L'immagine generata dall'AI cattura l'essenza del pensatore immerso in una skyline che si estende attraverso dimensioni multiple, circondato da schermi olografici che visualizzano strategie e diagrammi.

Questa rappresentazione, creata in pochi secondi, simboleggia la profondità e la complessità del processo creativo e del pensiero strategico, invitando a considerare come trasformare idee astratte in piani d'azione concreti.

Un piccolo tentativo di avvicinamento  pratico alla dimensione più importante.

Il passaggio successivo, come sempre decisivo,  sarà il più complicato,  parafrasando un illustre pensatore:

"Non importa quanto belle siano le teorie, non importa quanto meritevoli. Se non concordano con l'esperimento, si dimostreranno sbagliate."

RR

Carissimo Guido,

"Milano Partecipa" non serve a quello che dici, ti prego di rileggere con più attenzione:

"Nel 2021 è stato aggiornato ed approvato il Regolamento per la Partecipazione del Comune di Milano che definisce l'attuazione dei diritti di partecipazione popolare previsti dallo Statuto comunale in materia di: iniziativa popolare, referendum, interrogazioni, istanze e petizioni, consulte cittadine ed udienze pubbliche.

Nell’ambito di questa azione, sempre nel 2021, è stato pubblicato il sito del Comune di Milano dedicato alla partecipazione: "Milano Partecipa" (partecipazione.comune.milano.it).

Per partecipare attivamente alla piattaforma "Milano Partecipa" è necessario avere una Identità Digitale (ID) SPID (di livello 2) oppure la Carta d'Identità Elettronica (CIE).

Su "Milano Partecipa" si può:

• avviare/firmare Petizioni;
• proporre/firmare Referendum;
• partecipare a processi partecipativi avviati dall'amministrazione comunale.

Le Petizioni avviate su "Milano Partecipa", raggiunte le 1000 firme, danno diritto a una risposta dell'amministrazione comunale."

Per quanto riguarda ciò che dovrebbe servire partecipaMi, potrà servire a quello che dici, se i cittadini che ci credono parteciperanno in massa, invece di disperdersi in mille rivoli sui vari social.

partecipaMi costituisce uno spazio di Community per i cittadini di Milano che pur non avendo una modalità di autenticazione forte impegna ed insegna una partecipazione responsabile grazie all'autenticazione con nome e cognome e alla moderazione a priori.
partecipaMi può promuove l'uso di "Milano Partecipa" in quanto rappresenta lo spazio civico online che consente ai cittadini di organizzarsi e gettare le basi per poi giungere in maniera più matura all'utilizzo di "Milano Partecipa" e finalizzare la propria partecipazione. Ad esempio, laddove su partecipaMi nascono dibattiti molto seguiti che richiedono di sollevare una questione all’amministrazione comunale, si può suggerire l’apertura di una petizione su "Milano Partecipa".

Oliverio

Oliverio, non è la prima volta che discutiamo sull'argomento, ma evidentemente continuiamo a non capirci. Se ti ricordi, io ero presente quando il Comune fece la presentazione delle Piattaforme per scegliere quella più adatta a, scusa la schiettezza, "eliminare partecipaMi". E, ero anche intervenuto per spiegare il perché partecipaMi avrebbe potuto essere la struttura ideale, sia pur con qualche modifica. In pieno accordo con Fiorella De Cindio. Un doppione, invece, anche se Milano Partecipa non mi sembra che vada a mille, è uno spreco di risorse che può soddisfare qualche individualità, ma certamente non crea Partecipazione effettiva. Questo è un mio pensiero, criticabilissimo, che mi piacerebbe fosse discusso e non NEGATO in partenza.

La problematica è complessa perché attiene alla collaborazione in ambiti di interessi spesso contrastanti, per cui è giusta affrontarla da diversi punti di vista: il mio è quello di informatico passato, nell’ultimo periodo della vita, a occuparsi di informatica civica, dopo quella per le imprese e la pubblica amministrazione, in quanto tali.

SITUAZIONE

Dalla guida fornita da Oliverio Gentile, desumo che Milano sarebbe ben attrezzata, in termini di strumenti e metodi digitali di partecipazione civica, a partire dall’esperienza popolare della “Rete Civica di Milano”, fino a quella comunale di “Milano Partecipa”, culminata nell’Assessorato alla Partecipazione 

Ma solo sulla carta, o meglio solo sulla rete, perché tali preziose iniziative non hanno trovato nel tempo adeguata partecipazione, né dei cittadini, né della pubblica amministrazione:

• RCM per l’ignavia dell’Accademia che l’aveva promossa e per le gelosie di una pubblica amministrazione, che ha stentato a mettersi al passo con i tempi dell’informatica civica, per cui ha partecipato a macchia di leopardo e infine ha pensato di poterla abbandonare.
• “Milano Partecipa” perché, siamo sinceri, l’investimento tecnico ed organizzativo non ha avuto ritorno elettorale, in un clima politico regressivo sulla partecipazione, che ha anche visto esternalizzare la spinosa discussione sullo Stadio.

MORALE

Malgrado tanti discorsi e promesse politiche, né la cittadinanza, né l’amministrazione, sono ancora abbastanza mature per avvantaggiarsi di tali e tante opportunità digitali.

Viceversa troppi servizi digitali dispongono di modalità d’uso problematiche (Ce l'hai lo SPID?), per cui potrebbero avvantaggiarsi dalle critiche e dai suggerimenti di utenti più smaliziati.

Per altro abbiamo visto come sono naufragate, con equivoci ed abusi, soluzioni digitali forzate dall’alto, come quella della piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle.

QUINDI

Sarebbe opportuno fare un passo indietro, ricordando l’impegno nell’alfabetizzazione digitale che caratterizzò la nascita di RCM, per prepararci a due passi avanti, nel superare le remore e far maturare il diritto dei cittadini a partecipare alla gestione di Milano, con le comodità del digitale. 

In particolare partecipaMi potrebbe essere riconsiderato come “palestra” della cittadinanza digitale milanese, per la facilità e flessibilità di dibattimento informato, che fa aggio sulla proceduralità istituzionale di “Milano Partecipa”, e per l'alleanza di enti del terzo settore su servizi per la cittadinanza digitale, come ad esempio la valutazione delle competenze e la intelligenza artificiale.

La potenzialità della Fondazione RCM nel promuovere la cittadinanza digitale, esprimibile anche in questa fase di autosostentamento, è foriera di finanziamenti ad hoc, nella prospettiva di ri-motivare la pubblica amministrazione, mentre diffonde la consapevolezza dei diritti e dei doveri della cittadinanza digitale.

I 9 elementi della Cittadinanza Digitale

Ho posto il problema delle tecnologie in:
Come lenire lo sforzo cognitivo richiesto da nuovi dispositivi e applicazioni digitali? e sicuramente partecipaMi meriterebbe qualche miglioria, come la messa a calendario personale degli eventi e la possibiltà di essere avvisati adeguatamente delle novità per e nei dibattiti preferiti.
Ma è facilmente consultabile da smartphone, mentre per contribuire preferisco il PC, anche per Facebook e Linkedin.

Facebook che è di una complessità e precarietà fastidiose, attenuabili con un utilizzo compulsivo a livello di battuta e lettera del cuore, anche se qualcuno si permette spataffiate, che spariscono prima di avere il tempo di commentare.

Invece partecipaMi è un classico sistema di forum, aggiornato al Web 2.0 collaborativo, che permette dibattimenti con cognizione di causa, per completezza e permanenza, e che comunque si presta a rilanci sulle reti sociali, per facilitare la divulgazione urbi et orbi.

Per le ultime tecnologie, sono in attesa del Rabbit r1 che mio figlio mi ha regalato all'80° compleanno, per parlare (sic!) anche con partecipaMi. 

Grazie della puntualizzazione sulla platea di Facebook, che non intendo demonizzare, così come le battute e le lettere del cuore, che hanno una loro utilità sociale e psicologica, solo che c’è una differenziazione nei media digitali come in quelli cartacei, nei quali ad esempio la cronaca non va confusa con la terza pagina.
Quindi frequento Facebook, per commentare notizie del giorno, elogiare o stigmatizzare certi fatti o polemizzare su certi commenti, ma sconsiglio agli amici di filosofeggiare o politicare su media effimeri, come Facebook e WhatsApp.    

partecipaMi non è il plus ultra, ma, ad esempio, il bottone Notifiche (attenzione funziona a flip/flop!)

permette di essere avvisati quando viene avviata una nuova discussione nel forum di dibattito preferito, anche se lo si ignora, come i segni di gradimento, utili per stimolare la partecipazione.

Difficile inseguire il consenso dei giovani nell’intrattenimento, ma RCM ha una tradizione per gli studenti, che continua a coltivare nell’attualità:

• I Giovani per Milano: azioni civiche per la nostra città! 
• Patto educativo Digitale della città di Milano
• Pensare la Scuola

Sulla moderazione le critiche sono endemiche dalla nascita di RCM, ma consideriamo che, anche in una platea ristretta, basta una mela marcia per rovinare tutto, per cui anche i gruppi Facebook l’adottano, oltre le censure di sistema.

Poi non si capisce perché non si debba intervenire su più piani, tra reti civiche e sociali, quando la parola d’ordine del giorno è la multimodalità.

Infine, a dimostrazione che le critiche sono fruttifere oltre a rivelare interesse all’oggetto, la questione fondamentale sollevata è quella dell'inefficacia degli interventi individuali, a fronte della necessità di una massa critica; ma è stata sollevata da più parti, per cui la commento separatamente.

In più commenti si invoca la necessità di intervenire in massa, per l’inefficacia degli interventi individuali.

Da tempo raccomando di riportare i "remi in barca", a fronte della risacca delle istituzioni, assumendo una postura, se non la figura legale, “mutualistica”, per curare gli interessi della nostra cittadinanza digitale, e in prospettiva “sindacale”, per difenderci dallo strapotere digitale, commerciale o statale: 

1. Neomutualismo per RCM? 
2. World Wide People - Manifesto per un Sindacato della Rete 

anche se ciò richiedesse un adeguamento delle quote associative, a fronte di servizi a valore aggiunto per la cittadinanza digitale, a partire da quello di autovalutazione, in collaborazione con AICA, e da quello per l’analisi delle nostre opinioni, in collaborazione con i nostri affini Copernicani.
Quest’ultimo potrà avvalersi della piattaforma conversazionale Polis, implementata nel progetto europeo ORBIS di Democrazia Digitale, per superare l’altro problema sollevato, della eterogeneità e solipsismo nei nostri dibattiti, rilevandone il nocciolo con l’intelligenza artificiale (sic!).

Papale papale "La svolta"