Stare in alto a Milano per poter mangiare

L'ho visto stamani, un obbrobrio che rovina piazza del Duomo: ma chi ha dato il permesso per simile oscenità ??

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

FS. WAGON LITS; TAJANI: PREOCCUPATI PER CRISI AZIENDALE, AUSPICHIAMO SOLUZIONE NAZIONALE

Milano, 5 gennaio 2012 - "La visita di ieri del sindaco Pisapia ai lavoratori della torre della Stazione va interpretata come un gesto di solidarietà dell'Amministrazione nei confronti di tutti i lavoratori coinvolti da crisi aziendali sul nostro territorio". Lo ha detto Cristina Tajani, assessore al Lavoro del Comune di Milano, in visita ieri, insieme al sindaco, presso la Torre del binario 21. "La posizione dell'Amministrazione di Milano è stata esplicitata in una lettera firmata congiuntamente al Comune di Torino giorni fa - ha aggiunto Tajani. Da parte nostra c'è preoccupazione per la cancellazione di un servizio di pubblica utilità, oltre che per le sue conseguenze occupazionali. La stessa preoccupazione in questi giorni è stata esplicitata da altre province e regioni del Sud Italia". "Non siamo insensibili al problema occupazionale - ha concluso l'assessore al Lavoro -, rispetto al quale abbiamo cercato e cercheremo soluzioni, ma confidiamo ancora nella possibilità di discutere sul servizio. Nei prossimi giorni chiederemo ad altre istituzioni di condividere un appello affinché possa riaprirsi la possibilità di una soluzione nazionale".

Criticare la scelta delle ferrovie è abbastanza facile, tuttavia a loro parziale discolpa ci sono fattori che vanno considerati come il conto economico di un servizio che oggi ha alternative migliori di tempo e denaro: i voli low cost che con una manciata di euro uniscono Palermo a Milano in un tempo ridicolo rispetto a quello del treno, più economici addirittura del treno se programmati con qualche settimana di anticipo.

Quello che invece va criticato è il metodo col quale si fanno le scelte dolorose, arrogante e inadatto ad una azienda che deve offrire servizi essenziali per il grande pubblico di carattere anche sociale, e che ha le caratteristiche di impresa dove comunque l'azionista alla fine dei conti è sempre pubblico e di rilevanza nazionale.

Il personale che cade in servizi che si avviano al superamento va gestito meglio, ricollocato nella costellazione delle ferrovie, nelle grandi stazioni, nei servizi residui, o se in età prossima alla pensione va aperto un percorso di accompagnamento alla pensione, va ricercata comunque la migliore collocazione in altri ambiti dell'azienda e delle aziende con caratteristiche affini.

Mollare la zattera in mezzo al mare, senza bussola e senza viveri è una cosa incivile, vogliamo chiederne conto a chi ha preso questa decisione, il cui "sedere" è sicuramente al caldo (purtroppo), iniziando a fargli scricchiolare la seggiola su cui si sente fin troppo ancorato con la parte dove non batte il sole?

Ma quante toppe (manageriali) rabberciate ha questa italietta che vorrebbe anche competere nel mondo globalizzato! Con questi managers non andremo mai da nessuna parte, ci vuole sangue nuovo.

Oggi giorno della Befana 06 Gennaio 2012 manderei volentieri un sacco di carbone virtuale al supermanager delle Ferrovie Italiane.

Desidero esprimere la mia solidarietà ai lavoratori da un mese sulla torre per difendere il  loro posto di lavoro ed un servizio di pubblica utilità. Credo di interpretare il pensiero della maggior parte dei cittadini esprimendo questa solidarietà e vicinanza, che vorrei poter far sentire loro, nel disagio prolungato in cui si trovavo a vivere da un mese. Immagino che noi tutti non possiamo dirci tranquilli nelle nostre sicurezze ed agi festaioli rimuovendo il pensiero di questi lavoratori, e di tutti quelli che con varie forme come loro stanno manifestando per il loro posto di lavoro. Vorrei poter fare  di piu' come cittadina per loro. Ma non siamo del tutto impotenti. Manifestiamo loro la nostra vicinanza attraverso coloro delle istituzioni che in questi giorni sono loro vicini nel tentativo di trovare un modo per sbloccare la situazione che sta diventando drammatica

Se ragioniamo con la profondità del "bar sport", o del dopolavoro-bocciofila, nel pieno di un torneo di "scopone scientifico", tra bianchi-amari e urla belluine di gente infuocata con la pressione a 190 che impreca per il 7-di-denari sprecato nella mano di turno, probabilmente, Sig.Mazzilli, i suoi strali a 360°, che impallinano una serie di problemi vasti e complementari, in quel contesto grasso troverebbero molti fans, tra un sorso e l'altro di frizzantino, io invece non mi associo e vedo il pericolo di peggiorare il quadro d'insieme senza neppure risolvere i problemi.

Quando leggo certe invettive, faccio una pausa di riflessione, mi metto ferocemente in discussione per primo, e poi mi viene spontaneo chiedere se l'autore dell'invettiva sia o meno conscio del suo di contesto, del suo peso specifico in rapporto alla produzione di un reddito che lo sorregge, che lavoro faccia l'autore, e se è nel suo intimo convinto di pagarsi al 100% (ovviamente nel rispetto della sua sacrosanta privacy, non voglio certo una risposta che riguardi la sua sfera personale, il mio è solo un invito di approfondimento che rivolgo impersonalmente a tutti e a mè stesso, rispondo a Lei solo perché ha dato lo spunto alla mia riflessione, ma la stessa cosa la potrei dire al Sig.Rossi, al Sig. Bianchi, al Sig. Verdi, al Sig. Pincopallino, quindi quanto scrivo è rivolto ad un soggetto collettivo generico, senza personalizzazioni improprie e inopportune).

Spesso le introspezioni mi portano ad arrossire, mi auguro che questo metodo si diffonda, ma quel che vedo in giro invece mi inorridisce, sono molto sospettoso, e spesso la realtà conferma la mia prudenza.

Con il suo modo di pensare non si risolve nulla, né l'efficientamento, né la gestione in bonis di una società complessa, azioni che devono seguire canoni precisi di aggiornamento con i tempi e traghettarsi verso un sistema tendenzialmente sempre più sostenibile economicamente e socialmente, in un contesto etico con regole precise di competizione globale, dove "criticare" spesso è lo sport più vigliacco, facile e praticato talvolta in modo fin troppo disinibito, in questo i politici spesso sono bravissimi, fanno campagna elettorale gratis e aggregano consenso facile e ventrale.

Gestire invece, o amministrare e governare, non lo è, le questioni vanno considerate tutte, con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili nel contesto sociale, poi va ricercato il punto di equilibrio meno penalizzante, mettendo in gioco una vasta base di valori positivi (se mi permette quando parlo di valori mi affido anima e corpo a quelli ben espressi dalla nostra eccellente Costituzione della Repubblica Italiana), valori che nella sua dissertazione vedo in molti casi mortificati, in pochissimi altri esaltati, ma il bilancio finale non funziona assolutamente, rimane di segno negativo.

Certo si pone un problema di giustizia sociale, quelli che soffrono senza salire sulla torre, per incapacità o perché ancora più disperati e paralizzati nel loro fare quotidiano, o semplicemente perché non fanno "categoria", numero o notizia, sono isolati nel privato, non possono essere sempre ignorati e scartati: su questo ci troviamo d'accordo.

Ma mi creda la sua è solo una "latta di benzina" buttata frettolosamente sul problema e alla fine "morti tutti", non serve, fa più danni che risultati positivi, ci rifletta, riflettiamoci tutti..

Non ho finito di leggere il tuo lungo intervento, ma ahimè, devo comunicarti che io sono quasi astemio, purché pensionato.

Però odio le sicurezze a senso unico.

Dopo ti rispondo meglio.


rieccomi...

Caro Vigo

permettimi la socializzazione, sei tanto bravo nei voli pindarici quanto sfortunato negli obiettivi.

Ebbene sì, non ne hai azzeccata una.

Non vado al bar, non gioco a carte, non bevo, e non ho mai avuto fortune populiste, perché non sparo nel mucchio, sparo contro i grossi bersagli e, si sa, questi sono sempre ben protetti da schiere di partiti, enti, sindacati, associazioni benefiche, guardiani del faro, che gridano al sacrilegio.

Sono sacrilego, lo confesso. Rinuncio alla mia privacy, non me ne importa niente.

Io ho perso/cambiato il lavoro a 40, 45, 50 e 55 anni con una successione perfetta a passo 5, come vedi. A 55 anni, due figli all'università, ero in cassa integrazione, come tanti, fortunatissimo per avere 638 euro al mese netti, altri non li avevano. Mi dicevano che il mio curriculum era ottimo, però .... l'età. Provai a mandarlo senza la data di nascita, mi chiamarono, chiedendomim l'età, ahimè, quella non adava bene.

Un giorno risposi ad una Head Hunter (perdonami, fuori dal bar faccio il figo e cito, male, qualche termine inglese) che mi stava dicendo "Dottor Mazzilli, il cliente ha detto che il suo curriculum va molto bene, c'è un ma, l'età". Ma cara Gisella, io fumavo, ed ho smesso di fumare, sono sovrappeso e mi sto mettendo a dieta, ma per l'età, mi suggerisca lei, cosa posso fare ??

Ebbene, dopo aver tentato di vendere Herbalife (te la sconsiglio, Vigo, è una grossa fregatura), di dare ripetizioni di matematica, fisica, informatica, elettronica (in nero, si intende), arrivai alla fine della cassa integrazione e, magnum cum gaudio, mi annunciarono la mobilità. Capii, mi servivano 65.000 euro per recuperare alcuni anni di laurea,  tentai il recupero, poi ridotto a 35.000 euro e sbarcai in pensione con 6 mesi di ritardo ed il pericolo di non andarci per un anno grazie al pessimo lavoro di un patronato Cisl, che mi aveva fatto fare un casino allucinante, sputtanato anche da un direttore INPS, il quale aveva perfettamente ragione.

Sono quindi un potenziale cliente del bar, ma non ci vado mai.

Non ti ho detto che ho dovuto iscrivermi al sindacato, assieme ad altri due colleghi (la triplice, hai presente ??), formare con loro la RSU e, tramite questa, traghettare verso la cassa integrazione 130 persone.

Da questo punto di forza, non dal bar, ti ripeto che il pubblico impiego va smantellato, l'articolo18 va eliminanto, i contratti unificati, il precariato penalizzato, il lavoro incentivato, i dirigenti incapaci e fancazzisti mandati a casa senza liquidazione, i lavoratori che non lavorano, mandati a riposare a casa.

Lo stato assistenziale con i grandi, persecutore con i piccoli, la pletora di 700.000 sindacalisti con contributi virtuali che paghiamo tutti, ma non loro, va smontata, ridotta,  la massa dei politicizzati va smilitarizzata, insomma lo stato deve servire i deboli, i poveri, non i furbi ed i protetti.

Adesso posso bere un caffè, sai io sono terrone e al sud preferiamo il caffè.

Sono a tua disposizione per girare con l'organico alla mano, gli uffici del comune di Milano e verificare i lavoratori presenti, quelli assenti, quelli al bar, quelli che parlano di minestrone (poi ti dico perché): senza preavviso, decido io dove e quando.

Ci stai ??

Ma su, che dopo ti offro il frizzantino.


Caro Vigo

mi sono dimenticato un paio di punti, scusami.

Io ho al pressione bassa, sai di famiglia, quindi 190 non mi arriva.

Quando leggo certe invettive, faccio una pausa di riflessione, mi metto ferocemente in discussione per primo, e poi mi viene spontaneo chiedere se l'autore dell'invettiva sia o meno conscio del suo di contesto, del suo peso specifico in rapporto alla produzione di un reddito che lo sorregge, che lavoro faccia l'autore, e se è nel suo intimo convinto di pagarsi al 100% . La risposta a questo arduo quesito è : SI. Mi sono meritato tutto al 200%, perché io non ho avuto raccomandazioni, non ho avuto politici, non ho avuto sindacati, non ho avuto associazioni che mi aiutassero, ho sempra lavorato sodo oltre l'orario di lavoro. Io non sono mai salito su torri, su navi, su bicilette, su barche a remi con nessun cartello, non ho chiesto aiuto a giornalisti, direttori del Comune, della Rai, o Onorevoli, mai. Si, lo so, sono stupido, ma i miei genitori mi hanno inseganto a lavorare, a pagare i debiti, a fare il mio dovere: per questo motivo non sopporto tutti coloro che vanno in ufficio a leggere il giornale, sfogliare manuali al rovescio, passare il tempo al bar dell'ufficio, o mettersi in malattia per far i fatti propri. E non sopporto coloro che li aiutano, li difendono, li proteggono e  trovono loro valide motivazioni per continuare.

Io licenzierei quegli imbecilli politicizzati che mandano questi poveri disgraziati in cima a Milano, invece di rinunciare ai propri privilegi, ai propri lussi, ai propri contributi figurativi ed a comportarsi come gli altri esserei umani.

Questa è proprio una politica sporca.

Leviamo subito tutti i privilegi, il rimborso spese ai partiti, ai politici, ai portaborse (anche a quelli in nero) e potenziamo il nostro sistema di trasporto con onesti e efficaci lavoratori.

Via le auto blu e tutti gli occupati a lavorare, non sulle tastiere a scrivere su facebook, partecipami, twitter, orkut, durante l'orario di lavoro.

Risparmieremmo moltissimo ed avremmo i soldi per questi poveracci.

Cominciamo subito ??

fancazzisti: a casa.

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

TRENI NOTTE, TAJANI: “SPERO SCENDA ANCHE IL TERZO LAVORATORE”

Milano, 25 gennaio 2012 - ”Mi auguro che anche il terzo lavoratore possa scendere al più presto dalla torre faro, l'apertura della possibilità di un'iniziativa del Governo verso la soluzione di questa vicenda ci fa sperare. Siamo in attesa di una conferma da parte del Ministero per quanto riguarda le indiscrezioni emerse dopo l'incontro con le Regioni del Sud. Il nostro auspicio è che possa essere ripristinato in parte anche il servizio”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani.

TRENI NOTTE, TAJANI: IMPEGNO DEL COMUNE SIA SU SERVIZIO SIA SU OCCUPAZIONE

Milano, 25 gennaio 2012 – “Come Amministrazione ci siamo assunti la responsabilità di chiedere al Governo il ripristino parziale del servizio come ha fatto ieri il Consiglio regionale. Per questa ragione se non si chiarisce il futuro del servizio è difficile quantificare le necessità di ricollocazione. Aspettiamo una risposta dal Governo. L'incontro di oggi in Regione era la verifica di un protocollo che il Comune di Milano non ha firmato. Ho sentito più volte ATM in questi giorni per verificare la disponibilità alla ricollocazione di una parte dei lavoratori, disponibilità che mi è stata confermata dall’Azienda”

Lo ha dichiarato l'assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani.

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Treni notte

Tajani: "Grazie a Elio, spero in buone notizie dal Governo"