Parco Forlanini e feste sud americane.
Come tutte le domeniche mattine vado a giocare a calcio al parco Forlanini.
Quella del giocatore da parco è un'attività al limite della legalità, occupiamo infatti larghe parti di parco per organizzare le partite, e la frequenza delle stesse, se le condizioni climatiche sono sfavorevoli, possono portare i prati a spelarsi in alcune zone.
Però è una attività ludica che coivolge un centinaio di persone che si limitano ad usare il parco per un'oretta, come chi va a correre, porta il cane o i bambini a giocare.
Il comune non ha campi pubblici (che dovrebbe avere) ed è quindi il solito discorso tutto italiano: non mi dai un servizio e io mi organizzo ma ovviamente non posso farlo bene come farebbe il comune.
Per fare un altro esempio, il parcheggio del parco è ridicolo rispetto alle reali necessità, obbliga molti a parcheggiare a bordo strada (in divieto) sapendo che una o due volte l'anno si rischia una multa per divieto di sosta.
Mettere quattro striscie a bordo strada per regolarizzare i parcheggi?
No... non è cosa da italiani: lasciamo le cose arrangiate così.
E il discorso si ripete per le feste sud americane: centinaia di persone con gazebo, grigliate, campi sportivi improvvisati, musica...
Ok, la prassi è la stessa: si tollera l'occupazione di suolo (viene comunque usato da molte persone) l'uso di fuochi più o meno controllati. Il fatto che si bavano birre come fossero acqua di sorgente, utilizzo di musica senza alcun controllo siae...
Tutto ok, come detto anch'io in pieno italian style delinqiuo in mancanza di normative e controlli, però ci sono alcune regole anche in questo far west: le regole sono semplici, non si creano danni agli altri (qualche fastidio temporaneo ma tutti hanno i loro scheletri e la loro tolleranza) e si lascia il posto il più possibile fruibile anche dagli altri.
Purtroppo le suddette attività comportano un gran numero di rifiuti, oltre ogni possibile capienza dei cestini presenti.
I rifiuti sono bottiglie, lattine, e altri più vari come piatti e posate di plastica.
A volte sono ammonticchiati in ordine e in sacchi neri, a volte sparsi un po' in giro.
Il fenomeno è talmente importante che la mattina, quando arriviamo noi per giocare, vediamo squadre dell'AMSA con operatoriche girano le zone interessate per raccogliere i rifiuti in un camioncino dedicato.
Ecco, un servizio pubblico pagato con soldi pubblici, mi sta benissimo, ma mi fa rabbia vedere che le bottiglie, i sacchi neri e le lattine sono raccolte puntualmente una ad una e buttate tutti nello stesso cassone del camion.
E' un servizio che pago anche io, voglio sia fatto bene, come AMSA pretende che il faccia la differenzianta.
Non serve più tempo o più mezzi, solo più voglia di lavorare, serietà e controllo sul lavoro fatto.
Nei prati restano inoltre molti rifiuti di piccola taglia.
Tappi metallici, plastica, tovaglioli sporchi e pezzi di vetro.
Sono pericolosi e vanno raccolti anche quelli.
Senza contare i servizi igienici: da anno vengono piazzati da 2 a 5 bagni chimici evidentemente insufficienti per il bisogno di centinaia di persone, ma si sa che in italia si segue il metodo del provvisorio che diventa definitivo.
Un parco tanto grande deve prevedere una struttura di bagno pubblico fisso, e la manutenzione è da considerarsi simile a quella dei bagni chimici.
Altrimento ogni albero diventerà un bagno a cielo aperto.