Rumori molesti dall'area cani di via Romolo Gessi angolo Garian

Cara Patrizia,

innanzitutto benvenuta su partecipaMi!

Come faccio sempre per le istanze dei cittadini qui su partecipaMi, ho segnalato via e-mail a chi di competenza (all'Assessore Maran, al Presidente e agli Assessori di Municipio 6) e ho rilanciato sui canali social partecipaMini, vedi rilanci Facebook e Twitter.

Oliverio

Purtroppo anche la dura esperienza del Covid, che ha dimostrato la necessità del rispetto delle regole comuni, sta ampiamente dimostrando la permanenza dell'immaturità collettiva che genera un clima di costante conflitto e di scontentezza. La gentilezza, di cui si fa promotore lo scrittore Carofiglio, pare che abbia molti sostenitori ma pochissimi praticanti. Emerge spesso la richiesta di misure punitive insieme all'impotenza di poter riconoscere chi e come dovrebbe applicarle. Chi maledice alla finestra il proprietario del cane riceve maledizioni di risposta: sembra quindi che anche chi ha ragione di protestare per il disagio procurato da altri usi gli stessi metodi di chi lo irrita, per cui la ragione si perde nell'abbassamento di livello delle relazioni. Lo stesso accade quando l'automobilista lede posteggiando il diritto di passaggio dei pedoni, soprattutto di quelli disabili, sui marciapiedi, ricevendo come risposta la rottura dei tergicristalli, o quando alla protesta del pedone che rischia di essere investito dal ciclista che procede in senso vietato quest'ultimo risponde con la minaccia di aggredirlo. Mi fermo a questi soli e semplici esempi per constatare che occorre un rilancio forte del senso di responsabilità e di coerenza come mezzo di crescita del benessere collettivo e individuale. Occorre quindi che amministratori e cittadini rivolgano insieme lo sguardo verso questo cittadino al momento utopico (sono cittadini tanto quelli cosiddetti "comuni", che in realtà non lo sono affatto, quanto quelli che vengono da loro eletti a svolgere ruoli particolari) che riconosca come riprendere in mano la propria crescita sia la base dell'uscita dalla solitudine e dall'ansia. L'elezione di Pisapia prima e poi di Sala nasceva da questo desiderio di molti, anche se percepito solo come empito. Occorre passare, proprio grazie al triste periodo in corso, alla costruzione di questa figura positiva. Occorre chiamare all'appello tutti quanti e decidere come si possa agire per promuovere questo intento. Altrimenti, la strada percorribile resta solo il mugugno. 

Area cani e i suoi rumori

Riprendo questa duscussione sull'area dedicata ai cani, animali che adoro. Adoro meno i proprietari dei cani, che consentono loro di abbaiare all'impazzata dalla mattina presto alle 6,30/7,00 sino a notte inoltrata dopo la mezzanotte, incuranti del fastidio che possono procurare e ben intenti a guardare il proprio telefonino o a chiacchierare con altri proprietari di cani.

Un cane può abbaiare se molestato o spaventato, comunque per reazione, ma se lo si fa andare avanti per tutto il tempo che gioca e si trattiene nell'area  riservata, procurando una reazione a catena per cui è un latrato multiplo e incessante, è veramente troppo.

Se sono al telefono e lo faccio spesso per lavoro, devo tenere le finestre chiuse e nonostante ciò mi chiedono se ho un cane in casa! Non si riesce neanche a guardare la TV con un audio normale.

Come si può far rispettare il proprio diritto alla quiete pubblica? Chi può intervenire per sanzionare chi in modo maleducato arreca disturbo in modo così continuato?

Grazie

Patrizia

Gentile Signora Patrizia, capisco perfettemente la problematica. Anch'io ho avuto lo stesso problema che solo recentemente si è potuto risolvere dopo circa 2 anni e più di invio di mail ai vigili, rimostranze verbali e scritte, riunioni al comune di zona, l'area cani di via Ovada è stata ridotta e ora la situazione è notevolmente migliorata, ma nel frattempo mi hanno rivolto invettive di ogni tipo  ... (mi è stato anche consigliato di cambiare casa !??).

Le posso solo dire di non demordere, di associarsi ad altri inquilini per inviare una  petizione al Comune, l'unione fa la forza

Auguri!

Queste situazioni si risolvono spesso conflittualmente, solitamente costituendo una rivalità tra il gruppo dei residenti nei palazzi circostanti alle aree cani e dei proprietari dei cani. Ognuna delle parti vanta un diritto che ritiene inibito e offeso dalla parte avversa.

Devo domandarmi come mai non sia evidente quale sia, tra i due, il diritto prevalente, capace di superare l'opinione di parte e di coincidere con una giustizia riconosciuta.

Mi capita infatti di ottenere, a questa domanda, risposte opposte a seconda dell'età, separate non dalla frontiera dei vent'anni ma da quella dei cinquanta, e dalla cultura civile. E mi capita anche di non vedere da nessuna parte un riferimento sicuro cui affidarsi perchè il diritto "giusto" abbia evidenza risolutiva del conflitto.

Come mai i due gruppi, in qualche modo solidali per motivi identitari (comunanza dell'essere inquilini delle case accanto alle aree cani o dell'essere tutti proprietari di cani) non si riconoscono in un'identità "superiore", come quella, almeno, di essere abitanti della stessa città?

Io, ad esempio, sono proprietario di un cane. Ne raccolgo gli escrementi che ripongo ben rinchiusi negli appositi cestini, lo distraggo o lo comando quando comincia ad abbaiare così forte da poter disturbare chi passa oppure chi abità lì accanto, mi sporgo dall'angolo cieco prima che lo facciano i 30 kg del mio cane per non turbare chi dovesse sopraggiungere in senso opposto ecc. Come me si comportano molte persone, che però sono anch'esse marcate, da chi soffre per motivi insindacabili della presenza dei cani, come egoista difensore dei propri piaceri, esattamente come, in senso opposto, altri proprietari di cani ritengono essere le persone che,  nelle proprie case, sono afflitte dal continuo abbaiare dei cani.

La soluzione non può essere, come nell'area di via Pinturicchio, ridurre le dimensioni dell'area libera, considerato che i cani, anche se al guinzaglio, circolano comunque in tutte le aree.

Mi piacerebbe insomma che, indipendentemente dalle situazioni impellenti di cui si parla anche in questo spazio, con gli amministratori si trovasse un modo di crescere civicamente tutti quasi all'unisono, dato che il risultato cui tutti sicuramente teniamo è la tranquillità (c'è chi urlando alla sicurezza, che è affine alla tranquillità, ha vinto non poche elezioni, proprio approfittando della mancanza di un'idea positiva di convivenza).

Grazie per la gentile comunicazione. Trattandosi di un tema generale che occasionalmente trova applicazione nelle aree cani, sarebbe bene che partecipasse anche un assessore disponibile alla crescita civile della collettività metropolitana, così da consentire di sistematizzarla anche dal punto di vista pubblico. Circa la possibilità di un litigio, sappiamo che l'ascolto è una cosa che si impara con la pratica. Quindi occorre farla, per sentirne il bisogno, e questa può essere una buona occasione.