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Casa Petrarca a Cascina Linterno... (avviata qui su partecipaMi...
Le indagini stratigrafiche del nucleo petrarchesco di Villa Linterno di cui oggi, faticosamente, siamo in pieno possesso, cambiano completamente lo scenario del monumento e del territorio di pertinenza del Parco delle Cave, che da questa scoperta deve chiamarsi con il suo vero nome di origine: PARCO PETRARCA.
Dall'analisi dei materiali si evince che "...Sicuramente sono decorazioni a calce eseguite con la tecnica del mezzo fresco, tipico delle pitture murali decorative e testimoniano di una dimora agreste di pregio..." trattandosi quindi di una VILLA DI CAMPAGNA DI PREGIO databile inizio 1400, senza escluderne un'origine più antica.
Non a tutti la scoperta farà piacere perchè è implicito che da qui parte il restauro di Villa Linterno. Nel convegno del 9 giugno al Touring qualcuno è già uscito allo scoperto, sul genere di "questa è casa mia e della mia famiglia, non c’è posto per un memoriale di Petrarca" dimenticandosi - come ho ricordato a Palazzo Reale nella conferenza del 10 giugno - che senza il Vincolo petrarchesco non ci sarebbe più niente da ricordare e ora incomberebbe un residence di 144 appartamenti!
Attorno al gazebo "LINTERNO PER SEMPRE" che presidiò centri commerciali e feste rionali nacque lo slogan "Il gran cuore della Linterno".
Frutto di una battaglia a tutto campo quando il monumento era rimasto in stato di abbandono, fu il tesoretto di un milione di Euro stanziato da Claudio De Albertis come scomputo urbanistico blindato per il restauro della dimora petrarchesca di Linterno. Questa è la storia.
A scanso di altre interpretazioni, si puntualizza - come confermato alla conferenza di Palazzo Reale dal soprintendente arch. Alberto Artioli - che l'analisi stratigrafica degli intonaci del nucleo storico di Villa Linterno è stata effettuata su ESCLUSIVA RICHIESTA protocollata dal CSA Petrarca alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano.
Dal momento della presa visione della relazione (29 maggio 2014) a quello di averne copia sono trascorsi venti giorni dopo solleciti e ulteriori precisazioni.
La delegazione del CSA Petrarca era costituita dal consigliere di Zona 7 Stefano Crippa, Isidoro Spirolazzi, Eugenio Luxardo, Luigi Santambrogio e dal sottoscritto.
Le indagini stratigrafiche dei muri confermano quanto riportato nel libretto "Una passeggiata alla Villa di Petrarca" alla Biblioteca Braidense: nel 1825 l'autore Paolo Ripamonti Carpano, assieme a Gian Giacomo Trivùlzio, visitano le stanze affrescate del Poeta.
Queste testimonianze affrescate - preziose fonti archeologiche dell'essenza più preziosa di Villa Linterno - dovevano andare distrutte nel novembre 2010 con la Delibera di Giunta (Cadeo, Simini e Terzi) e avere lo stesso nefasto destino con la Delibera dell’8 novembre 2013 della presente Giunta Pisapia, che aveva approvato il progetto definitivo per il risanamento conservativo della cascina (non rispettoso dei preziosi muri) elaborato dal Politecnico di Milano, in collaborazione con i tecnici dell'assessorato ai Lavori pubblici del Comune.
Difendere Petrarca e la sua essenza poetica a Villa Linterno - ribadisco "VILLA" LINTERNO poichè questo era il nome originale - ha significato l’isolamento dei volontari del CSA Petrarca, difensori ad oltranza del Vincolo Monumentale (DM 9.3.99) apostrofati come "pazzi visionari" dai benpensanti della Zona 7 e del Comune di Milano, probabilmente manovrati a dovere dai cosiddetti "difensori" di questo Luogo della Memoria con la solita formula ambigua: utilizzare la fama petrarchesca del Luogo, cancellandone istituzionalmente la radice storica come "falso storico" .
Prova tangibile di questa ambiguità è la recente cartina commissionata dal Comune di Milano al TCI e distribuita a Palazzo Reale lo scorso 10 giugno, dove ogni riferimento a Petrarca nella sua Linterno è stato accuratamente fatto cancellare inventandosi un'adiacente cascina mai esistita: Cascina Corte Proverbio.
Eppure in questi due anni non sono mancate le richieste del CSA Petrarca di collaborare con gli Amici della Linterno e le istituzioni cittadine, a partire dalle fonti storiche (lettere autografe di Petrarca, incunaboli, cinquecentine, testimonianze dirette, visite pastorali, targhe ricordo...).
Il CSA Petrarca e il Touring Club sono arrivati al punto di offrire al Comune di Milano uno sponsor che si faceva carico di finanziare il restauro dei muri e il memoriale di Petrarca, piccolo ma pregnante museo interattivo, oltre alla disponibilità grauita dei volontari delle rispettive associazioni.
La porta del dialogo è sempre rimasta chiusa, nonostante il CSA Petrarca non cedesse alle numerose provocazioni di cui è stato vittima.
Non si è mai visto nulla di simile nella storia dei Beni Culturali, come se il nome di Francesco Petrarca fosse sinonimo di diabolico, anche se è eslusivamente il suo nome (e non certo la memoria contadina) a catalizzare le folle verso VILLA LINTERNO.
Dato preoccupante è che non sono ancora al riparo dalla speculazione i terreni privati attorno alla Linterno, non ancora acquisiti al Parco delle Cave, al Parco di Petrarca…
Petrarca e l’attenzione mondiale su questo prezioso territorio, sono forse d’ingombro a futuri progetti immobiliari?
Un incubo da girone dantesco - considerando che siamo in pieno clima Expo 2015 e Petrarca darebbe un significato culturalmente internazionale all'evento.
Chissa? Forse qualche magistrato può essere interessato a far luce su su questa vicenda con troppi lati oscuri.
CHE STRANO !?!? Al Comune di MILANO nessuno si é accorto ancora che manca il CARTELLONE di CANTIERE che identifica l'inizio e fine dei LAVORI nonchè tutti i nomi dei RESPONSABILI dell'APPALTO dei LAVORI alla...
CHE STRANO !?!? Al Comune di MILANO nessuno si é accorto ancora che manca il CARTELLONE di CANTIERE che identifica l'inizio e fine dei LAVORI nonchè tutti i nomi dei RESPONSABILI dell'APPALTO dei LAVORI alla Cascina LINTERNO. !?!?!?!?
"Non è stato ancora esposto all'esterno della Cascina Linterno il CARTELLO di CANTIERE che deve segnalare la durata dei lavori, e tutti i nomi dei responsabili dell'appalto. L'articolo 27, comma 4 del d.P.R. 380/2001 obbliga, a pena di sanzioni, ad eporre il CARTELLO di CANTIERE. L'articolo 17 del D.L. 507/1993 stabilisce che i CARTELLI di CANTIERE obbligatori sono esenti da imposte pubblicitarie. Purtroppo esistono solerti funzionari, che sulla base di regolamenti locali o semplici improvvisazioni, sanzionano l'esposizione di tali CARTELLI di CANTIERE come se fossero cartelli pubblicitari. Considerato che il ricorso a tali sanzioni può costare di più della sanzione stessa è indispensabile di verificare con attenzione le norme vigenti in materia nei luoghi dove si opera. Spesso, dall'esame attento dei contenuti di tali cartelli si sono verificati casi di corruzione e concussione."
Richiesta accesso atti -appalto n.40/2014 Presa visione effettuata in data 23 luglio 2014 da C.S.A. Petrarca , dall'Avvocato F.P. & altri
E' stata esaminata attentamente la documentazione messa a...
Richiesta accesso atti -appalto n.40/2014
Presa visione effettuata in data 23 luglio 2014 da C.S.A. Petrarca , dall'Avvocato F.P. & altri
E' stata esaminata attentamente la documentazione messa a disposizione dalla segreteria del Settore del Comune di Milano Gare e Opere Pubbliche relativa il Progetto per la realizzazione di lavori di risanamento conservativo nella Cascina Linterno.
I lavori sono stati già assegnati in appalto dal giugno 2014, per un periodo di 240 giorni.
L'attento esame, della documentazione del progetto, ha lasciato rilevanti dubbi e perplessità circa la mancanza di chiarezza dei lavori da eseguire relativi gli impianti sofisticati ed invasivi di riscaldamento, elettrici ed idraulici previsti sin dalle origini del progetto.
Infatti, é evidente l'intenzione di realizzare l'enorme centrale termica e le tubature esterne interrate, mentre sono “spariti” i disegni degli impianti di riscaldamento ed elettrici nella palazzina medioevale e nei locali medioevali annessi.
Rimane la certezza che nella palazzina medioevale e locali annessi saranno realizzati tutti i servizi igienici oltre il vicino elevatore che permetterà l'invasione e l'andirivieni dei visitatori.
È indispensabile che venga chiarito e precisato che nella palazzina medioevale e locali annessi non verranno realizzati impianti lesivi nel rispetto di un regolare risanamento conservativo indispensabile al Monumento Nazionale sino all'approvazione da parte di COMPETENTI in RESTAURI, in caso contrario sarà inevitabile la denuncia in Tribunale ed alle Autorità di Controllo.
CASCINA LINTERNO. IL REBUS RESTAURI di Franco Morganti
Sono partiti in questi giorni i lavori di risanamento conservativo alla Cascina Lintemo, di cui ci siamo già occupati su queste colonne. Ne siamo...
CASCINA LINTERNO. IL REBUS RESTAURI di Franco Morganti
Sono partiti in questi giorni i lavori di risanamento conservativo alla Cascina Lintemo, di cui ci siamo già occupati su queste colonne. Ne siamo felici. Il ritardo è dovuto a un intervento del TAR sollecitato da un costruttore escluso dalla gara e poi riabilitato. Purtroppo la felicità è durata poco. Infatti il CSA Petrarca, l'associazione che da tempo si batte per la valorizzazione dell'antica dimora petrarchesca, non consultato dal Comune di Milano appaltante, né invitato al gruppo di lavoro che affianca I'amministrazione, si è rivolto a un noto amministrativista quale I'avvocato Francesco Perli che ha provveduto a redigere due esposti: uno al ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini e un altro al presidente dall Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. L'idea di formulare esposti anziché ricorrere direttamente all'autorità giudiziaria rimarca lo spirito costruttivo dell'associazione. I lavori appaltati infatti ignorano I'esistenza di affreschi e del vincolo monumentale della Soprintendenza. Ciò fin dalla concezione del progetto dei lavori, inserito fra le opere in preparazione di Expo 2015, forse per fruire delle semplificazioni amministrative applicate a questo evento, ma del tutto improprie per un bene monumentale. La stessa cosa nella redazione della gara d'appalto, non rivolta soltanto ad imprese qualificate per intervenire su beni culturali. Poiché queste osservazioni erano già state rivolte all'amministrazione, questa rispose che aveva redatto un nuovo progetto. Agli atti questo non risulta, è cambiata solo la copertina dove si trova una data del 2014. Il resto è invariato, compresa l'anomalia di un progetto del 2013 che dovrebbe tener conto delle osservazioni della Soprintendenza del 2014 relative agli affreschi. Infine il prezzo dei lavori, per un milione e 118 mila euro, applicato a circa 300 metri quadrati, con un costo unitario di 3.700 euro, spropositato per un intervento conservativo. Di qui l'esposto anche a Raffaele Cantone. Se iI ministero non interverrà, gli affreschi di età petrarchesca saranno compromessi dalla realizzazione di servizi igienici e scale di servizio senza provvedimenti tecnici di conservazione. Non sarebbe il caso che il sindaco Giuliano Pisapia avocasse a sé l'intera questione, ridistribuendo la delega all’assessorato di competenza, trattandosi di un bene culturale? Non sembra in effetti un problema urbanistico, né di edilizia privata e la destinazione agricola della cascina appare francamente un minus rispetto alla sua importanza culturale.
Congratulazioni alla dottoressa Giulia Maria Crespi Presidente Onorario del FAI, che nel suo articolo del 15 dicembre 2014 sul Corriere della Sera scrive: “la Cascina Linterno, un bel manufatto agricolo” e...
Congratulazioni alla dottoressa Giulia Maria Crespi Presidente Onorario del FAI, che nel suo articolo del 15 dicembre 2014 sul Corriere della Sera scrive: “la Cascina Linterno, un bel manufatto agricolo” e aggiunge: “migliaia l’hanno votata come loro “luogo del cuore”. E poi continua” è bene che il Comune la voglia restaurare che ne tuteli la natura agricola”. Però la dottoressa sorprende quando scrive dimostrando di non aver capito (possibile che ancora non si capisca ?) che il vero valore di tutta la cascina sta proprio nel valore di quel palazzetto medioevale che ha permesso il vincolo monumentale con DM 3.9.99. Proprio quel palazzetto con le due colonnine e relativi stupendi capitelli ha determinato il vincolo, il resto è anche lodevole memoria. Quindi la dottoressa, forse ignara, scrive: “il legame di Cascina Linterno, con le sue radici agricole, non può venir meno, per questo è nata ed esiste”.
La Cascina è nata prima, senza dubbio, ma proprio lì nel palazzetto medioevale avrebbe soggiornato il Petrarca amante dell’agricoltura e delle sue bellezze. La Cascina nei secoli è stata rimodernata e tenuta in pessima manutenzione ordinaria tra incendi, falò ed occupazioni illecite. Quindi, non è sufficiente scrivere, semplicisticamente, riguardo al palazzetto medioevale: “anche di questo è bene parlare” Possibile che ancora non si capisca che non è giusto aprire tutta la Cascina ai cittadini, senza l’indispensabile tutela del vincolo monumentale dovuto soprattutto a quel palazzetto medioevale ed annessi locali d’origine medioevale. Ancora non si è capito che qualsiasi opera invasiva, impianto di riscaldamento, impianti elettrici, idrici o elevatori non debbano essere realizzati in quel palazzetto, nei locali annessi e vicinanze da un qualsiasi tecnico specializzato in impianti. Invece quei locali sono continuamente occupati da gente che non sa o è incapace di rispettare luoghi vincolati.
In quanto al progetto dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano che è in corso di ultimazione, questo progetto interviene in modo devastante sul palazzetto come se fosse un qualsiasi palazzo di edilizia residenziale. Non è il caso di dire che si sta esagerando parlando di agricoltura ai danni dell’archeologia e permettendo le più libere occupazioni illecite ?
Il Comune di Milano in data 9 gennaio 2015 risponde all’interrogazione del 15 dicembre 2014 del Consigliere Avvocato Giulio Gallera con argomentazioni burocratiche che dimostrano quanto siano mal interpretate le...
Il Comune di Milano in data 9 gennaio 2015 risponde all’interrogazione del 15 dicembre 2014 del Consigliere Avvocato Giulio Gallera con argomentazioni burocratiche che dimostrano quanto siano mal interpretate le approfondite ricerche del Politecnico. Le Autorità del Comune di Milano si fidano ad occhi chiusi dei tecnici dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano Settore Tecnico Casa e Demanio responsabile del progetto così detto “intervento di recupero” e/o “risanamento conservativo” della Cascina Linterno ed intendano ignorare l'esistenza del vincolo monumentale (vincolo D.M. 3.9.1999) a favore di occupazioni “agricole”. Il Comune di Milano si fida ciecamente di alcuni autorevoli esperti di fama internazionale del Politecnico di Milano.
Ancora non si capisce o non si vuol capire che il progetto dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano prevede la realizzazione di un elevatore e degli impianti di riscaldamento, elettrico ed idrico proprio nel palazzetto medioevale e locali annessi, tutti interventi impropri per un bene monumentale. Inoltre la redazione della gara d'appalto, non è rivolta esclusivamente ad imprese qualificate per intervenire su beni culturali.
Il prezzo dei lavori con un costo unitario di 3.700 € è spropositato per l’intervento conservativo in corso di realizzazione e che giustifica l'esposto anche a Raffaele Cantone.
Quindi è vero che la destinazione agricola della cascina “appare francamente un minus rispetto alla sua importanza culturale”.
Le continue osservazioni e critiche del CSA Petrarca e dell’Ingegner Franco Morganti sono sempre state incomprese nel momento in cui si scrive che “Francesco Petrarca non ne esaurisce il patrimonio di ricchezze architettoniche e culturali” e quando si ritiene “la valorizzazione del progetto di recupero e gestione della Cascina, garanzia del suo valore storico, architettonico e agricolo, una risorsa unica per la ricostruzione del paesaggio agricolo”e si continua scrivendo che “la Cascina Linterno DEVE diventare uno spazio di conoscenza, ma anche di condivisione di pratiche antiche che fondano le proprie radici nella storia agricola di Milano”. Il FAI è certamente “impegnato al valore storico, architettonico e agricolo” trascurando gli altri valori.
Non ci si rende conto che i locali medioevali (un tempo abitati dal Petrarca) saranno compromessi dalle occupazioni degli amici ACL e soprattutto compromessi dalla realizzazione di servizi igienici, scale di servizio, elevatori e impianti elettrici e di riscaldamento senza provvedimenti tecnici di conservazione adeguata con l’andirivieni continuo di curiosi in occasione dell’EXPO 2015.
Magnifiche parole di inesperti che si fidano troppo della competenza di altri e cercano di convincere gli ignoranti !!
Dottor Architetto Eugenio Luxardo
Allego la risposta della Vice Sindaco all’interrogazione del Consigliere Avv.Giulio Gallera.
"Gentile Consigliere il procedimento di recupero della Cascina Linterno, come peraltro più volte detto pubblicamente dalle maggiori autorità, è stato oggetto di un procedimento che ha visto a partecipazione di tutte le competenze necessarie. Progettato dal Politecnico, con la responsabilità della Professoressa Scazzosi, esperta di fama internazionale, l’intervento di recupero è stato scrupolosamente vagliato e valutato dalle Soprintendenze, che hanno richiesto tutti gli approfondimenti e quindi rilasciato le relative autorizzazioni. Le attività di recupero delle cascine, anche in considerazione del lavoro fatto per l’agricoltura con il DAM, è parte delle opere connesse ad EXPO. In particolare Cascina Linterno è poi una delle cascine del Parco Agricolo Sud, anch’esso oggetto di interventi di compensazione per EXPO. Così come il procedimento autorizzativo, le gare sono state espletate nel pieno rispetto della normativa. L’impresa che oggi sta operando è stata oggetto di valutazione anche da parte del Giudice Amministrativo. I lavori sono seguiti con particolare attenzione, sotto il controllo del gruppo di lavoro del Politecnico. Mi preme inoltre ricordare che anche il FAI è impegnato con l’Amministrazione nella valorizzazione del progetto di recupero e gestione della Cascina, a garanzia del suo valore storico, architettonico e agricolo. Il progetto è oggetto di un finanziamento pari a € 1.500.000,00, anche grazie alla partecipazione ad un Bando della Fondazione Cariplo. Da ultimo preme evidenziare che il lavoro fatto dalla Professoressa Scazzosi e dai suoi collaboratori, oggi è considerato, in ambito scientifico, riferimento per come intervenire sul patrimonio rurale, contemperando la tutela architettonica e quella paesaggistica. Cordiali saluti.
Ada Lucia De Cesaris" 9 gennaio 2015 (See attached file: ZS0000619@comune.milano.it_20150109_075705.pdf)
Villa LINTERNO del Petrarca inserita in una cascina rurale
Nel progetto del Comune di Milano (che sta per essere ultimato in fretta e furia in occasione dell'EXPO 2015) non si tiene conto che Villa Linterno è...
Villa LINTERNO del Petrarca inserita in una cascina rurale
Nel progetto del Comune di Milano (che sta per essere ultimato in fretta e furia in occasione dell'EXPO 2015) non si tiene conto che Villa Linterno è vincolata come Bene culturale - Vincolo ex artt. 10-12 D. Lgs. 42/2004 (D.M. 9.3.1999) – Tra l’altro la Sovrintendenza di Milano non ha avuto la giusta centralità nella salvaguardia del Monumento storico da lei stessa dichiarato di “interesse particolarmente importante” ai sensi della Legge 1.6.1939, n°1089 e quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella Legge stessa. Si continua a fidarsi ciecamente di esperti di fama internazionale. Ci si preoccupa dell’urgenza dell’EXPO 2015 preferendo la cascina agricola a sfavore della palazzina medioevale e locali annessi , ora “caparbiamente” occupati da ACL. Ci si preoccupa della “messa in sicurezza dell’intero complesso cascinale ”e si precisa che “le semplificazioni sono state adottate al fine di consentire la realizzazione degli interventi in tempo utile per Expo”. Ci si guarda bene di, almeno, accennare che gli impianti che funzionerebbero con estrema urgenza nel palazzo medioevale del Petrarca consistono in impianti riscaldamento elettrico idraulico ed elevatore per disabili estremamente nocivi e devastanti per il monumento nazionale.
SOSTENERE il CONTRARIO dell’OPINIONE della VICE SINDACO
per ALCUNI significa MENTIRE
Tutto ciò risulta dall’articolo apparso su “il RILE” del marzo 2015 . L’articolo (senza firma) afferma che “tutto il...
SOSTENERE il CONTRARIO dell’OPINIONE della VICE SINDACO
per ALCUNI significa MENTIRE
Tutto ciò risulta dall’articolo apparso su “il RILE” del marzo 2015. L’articolo (senza firma) afferma che “tutto il percorso d’elaborazione del progetto di recupero e di gestione è avvenuto nel pieno rispetto della normativa. Chiunque sostenga il contrario, MENTE.”
Ora AFFERMO proprio il CONTRARIO nel momento in cui CONSTATATO che nel palazzetto medioevale e nei locali medioevali annessi (già abitati dal Petrarca, unici locali che meritano il vincolo di monumento nazionale del 1999), funzionerebbero, in occasione dell’Expo 2015, degli impianti DEVASTANTI con relativa centrale termica e precisamente: l’impianto di riscaldamento, l’impianto elettrico, servizi igienici ed un montacarichi “elevatore”, permettendo il passaggio continuo incontrollabile di chiunque.
Tale progetto, che ora viene definito “legittimo”, è stato predisposto dall’Ufficio tecnico del Comune di Milano, Ufficio specializzato in “Edilizia Residenziale” preoccupato soprattutto di eliminare le barriere architettoniche.
Tale progetto non ha ottenuto nessuna approvazione da parte di esperti d’archeologia né su di esso è stato sentito il parere di esperti di “controparte”. Tale progetto è solo stato discusso ed approvato in una assemblea pubblica ove la maggioranza era già stata “preparata”, rispettando, si dice, ogni principio “democratico”.
Tutto il MONDO e non solo i Milanesi devono sapere se veramente “l’Amministrazione ha già trovato conferma in tutte le sedi competenti dell’assoluta legittimità del suo operato”. Tutti dobbiamo sapere quali siano queste “sedi competenti” oltre il FAI o qualche altro professionista di fama internazionale più o meno interessato.
Quindi nessuno deve permettersi di insinuare che MENTE colui che dice il CONTRARIO se non vengono esaminate le indispensabili documentazioni che PROVINO questa dichiarata verità INESISTENTE di un “PROGETTO LEGITTIMO” in una cascina mal tenuta in manutenzione ordinaria e chiamata CASCINA LINTERNO.
Si rimane scandalizzati e preoccupati soprattutto quando l’AMMINISTRAZIONE afferma che “sta predisponendo una proposta di gestione” che permetterà l’occupazione dei locali medievali da parte dell’ “unica e vera Associazione Amici della Cascina, che garantisce il presidio”. Costoro, tra un incendio, un falò ed altri spettacoli agresti, gestiranno i locali riscaldandoli ed illuminandoli a giorno, senza preoccuparsi troppo della presenza delle tracce di intonaci medioevali, come hanno fatto sinora.
Questo è il progetto ritenuto dall’Amministrazione Comunale : “LEGITTIMO” !!!
Firmato : dottor Architetto Eugenio Luxardo
capitello e colonna dell palazzo Linterno del Petrarca...
la discussione: "APPELLO per salvare Cascina Linterno: al 10 gennaio 2012 la Cascina giace in un pietoso stato di abbandono, con un inverno pieno di incognite" in Zona 7