Corriere della sera che per un quarto di secolo aveva saputo raccontare gli aspetti più intimi e umani di Milano.
Ticinese, un quartiere che vuole liberarsi dalla schiavitù della miseria e della droga
Pena, rabbia, amarezza degli abitanti di fronte ai mali che affliggono questo popolare zona di Milano.
24 giugno 1979
Povero Ticinese. E’ il quartiere più pittoresco, ma anche il più sventurato della città. L’altro giorno ha buttato all’aria i suoi stracci, con la serrata dei negozi del corso e le invocazioni gridate dai manifesti appesi ai muri: <<Il Ticinese vuole vivere!>>. E invece, a poco a poco, è un quartiere che muore.
Il male che lo uccide non è soltanto la droga. Questo è l’aspetto più ingombrante – quei grumi di umanità giovane e disfatta che si formano agli angoli con via Vetere, per strisciare in sonnambule processioni lungo i marciapiedi stretti e roventi nell’afa – ma altri tumori corrodono la vita del vecchio corso. Le case decrepite, ad esempio, coi cessi ancora sui ballatoi.
<<Lei dovrebbe vederla, al mattino – diceva ieri un negoziante che abita al numero 69 – la coda davanti alle turche. Tutti in fila, con il loro orinaio in mano, ricoperto da un giornale; e fischiettano, si guardano intorno, fanno finta di non conoscersi, di non esserci addirittura>>.
Case cadenti, immigrazione disordinata, degradazione progressiva del quartiere. <<Qua c’è posto per tutti – incalzava un altro esercente - . Arabi, egiziani, negri. Non per essere razzista, ma voglio dire che tutti gli sbandati, da tutto il mondo, arrivano qui>>. I portelli delle case restano aperti giorno e notte, chiunque può entrare, buttarsi a dormire sulle scale o salire fino a qualche appartamento, per rubacchiare qualcosa.
Alle volte, i drogati varcano la soglia del portello solo per vomitare nell’androne. Lo fanno, e via. <<E chi pulisce? – chiede con accento di disperazione una signora che vende elettrodomestici -. Stamattina il falegname ci ha buttato sopra un po’ di segatura, ma…Si tira avanti così, come si può>>.
<<Questo corso, guardi – dice un’anziana merciaia, nel suo negozietto – vogliono farlo morire. La gente non viene più, perché ha paura di incontrare i drogati. E così il lavoro diminuisce, giorno dopo giorno. Quelli di via Arena, pensi (cosa saranno, cento metri di distanza?) preferiscono andare ai negozi di Porta Genova>>.
<<Certo – rincara la dose quello degli elettrodomestici – che il lavoro diminuisce. Ma c’è anche il lavoro che bisogna rifiutare, per forza. Vengono dentro con quegli occhi stralunati e mi mettono sul banco una radio, un registratore. Tutta roba rubata, è chiaro. Me li aggiusta? – chiedono- . E io: non posso, ho il tecnico malato. Non sono mica matto, a lavorare per quella gente là. Qualcuno capisce che è una scusa, e allora minacciano di bucarsi nel negozio, di farmi la pelle…Roba da matti!>>.
Da un negozio all’altro, è tutta una storia di drogati che entrano, comprano qualcosa ( di solito pagano, anche se magari manca un cinquanta , cento lire) oppure chiedono semplicemente un paio di monete per la siringa. <<Io so che è per quello – ammicca la pollivendola – ma glieli do lo stesso. E una volta mi ero stufita, e non glieli ho dati, mi hanno rinfacciato: però le tasse le paga, eh? Non sapevo se ridere, o…>>.
<<E’ inutile – osserva un tintore – è un quartiere degradato, ha la popolazione che si merita>>. <<E noi? – salta su un giovane operaio – E noi? Ci meritiamo questo, noi?>>.
Una cliente racconta che, dieci giorni fa, mentre camminava sul marciapiedi col figlio, tenendo il borsellino in mano per la spesa, uno è passato di corsa e glielo ha portato via, al volo: c’erano dentro dieci, dodici mila lire. Ma episodi del genere ne hanno tutti da raccontare. <<Nel mio negozio – dice la signora delle scarpe – sono entrati in quattro, tre arabi e una vecchiaccia bianca. Questa qui mi ha impegnato in chiacchiere, prove su prove, e intanto quelli mi votavano il cassetto. Hanno ripulito persino la giacca di mio marito, che era appesa là>>.
<<Ma non son cattivi – dicono due giovani coniugi, che hanno appena rilevato una cartoleria -. Fanno pena. Vengono qui, magari, con venti, trentamila lire e le spendono tutte in blocchettini colorati, penne e pennarelli, oggettini di cancelleria. Si incantano, davanti a queste cose>>.
<<Pena e rabbia, mi fanno – commenta “Ibiza”, artigiano del cuoio -. Ma il problema non è economico nonsi risolve con le serrate. Ci vuole un intervento serio, sul piano politico e sociale. Altrimenti, dico io, se li mandiamo via di qui, dove vanno? Da qualche altra parte. Non è un cancro del Ticinese soltanto: è di tutta la città>>.
Nel caldo del pomeriggio, passano giovani sani, canottiera, e altri curvi, ondeggianti, vestiti di scuro come falene notturne. <<Il Ticinese – è il lamento della signora delle scarpe – è sempre stato un quartiere un po’ malfamato. Ma era malavita di rispetto, vede? Andavano a farsela fuori. E qui nessuno ti toccava, anzi eri difeso che neanche in casa tua. Adesso… Bah!>>.
E’ già da un po’ che si parla – che ci fanno il nome – del bar Rattazzo, all’angolo con via Vetere. Ci andiamo lentamente, con passo quasi solenne, come ad un appuntamento grave. Fuori del bar, tre o quattro giovani si dondolano sui ferri stradali antiparcheggio. Un altro, appoggiato al muro, fa un continuo segno di sì con la testa, spalancando due liquide occhiaie nel riflesso del sole.
Dentro, nel bar, quattro in fila lungo il bancone bevono avidamente bevande gassate. Hanno le mani punteggiate di gonfiori rossi, al centro dei quali spicca un segno di puntura. Quando se ne vanno, sbatacchiando sugli stipidi della porta, il signor Pietro Rattazzo da Asti – piemontese solido e realista – allunga il mento verso il quartetto: <<Questi – dice – sono abbastanza bravi. Manon tutti sono così. Quelli che vanno avanti ad anfetamine, sono pericolosi, scattano per niente. E invece quelli che si iniettano eroina, guardi là fuori , dormono tutti, da una parte all’altra>>. Sono entrati, intanto, due giovanissimi – forse diciottenni – carichi di catenine e braccialetti, con movenze a mezza strada tra il torpore e l’adescamento. <<Questi – fa Rattazzo – sono “eroina”>>. Uno dei due capisce, si gira. <<Avrai problemi anche tu >>osserviamo. Risponde come in sogno: << Problemi? Dimenticare l’eroina, e basta. Ma non la dimentico mai. L’ho in mente sempre. E’ nel sangue. Ho detto bene, no?>>. Si guarda in torno, con aria vacua. Fuori si ferma una macchina, levando uno stridore acuto. I due escono in fretta.
<<Ogni tanto – commenta Rattazzo – arriva una macchina di lusso e li carica su. Al Ticinese si vende di tutto>>. Passa lo straccio sul bancone e non gli caviamo più una parola di bocca.
Interessanti commenti alla lettera della portavoce GabriellaValassina, del comitato dei Navigli pubblicata dal quotidiano Corriere della sera 23-03-2012
Navigli, arrivano le belle giornate e io mi preoccupo
Vivo l’arrivo di queste belle e calde giornate con un po’ di apprensione. Abito sul Naviglio da 25 anni e al Ticinese ci sono nata. Nel nostro quartiere la primavera, e poi l’estate, portano, insieme alle belle giornate, rumore, caos e degrado.
Sono anni che abbiamo gli stessi problemi e per la prossima stagione estiva non mi pare che ci saranno novità positive. Durante l’inverno l’Amministrazione comunale ha sperimentato la pedonalizzazione di alcune strade dal venerdì sera alla domenica: la prova non è andata bene, pochi locali, anche a causa della crisi economica, hanno sfruttato l’opportunità. Quelli che l’hanno fatto hanno disseminato i Navigli di enormi gazebo e orribili “funghi” per riscaldare chi beve all’esterno.
Il Comune ha deciso comunque che l’esperimento andrà avanti fino all’estate quando poi arriverà, per tutti i Navigli, l’isola pedonale vera e propria. A cui noi, cittadini di questo quartiere, siamo contrari. Molte persone che vengono ai Navigli hanno comportamenti incivili, fanno rumore e spaccano. L’isola pedonale incoraggia l’afflusso, il degrado aumenta, così come lo spaccio di droga.E poi, considerate un aspetto: ai Navigli, ormai, di negozi “normali” non ce n’è quasi più. Se dobbiamo andare a prendere il pane, ci tocca uscire dal quartiere. In compenso abbiamo file ininterrotte di locali notturni. Questo vuol dire, semplicemente, che non esistono politiche di valorizzazione culturale di una zona come questa: gli artigiani, le botteghe artistiche chiudono perché non ce la fanno più. E aprono solo le birrerie.
Non so se essere più arrabbiata o scoraggiata. Pensavo che l’attuale giunta potesse interpretare altri spiriti rispetto a quelli del puro commercio. E invece per i Navigli l’unica cosa che viene davvero considerata è la “movida”. Questo modello di divertimento è tutto uguale, io sono convinta che sia un modello imposto. I giovani dovrebbero ribellarsi a questa idea che, per divertirsi, tutti debbano fare le stesse cose.
E intanto questo quartiere, usato come se fosse una “gallina dalle uova d’oro”, non viene mai riqualificato.
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Alcuni commenti pubblicati all'interno forum del Corriere:
Premesso che è una bufala dire che per comprare il pane occorre uscire dal quartiere (c’è un fornaio in ripa di porta ticinese, all’altezza di via Paoli), occorre analizzare molto approfonditamente la questione prima di fare crociate (come quelle del comitato) contro l’area pedonale.
Io credo che l’area pedonale sia un’opportunità per vivere meglio il quartiere.
E segnalo alla signora Valassina che il vero degrado c’è dove non ci sono locali.
Ma cosa vuole il comitato? Chiudere tutte le birrerie?
Non mi pare che i luddisti abbiano avuto molto successo . . . il comitato provi a fare proposte serie, se ne ha.
Pier Luigi
http://milanesi.corriere.it/2012/03/21/navigli-arrivano-le-belle-giornate-e-io-mi-preoccupo/
Allegati (1)
COMMENTI AI COMITATI DEI NAVIGLI
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Più discussioni sullo stesso punto
A Londra – ove vado spesso – sto tra lo Strand e Leicester Square: idem come sopra. E ci sono valanghe di poliziotti che osservano silenziosi, ma appena uno trascende un attimo si fanno avanti: e son dolori, mica la polizia italiana.
A Parigi e New York non parliamone, dal 2009 in poi non vola una mosca. E quello che capita alle Colonne sarebbe inconcepibile in qualunque paese civile. I centri storici vengono ovunque visti come momento di aggregazione dall’aperitivo al post-cena, per tirar l’alba si fa l’esodo al di fuori (South London, per esempio).
Barcellona, poi, è un pessimo esempio da portare: solo nel 2010, la polizia urbana ha ricevuto quasi 18.000 chiamate di protesta. A seguito di queste, dal 2011 ci sono multe salatissime per quei locali i cui avventori fanno baccano (oltre 65 decibel dopo le 23). Inoltre, a … Mostra tuttoBarcellona solo nel 2011 hanno investito 17 milioni di € nella “lucha anti-ruido”…
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ed il casino conseguente…sembra la peggio NY di 30 anni fa, imbrattamenti ovunque, degrado, oramai cmqe fuori dai bastioni in tutta Milano si e’ raggiunti un livello di vandalismo che non ha eguali, ovviamente vvuu ps carabinieri , autorita’ tutti latitano. Se fossi un residente andrei coi forconi davanti prima alla Questura e poi a Palazzo Marino per smuovere qualche sederino da 15.000 euro al mese ma 0 efficienza. Ai residenti vorrei dire: RIPULITE QUEI MURI NON ASPETTATE LA PROVVIDENZA
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