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Ho pubblicato un articolo su ArcipelagoMilano sullo spostamento delle facoltà scientifiche della Università Statale da Città Studi all'Expo...

UNIVERSITÀ: FACOLTÀ SCIENTIFICHE DA CITTÀ STUDI ALL’EXPO

Forzare i numeri per far tornare i conti. Vizio nostrano
 

Il rettore Vago e il direttore generale Bergamaschi hanno presentato il 2 febbraio scorso nell’aula Levi di Città Studi il progetto di trasferimento delle facoltà scientifiche della Statale all’Expo al personale e agli studenti interessati.

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È stata la prima volta che il progetto è stato presentato al di fuori del Senato Accademico e lo scopo era di informare che entro fine marzo la Statale dovrà comunicare a Arexpo i propri requisiti, che saranno consegnati al vincitore del bando per il Master Plan. Questo comprenderà tutta l’area Expo e quindi sia la parte privata che quella pubblica. Ogni dipartimento, con la consulenza della professoressa Luisa Collina del Politecnico, dovrà dettagliare le proprie richieste per quanto riguarda aule, laboratori, officine, uffici dei docenti e ricercatori, trasporti, parcheggi, residenze universitarie, servizi di ristorazione, servizi accessori per la vita sociale, impianti sportivi.

Ho pubblicato un resoconto della presentazione sul sito www.z3xmi.it ma qui vorrei esprimere alcune considerazioni e valutazioni. Lo scopo principale del progetto è mantenere alta la qualità dell’insegnamento e della ricerca del settore scientifico della Statale, che comprende 18.000 studenti e 1.800 addetti circa, rinnovando gli edifici e le attrezzature scientifiche in un campus che deve reggere la competizione internazionale, comprendendo impianti sportivi, residenze e servizi e la possibilità di sinergie con aziende private e lo Human Technopole.

Ho qualche dubbio che lo scopo possa essere raggiunto e spiego perché. Il primo progetto elaborato dalla Cassa Depositi e Presiti e dall’Agenzia del Demanio nel giugno 2015 pubblicato su ArcipelagoMilano prevedeva di destinare all’Università 250.000 mq di costruito, pari all’attuale spazio occupato dalle facoltà scientifiche a Città Studi, escludendo mense, alloggi e servizi agli studenti, pari a 13,8 mq/studente per 18.000 studenti, con un costo complessivo di 540 milioni di euro.

Era previsto un acceleratore a elettroni liberi (FEL) chiamato “Fabbrica della Luce” lungo 700 metri da scavare sotto il decumano a 10 metri di profondità e un Big Data Analysis Center legato agli esperimenti del FEL per un costo complessivo di 600-700 milioni da finanziare con fondi di ricerca europei.

Nel luglio 2016 veniva presentato al Senato Accademico e alla stampa uno studio commissionato a Boston Consulting Group, che riduceva il fabbisogno a 150.000 mq per un costo di 380 milioni di euro, passando da 13,8 mq/studente a 8 mq/studente. La diminuzione dei mq era giustificata da un benchmark europeo di 5 mq/studente ricavato dall’esame di due università, l’Università di Economia e Business di Vienna e l’Università di Northampton in Gran Bretagna. Di queste due università sono state mostrate all’incontro dello scorso 2 febbraio delle slide con il dettaglio degli spazi ma senza lasciarne copia.

Al posto della Fabbrica della Luce si parla ora di una apparecchiatura molto più piccola e meno invasiva chiamata BriXS del costo di 50 milioni di euro di interesse prevalentemente sanitario mentre il Big Data Analysis Center è sparito. I 380 milioni verranno finanziati per 130 milioni dai fondi di coesione del Patto per la Lombardia, per altrettanti dalla vendita degli edifici di Città Studi di proprietà dell’Università e per il resto da indebitamento della Università stessa.

Dopo la presentazione è risultato che l’Università di Vienna non ha laboratori tecnici per la natura dei suoi insegnamenti mentre l’Università di Northampton risulta dal rapporto 2016 della AUDE (Association of University Directors of Estates) alla 130-esima posizione su 155 università per spazio per studente, con 6 mq per studente e staff su una media di 11 mq delle università UK e 23 mq per l’Università di Cambridge.

Sembra che si sia voluto ridurre i mq e i costi previsti per abbassare il budget dell’investimento e avere una riduzione dei costi di gestione di 8-9 milioni di euro all’anno. L’Università di Milano Bicocca ha dichiarato in una relazione del rettore Fontanesi del 2008 che lo standard delle università europee a cui puntava era di 11,5 mq/studente. Il rettore Vago aveva annunciato l’anno scorso che la riduzione degli spazi era dovuta alla eliminazione delle biblioteche in quanto non più necessarie grazie alla digitalizzazione dei testi ma in realtà esistono ancora molti testi di consultazione in formato cartaceo e le biblioteche sono utilizzate anche come sale studio. Nel progetto della nuova facoltà di informatica in via Celoria attualmente in costruzione è prevista una biblioteca unificata per chimica, fisica, biologia e informatica per 2.300 mq con una sala di lettura per più di 300 posti.

Essenziale per la qualità dell’insegnamento è lo spazio per i laboratori. Attualmente a Fisica vi sono 3.000 mq di laboratori che consentono di effettuare corsi nei laboratori fin dal primo anno, quando il numero degli studenti è maggiore. Il caso di Fisica è emblematico: attualmente occupa 22.400 mq per 1.100 studenti, pari a 19 mq/studente. Nella superficie sono comprese le officine del dipartimento e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i cui ricercatori sono ospitati dalla Università Statale e i laboratori di ricerca. Una struttura molto importante è il Laboratorio Acceleratori e Superconduttività Applicata (LASA) di Segrate, congiunto tra INFN e Università Statale.

È difficile ridurre gli spazi dei laboratori facendo sinergia in quanto ogni laboratorio ha attrezzature diverse occupandosi di vari settori di ricerca e ogni studente ha diritto al suo spazio. Attualmente a chimica gli studenti occupano i laboratori su due turni. Il rischio è che nei 150.000 mq del Campus all’Expo non vi sia spazio per tutte le esigenze dei dipartimenti che devono trasferirsi. Mi domando cosa succederà se la somma delle richieste dei dipartimenti supererà i 150.000 mq previsti.

D’altra parte l’università prevede nei prossimi cinque anni un aumento del 30% dal 2015 al 2021 degli studenti della facoltà di scienze che comprende fisica, biologia, chimica, biotecnologie, informatica, geologia passando da 7.627 a 9.915 studenti e giustifica lo spostamento a Expo anche con questo incremento (vedi articolo di Repubblica del 4/2/17). Globalmente gli studenti delle facoltà scientifiche interessate dallo spostamento aumenteranno del 15% a causa di un aumento del 10% di agraria e di una diminuzione del 5% di veterinaria e medicina. Quindi non solo vi è poco spazio per gli studenti attuali ma non vi sarà possibilità di espansione per l’aumento previsto. A parità di volumi costruiti i mq passeranno da 8 a 7 mq/studente.

Una volta costruiti i nuovi edifici sarà difficile sopraelevarli e l’area destinata al Campus non è suscettibile di espansione a meno di eliminare il verde previsto dal piano urbanistico, già inserito tra gli edifici al posto del parco compatto approvato da un referendum cittadino del 2011.

Paradossalmente c’è molta più possibilità di espansione a Città Studi con gli spazi liberati dal dipartimento di Veterinaria che si sposterà a Lodi entro la fine del 2017 e con quelli che saranno liberati dall’Istituto dei Tumori e dall’Istituto Neurologico Besta che si sposteranno nell’area Falck di Sesto San Giovanni.

La mia conclusione è che bisogna rivedere la stima degli spazi e dei costi in funzione agli spazi attualmente occupati e dell’aumento previsto delle iscrizioni, a meno che non si preveda che lo spostamento porti a una drastica diminuzione del numero degli studenti a causa della concorrenza di altre università come Milano Bicocca, il Politecnico, l’Università del Piemonte Orientale, Brescia in seguito alla nuova localizzazione, spostata verso nord-ovest rispetto a Città Studi. Ma su questa previsione, molto negativa per la Statale, non ci sono studi pubblicati né Boston Consulting Group ha affrontato questo argomento.

Il direttore generale ha solo dichiarato che 4.000 studenti su 18.000 vengono da più di 100 km di distanza e che quindi lo spostamento è ininfluente sulle scelte di iscrizione. Ma per gli altri 14.000 studenti potrebbe esserlo, anche se a ovest di Milano vi sono aree molto popolose; gli studenti che provengono fare altre scelte.

Dulcis in fundo: l’arena all’aperto che passerà da 12.000 a 17.000 posti, in cui saranno concentrati tutti gli eventi di musica dal vivo di Milano e che confina con l’area dell’università, potrebbe non essere compatibile con la tranquillità necessaria a lezioni, studio ed esperimenti, che non hanno limitazioni di orario.

Michele Sacerdoti

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Un tuffo nel passato... mio, ma non solo. Spostare un'intera università ?? Un lavoro immane, difficle, complicato. Ma serve veramente all'università. Dalle sue parole si evince che i politici, dovendo...
avatar Federico Cupellini 8 anni fa
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Non so cosa ne pensi lei. Ma io studio in città studi... e già ora gli spazi sono ridotti al minimo. Il problema delle biblioteche non sono le scaffalature, ma gli spazi per studiare. E poi in tutta l'area expo...
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Io penso che Lei possa studiare a casa sua, come facevo io, eventualmente facendosi raggiungere dagli amici, e scambiando abitazioni, anche anguste. Le biblioteche sono spazi inutili con gente inutile che...
avatar Federico Cupellini 8 anni fa
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e certo, aspetti che dopo una giornata di lezioni faccio un salto dai miei colleghi che abitano a como, bergamo, vercelli, lodi o altrove a studiare da loro. Ma che diamine di ragionamenti sono? Ma davvero...
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Sì che ognuno possa studiare o a casa sua o nel posto dove vive. Il resto se lo paghi da solo, non chieda ai cittadini di spendere per esso.
avatar Giovanni Muttoni 7 anni fa
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no ma dai che ragionamento è...
avatar Michele Sacerdoti 8 anni fa
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Il prof. Fontanesi non c'entra, era rettore della Bicocca. Il rettore della Statale è il prof. Vago.
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Le mie osservazioni non sono personali ma metodologiche: non buttiamo via i soldi per trasferire le cose inutili in un luogo inadatto e non cambiare niente. Non conosco il professor Vago, vidi Fontanesi nel...
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Non ho potuto seguire gli sviluppi dei trasferimenti come avrei voluto. Mi è rimasta così irrisolta una questione. Questa: La ricerca e lo studio di formazione universitaria come sono collegati tra loro? Uno...
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La mia impressione è che si stia svuotando la città dei propri contenuti: nessuna pianificazione, nessun limite, e poi quando non si riesce più a gestire qualcosa lo si abbandona per partire con nuovi faraonici...
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Che cosa serve portare l'università a Rho ?? Forse a dare i soldi a qualche alto papavero ??
avatar Gianluca Gennai 7 anni fa
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Buonasera; un imponente progetto, sostenuto da una spesa ad oggi enorme ma che certo si alzerà, ha una "ragion d’essere " solo se viene realizzato come pensato, cioè un polo di alta formazione condiviso con...
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Oramai i poli si fanno sulle reti di computer, quello che è ipotizzato è l 'ennesimo spreco di soldi pubblici levati a forza dalle tasche del cittadino. Ottimizzare gli spazi attuali, dismettere corridoi...
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Gli ultimi due interventi sono ambedue comprensibili, ma discutibili a causa della rispettiva parzialità. Non ha nessun senso parlare del trasferimento delle facoltà senza connetterlo con la trasformazione di...
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La mia università non è solo ascoltare le lezioni da casa, ma è abolire tutto quanto non serve per fare università, a partire degli spazi, preseguendo sugli immobili in affitto, a seguire nei trasporti e...
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C'è un piccolo problema. Teoricamente il sistema che ha prospettato è corretto. Come esperto che per 35 anni ha collaborato con UNI e ha visto nascere e svilupparsi la terziarizzazione, a partire dal fallito...
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Condivido totalmente il concetto: bisogna controllare, prima con capitolati, poi con controllo del loro rispetto. L'esternalizzazione che ipotizzo, sempre graduale, sempre tenendo conto di limiti finanziari,...
avatar Gianluca Gennai 7 anni fa
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Certamente i punti di vista sono del tutto condivisibili ma dobbiamo accettare come  base di discussione, il presupposto che l'opera verrà realizzata comunque. Partendo da questo, penso sia construttivo...
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L'Opera è già stata decisa ?? Io non lo so, se sì, dove è il budget e l'analisi costi benefici ?? Tu mi metti in bocca parole e asserzioni mai fatte: non ho mai sostenuto che laboratori di qualsasi tipo si...
avatar Michele Sacerdoti 7 anni fa
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Io credo che ci sia bisognao di un Campus fisico. Altrimenti trasformeremmo le facoltà scientifiche della Statale in università online, come ce ne sono già. E c'è bisogno di laboratori didattici in cui gli...
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Il piano presentato martedì dal rettore , con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, è da 150 mila metri quadrati  ( MA LI CE NE SONO 250.000) e 380 milioni di euro (CHE NON CI SONO) ....
avatar Giovanni Muttoni 7 anni fa
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Personalmente anch'io credo che ci sia bisogno di un campus fisico e non virtuale. Credo che le biblioteche siano indispensabili come punto di aggregazione. Così come gli impianti sportivi e le mense. Penso che...
avatar Michele Sacerdoti 7 anni fa
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Condivido la posizione di Muttoni.
avatar Michele Sacerdoti 7 anni fa
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Il 22 marzo si è tenuta a Palazzo Marino una affollata commissione congiunta Urbanistica e Trasporti a cui ho presentato quanto scritto nell'articolo su ArcipelagoMilano con qualche aggiornamento (vedi slide...
avatar Oliverio Gentile 7 anni fa
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Vi segnalo questa discussione avviata oggi dalla studentessa di Architettura del Politecnico di Milano Claudia Cuccaro su Municipio 3 . Oliverio
avatar Michele Sacerdoti 7 anni fa
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E' stata consegnata il 1 giugno al Rettore Vago e al Senato Accademico una lettera aperta firmata da numerosi docenti, ricercatori, dottorandi e assegnisti delle facoltà che dovranno spostarsi da Città Studi a...
avatar Michele Sacerdoti 7 anni fa
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Si è tenuto il 31 maggio a Matematica un incontro promosso dai rappresentanti degli studenti sullo spostamento a Expo, a cui i matematici sono contrari dall'inizio. Il professor Massimo Tarallo di Matematica...
avatar Eugenio Galli 7 anni fa
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Lunedì 27 novembre ho partecipato a questo incontro con il rettore del Politecnico, prof. Ferruccio Resta, organizzato in Municipio 3 per la cittadinanza. Tra il pubblico non solo consiglieri e addetti ai...
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Cosa serve il trasferimento da Città Studi a Rho?? Cui Prodest ?? Sala Giudizio: spendere soldi che non si hanno per non rendere funzioanante domani quello che funzona ora. Basta ingenerenza della politica...
avatar Gianluca Gennai 7 anni fa
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In merito all’argomento, mi pare vi siano 2 correnti di pensiero, una che sostiene la non necessità dell’operazione per motivi economici ma anche tecnici e l’altra che prevede un eventuale degrado del quartiere...
avatar Eugenio Galli 7 anni fa
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Sul futuro di Città studi (in relazione al progettato trasferimento delle facoltà scientifiche dell'università allo Human Technopole in area ex Expo e dei complessi ospedalieri Besta e Istituto tumori) segnalo...
avatar Eugenio Galli 6 anni fa
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Il giorno 6 marzo ho partecipato alla manifestazione indetta in occasione del voto del Senato accademico dell'Università statale sul progetto di trasferimento delle facoltà scientifiche ad Arexpo. Mi sono...
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Sul numero 4 di MilanoAmbiente , in edicola e nelle librerie Rizzoli in Galleria, Feltrinelli Stazione Centrale e via Manzoni, e Mondadori Duomo e via Marghera, l’articolo di Eugenio Galli sulla questione.
avatar Eugenio Galli 5 anni fa
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Segnalo un articolo   molto efficace, chiaro e ben scritto di  Marina Romanò , impegnata in uno dei comitati cittadini ( Che ne sarà di Città Studi? ) attivi a Milano. L'intervento concerne le molte domande...
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Preferisco rispondere andando apparentemente fuori tema. Il motivo che mi sollecita in questo senso è l'impressione che ho riportato dai vari incontri organizzati ad diversi dei gruppi pro Città Studi cui ho...
avatar Eugenio Galli 5 anni fa
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Egregio signor Greco, ho letto e riletto il Suo intervento e devo dire che, personalmente, lo trovo un po' criptico. Per questo mi è anche difficile fare qualsiasi tipo di commento.
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Per chiarire, la domanda è: il tema da affrontare è il contrasto tra gruppi di cittadini di Città Studi e l'amministrazione sommata a tutti i vari stakeholder riguardanti il tema, oppure è la mancanza di un...
avatar Eugenio Galli 5 anni fa
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Mi scusi signor Greco, continuo purtroppo a non capire ciò che Lei scrive e non vorrei quindi fraintendere nulla. La discussione in corso da due anni sui destini di Città studi, soprattutto (ma non soltanto) a...
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Evidentemente, con rammarico reciproco, non ci capiamo. Merito e metodo li vediamo con occhi diversi, ma questo potrà darci in seguito l'occasione di affrontare più efficacemente i temi comuni. Grazie per...
avatar Michele Sacerdoti 4 anni fa
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Verrà presentato entro il 1 giugno prossimo dall'associazione ambientalista nazionale Verdi, Ambiente e Società il ricorso di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia contro il...
avatar Gianluca Gennai 4 anni fa
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Sono d’accordo con Lei Sacerdoti sul tema del terreno agricolo che venne meno già all’epoca del primo progetto nonostante i diversi intendimenti sui possibili sviluppi dell’area evidentemente destinata a uno...
avatar Michele Sacerdoti 4 anni fa
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Il ricorso contro il PII Mind è stato depositato il 1 giugno e notificato alle controparti. La raccolta fondi per le spese legali ha raggiunto i 6.000 euro tra donazioni su gofundme e altri canali.
avatar Michele Sacerdoti 4 anni fa
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E’ uscito sul Fatto Quotidiano un articolo a cui ho inviato il comunicato che allego. Qui c’è una mia intervista a z3xmi, giornale online del municipio 3:...