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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 22-08-2012 alle 17:43

Dall'Uficio Stampa del Comune di Milano:

POLIZIA LOCALE. SALVATA UNA DONNA VIOLENTATA PER UN ANNO DAL COMPAGNO. L’UOMO È IN CARCERE IN STATO DI FERMO
L’appello dell’assessore Tajani alle vittime di abusi domestici: “Denunciate i colpevoli. Noi siamo al vostro fianco, non vi lasceremo sole”

Milano, 22 agosto 2012 – La Polizia locale di Milano ha fermato ieri un cittadino egiziano accusato di aver stuprato e maltrattato per un anno la propria compagna. L’uomo, 29 anni, con precedenti per spaccio di stupefacenti, è stato inseguito e bloccato dagli agenti della Polizia locale e si trova ora in stato di fermo nel carcere a San Vittore, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le accuse sono violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia, lesioni volontarie e violenza privata.

Dopo l’ultima violenza subita, la donna, una rumena di 35 anni, è stata trasportata dal 118 al Policlinico insieme al compagno. Quest’ultimo sosteneva che la donna si era fatta male per una caduta. Gli accertamenti sanitari hanno evidenziato una realtà diversa e, in modo particolare, lesioni determinate da violente percosse, con trauma facciale al naso e allo zigomo sinistro. I medici hanno avvisato quindi il Servizio violenze sessuali domestiche della Mangiagalli e, contemporaneamente, la Polizia locale. Alla vista degli agenti l’egiziano si è dato alla fuga, ed è stato rintracciato successivamente nella vicinanze di via Bligny. A questo punto sono scattate le indagini dirette dal Comandante Tullio Mastrangelo con il Nucleo tutela donne e minori della Polizia locale, che hanno portato a configurare gravi indizi a carico dell’egiziano. È emerso infatti un quadro inquietante: ogni volta che l’uomo assumeva alcool e cocaina, oltre a percuotere violentemente la compagna, la costringeva a rapporti sessuali contro la sua volontà. Dagli accertamenti è emerso che questa situazione durava da circa un anno all’interno delle mura domestiche, e che la povera donna non aveva mai denunciato tali abusi, in quanto terrorizzata dalla violenze fisiche del compagno. Nell’essere sentita dagli ufficiali della Polizia locale, la rumena, in stato di terrore, è scoppiata a piangere, liberandosi dall’incubo pauroso che stava vivendo da oltre un anno. In nottata l’egiziano è stato portato in carcere a san Vittore, dove si trova tuttora in stato di fermo a disposizione della autorità giudiziaria, il sostituto procuratore di turno dottoressa Albertini. 

Istituito nel 2009, il Nucleo a tutela di donne e minori della Polizia locale è composto da 16 agenti, un Commissario aggiunto e un Commissario capo. L’unità collabora strettamente con la Magistratura e le Forze dell’Ordine su segnalazione della vittima e nelle indagini per reati relativi alla prostituzione, allo stalking, alle dipendenze da droga e alcol che riguardano i minori e la frequentazione, sempre da parte di minori, delle bande giovanili. Vengono effettuate indagini per reati che si svolgono nell’ambito familiare per maltrattamenti e per mancato mantenimento dei figli su delega della Procura della Repubblica e del Tribunale dei Minori.
Oltre alla collaborazione con diversi ospedali di Milano, l’Unità opera con l’ufficio di mediazione sociale e penale del Comune di Milano per aiutare le vittime di violenza o stalking. Sono state in media 200 le donne seguite nel 2010 e 2011 ma, nell’ultimo anno, vi sono stati anche 15 uomini vittime di stalking. 

“Insieme alle Forze dell’Ordine – ha detto il Sindaco d’agosto Cristina Tajani – il Comune di Milano è fortemente impegnato nella tutela delle donne vittime di violenze, attraverso un’attività di controllo, indagine, prevenzione e mediazione. Chi ha subito un’aggressione, soprattutto se tra le mura domestiche, deve essere seguito da vicino da personale altamente specializzato, come quello che si trova presso il nostro centro di mediazione. Rivolgo quindi un appello a tutte le donne vittime di violenza: denunciate i colpevoli. Noi vi saremo vicine”.

“Purtroppo la violenza domestica è particolarmente insidiosa, perché meno visibile. Insieme all’attività di prevenzione e repressione degli abusi – conclude l’assessore Tajani – è necessario che le Istituzioni propongano una cultura di genere che sia trasversale a ogni atto amministrativo. È il solo modo perché si imponga una reale cultura della parità e delle pari opportunità, antidoto principale contro sopraffazione e violenza”.

A fronte di un contesto nazionale di particolare criticità, come emerge nel recente rapporto di Rashida Manjoo, relatrice speciale dell’Onu sulla violenza contro le donne, il Comune di Milano si è posto all’avanguardia con la firma, a giugno di quest’anno, del primo Protocollo d’Intesa con sette realtà storiche (associazioni e centri antiviolenza) presenti a Milano, e che vede l’Amministrazione comunale nel ruolo di coordinatore della rete.

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