Qualità dell'aria e targhe alterne
Egregio Sindaco, Egregio Assessore Maran,
premesso che mi rendo perfettamente conto delle implicazioni per la salute dovute alla pessima aria che respiriamo, mi permetto di fare qualche considerazione in merito alla ventilata ipotesi di circolazione forzata a targhe alterne e auspico che voi, nel prendere questa decisione, facciate un bilancio oculato e sincero dei "costi-benefici".
La circolazione a targhe alterne è un provvedimento per sua natura contrario all'equità sociale (chi ha più autovetture se la cava, chi ne possiede una soltanto paga) e le alternative allo stop all'automobile per chi (come me) lavora a tempo pieno e ha bambini piccoli (1 anno di età) non sono molto incoraggianti. Ma il mio caso è ovviamente solo un esempio!
Avete mai provato ad usare i mezzi pubblici nelle ore di punta con borsa da lavoro e passeggino al seguito? Sugli autobus è praticamente impossibile salire: nelle ore di punta a volte fanno fatica ad entrare le persone, figuriamoci i passeggini! E che dire della discesa in metropolitana? Minimo 4 rampe di scale sulle quali trasportare borse, passeggino e bambino...
Ammesso e non concesso che dopo le targhe alterne si respiri meglio (ma non ci credo assolutamente! C'è chi stima un miglioramento intorno al 2%: è questo il nostro obiettivo???) che ne sarà della mia schiena e della mia sanità mentale per lo stress accumulato?
Certo, ci sono le auto GuidaMi... qualcuno ha mai pensato di attrezzarle con seggiolini per bambini? Non mi risulta.
La qualità dell'aria non è un problema che si risolve in una settimana.
Ci vogliono investimenti sui trasporti coordinati fra Comune, Provincia, Regione che in Lombardia siamo lontani anni luce dall'aver messo in pista.
Ho abitato a Monaco di Baviera ormai quindici anni fa... e lì ho conosciuto per la prima volta in vita mia l'attenzione al cittadino e alle sue esigenze: metropolitana capillare in tutta la città, fermate di metropolitana provviste di ascensore e/o scale mobili in salita e discesa ad ogni singola fermata, piste ciclabili in ogni via... e parliamo del 1996!
Finché non ci saranno questi supporti, non si può pensare di imporre misure che interessano soltanto la fascia debole della popolazione.
Sperando di poter continuare ad avere stima nel vostro operato, vi porgo
cordiali saluti
Monica Sisti