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Un viaggio appassionante e coinvolgente nell’analisi del Dualismo universale di Catari e Templari. Un tema sempre attuale imperniato sulla nascita dei Catari, la cui fede si fonda su due principi, il Bene e il Male; la crescita dell’Ordine Templare in cui è insita la duplice natura dell’uomo, corporale e spirituale. La difficile difesa della propria fede nel Medioevo è stato il filo conduttore dell’evento. L’uomo, nel tempo, si è sempre interrogato sul mistero del Bene e del Male. Tale dualismo, insieme alla concezione del Male e alla sua soluzione, pone il Catarismo in totale contrasto con la Chiesa Cattolica.
Maria Maffucci relatrice di “I Catari, nascita e morte di un’eresia“, ha evidenziato l’essenza delle eresie medievali che hanno minacciato la Chiesa di Roma e le motivazioni per cui il Catarismo ne è stata la più pericolosa. Usavano una chiave di interpretazione delle Scritture del tutto dualistica, dividendo nettamente il Bene e il Male, collegati a due princìpi del tutto distinti. Tale dualismo, insieme alla concezione del Male e alla sua soluzione, pone il Catarismo in totale contrasto con la Chiesa Cattolica.
“Eresie: tracce catare a Milano” è stato analizzato da Lucia Zemiti; antiche tracce sono presenti in vetusti palazzi e chiese, sedi queste di tribunali dell’inquisizione. I Catari erano cristiani in quanto si ispiravano direttamente agli insegnamenti di Cristo e al Nuovo Testamento, rifiutando il Vecchio Testamento in quanto considerato espressione del Dio crudele e nemico, generatore di tutti i mali.
Il nostro presidente Massimo de Rigo con “Dai Templari ai Fedeli d’Amore” ha spiegato che tale confraternita laica è affiliata all’Ordine del Tempio. Gli stilnovisti ebbero contatti con i Templari raggiungendo l’estasi alla vista dell’Assoluto, al compimento dell’itinerario verso la Donna angelicata.
Ha concluso leggendo il “Codice guerriero di Mizraim” affermando che le disobbedienze dei protagonisti dell’epoca, storie di diversità perseguitate, sono parte integrale della Solitudine di Petrarca “Infernum/Linterno”, una dimensione di bellezza senza tempo.
Laura Viganò ha impreziosito l’evento recitando l’inno musicale occitano cataro-albigese di sottofondo “Se Chanto” la Canzone di Guido Cavalcanti, l’Inno dei Fedeli d’Amore e il brano di Rovillius.
Nell’atmosfera di Casa Petrarca, profondo interesse del pubblico coinvolto dalla grandiosità degli argomenti trattati.
(Giuseppina Mazzotti)
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