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Egregio Assessore Maran,

Sarebbe opportuno aprire un brainstorming che abbracci proposte da/per tutta la città. Premetto che qui volutamente non si parla di "riscaldamento" delle case che merita un trattamento a sè, ed è cosa assai rilevante da non trascurare, parliamo ora solamente del traffico, un capitolo importante.

Una misura che va presa a prescindere da qualsiasi altro più dettagliato piano di città e/o area vasta, è quella di ridurre la velocità a 90 km/h nella lunga tratta urbana della A7 Milano-Genova via del Mare a partire dalla Tangenziale Ovest (Assago).

Il traffico persistente di auto che sfrecciano costantemente anche a 150 km/h per tutta la giornata, con emissioni sproporzionate, impone una rivisitazione dei limiti di velocità come anzidetto e la posa contestuale di telecamere fisse in almeno 3 punti, o addirittura del sistema Tutor: proprio dalle finestre del Comando locale di Polizia Stradale  è possibile godere lo spettacolo indegno di reiterate infrazioni al codice della strada di migliaia di automobilisti in transito ogni giorno, relativamente al superamento continuo dei limiti di velocità attuali peraltro più elevati degli auspicabili 90 km/h.

Il volume di inquinamento da PM10 e PM2,5 (polveri sottili) e degli altri inquinanti che si insinua in città da questa arteria, a causa della velocità eccessiva in un numero abnorme di automezzi, è impressionante ed è un problema grave di igiene e pubblica incolumità a cui va posto rimedio, senza considerare il rumore di fondo di motori e il rotolamento delle gomme divenuto negli anni insopportabile (che meriterebbe altri interventi di architettura verde, il completamento terrapieno alberato fino alla Cascina  Cantalupa) e l'apposizione a lato e al centro di barriere fonoassorbenti per una altezza sufficiente ad essere efficaci, non meno di 4/6 metri a seconda della tratta coinvolta.

Da LA REPUBBLICA web:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/17/news/niente_diesel_o_blocchi_allungati_gi_si_litiga_sulle_misure_antismog-39174871/

Niente diesel o blocchi allungati?
Già si litiga sulle misure antismog

Regione, Provincia e Comune sono divisi sui provvedimenti da adottare contro il Pm10
E Legambiente: "Sarebbe più utile, nei periodi critici, il limite dei 90 all’ora in autostrada"
di ALESSIA GALLIONE

Sembrano ancora lontane le rigide giornate invernali passate a fare la conta della sequenza di sforamenti del Pm10. Eppure, lo smog ha già fatto irruzione nel dibattito di mezza estate. E sulle ricette per non ritrovarsi a fronteggiare l’ennesima emergenza, si viaggia già in ordine sparso. Dalla Regione che propone blocchi allungati o la messa al bando dei diesel Euro 3; al Comune che preferirebbe azioni mirate sui mezzi pesanti; fino agli ambientalisti che rilanciano i controlli.

È già aperto il dibattito sul prossimo autunno dei veleni. E, sulle ricette per cercare almeno di scalfire la solita cappa di smog che sovrasta Milano e la Regione, si prepara già lo scontro. Perché al “Tavolo aria” a cui il Pirellone ha convocato Comuni, Province, associazioni ambientaliste e categorie economiche, l’assessore all’Ambiente, Marcello Raimondi, ha alzato la posta. Mettendo sul piatto divieti più severi. Con una premessa: «Saranno attuati se saranno condivisi da tutti i soggetti, più di 2mila, che nei prossimi mesi vogliamo incontrare prima di redigere il nuovo Piano regionale sulla qualità dell’aria», dice. Una condivisione che, per ora, non c’è.

La prima proposta, quella che più concretamente potrebbe essere adottata già dal prossimo autunno, è l’allungamento a tutto il giorno dello stop ai veicoli (gli Euro 0 benzina e gli Euro 0,1,2 diesel) che oggi sono bloccati per sei mesi e per dodici ore. Ma c’è anche un’ipotesi più audace e destinata a far più discutere, ma che difficilmente potrà scattare nell’immediato visto che coinvolgerebbe 676mila auto che, contando anche veicoli commerciali e bus, fanno arrivare a quasi un milione di motori in Lombardia: la messa al bando — «graduale» è però la precisazione — degli Euro 3 diesel.

È questa la nuova frontiera della lotta allo smog, quella che — dicono gli esperti — è responsabile da sola dell’11 per cento del Pm10 da traffico. I diesel Euro 3 — a eccezione di quelli per i residenti — sono già stati bloccati ai varchi di Area C e, durante l’ultima emergenza inquinamento, eccezionalmente, anche nei Comuni della provincia che hanno aderito a uno speciale protocollo. Ma quest’ultimo, appunto, era una sorta di sottoscrizione volontaria. Il potere di mettere divieti è in mano al Pirellone e se si andasse davvero verso questo orizzonte sarebbe una svolta decisa. Eppure, lo stesso Raimondi non pone un traguardo immediato. Non nel 2012, insomma: «Non è subito in agenda, ma è giusto iniziare a porsi il problema di condividere una data oltre cui questi veicoli non possano più circolare», sostiene l’assessore. Che però dice «di aver trovato molti soggetti preoccupati per la situazione economica». A partire dai rappresentanti di Confcommercio Lombardia che lo hanno giudicato un provvedimento «che arrecherebbe ulteriori gravi danni alle imprese».

Per ora non c’è alcuna decisione. Ma il Tavolo, che dovrà affrontare aspetti più ampi compresi il riscaldamento e gli incentivi, è aperto. “Stati generali”, li chiamano in Regione. Sui diesel Euro 3, l’assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, si toglie un sassolino: «Sono le proposte che abbiamo fatto lo scorso anno. È un anno che andiamo in questa direzione, prima con Area C poi con il protocollo firmato con la Provincia che, ricordo, vide la Regione contraria». Eppure, per Maran «sarebbe irrealistico pensare a un blocco strutturale». Al limite, è la proposta, lo stop si può fare «nei momenti di emergenza». Un’idea condivisa dalla sua omologa in Provincia, l’assessore Cristina Stancari: «Il nostro protocollo sarebbe un buon compromesso: è un metodo già testato dai sindaci che hanno aderito e ha avuto benefici. In ogni caso dobbiamo pensare sempre più a provvedimenti strutturali».

Per Palazzo Marino, però, la soluzione è un’altra: «Invece di intervenire sulle auto private potremmo concentrarci sui veicoli come i tir: il 35 per cento è ancora Euro 0», lancia Maran. E, per facilitare i controlli, potrebbe essere creato un adesivo in modo che sia più facile riconoscere i trasgressori. A proposito delle verifiche del rispetto dei divieti attuali, per un altro rappresentante del Tavolo come il presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine, è da lì che bisogna partire: «Altrimenti qualsiasi provvedimento è inutile». Anche lui ha la sua linea. Ancora una volta diversa: «La priorità vera è decongestionare le infrastrutture stradali, puntare sul trasporto pubblico». E i diesel Euro 3? «Sarebbe più utile, nei periodi critici, il limite dei 90 all’ora in autostrada, ma la Regione dice no».

(17 luglio 2012)

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