Bancomat, per ogni licenza commerciale dovrebbe essere reso obbligatorio.

Più che rendere obbligatorio il bancomat (servizio gestito da banche private spesso con commissioni) io porrei l'urgenza sulla registrazione (elettronica) dei pagamenti, più che altro per poter realizzare un sistema di tracciabilità.

Suggerirei però di non renderlo un obbligo ma un vantaggio per chi lo attua.

Se l'acquirente potesse "scalare" dal reddito su cui paga le tasse i soldi spesi (come fanno le aziende) avrebbe ogni convenienza a registrare tutte le spese d'acquisto, e di riflesso a servirsi da quei negozi che gle lo permettono.

Come detto, però, questo sistema non può coincidere semplicemente col bancomat ma deve essere un servizio pubblico gratuito.

Ognuno dovrebbe avere una sorta di conto virtuale dei propri soldi, che tenga conto sia dei soldi depositati presso le banche che del denaro contante posseduto.

Chi fa un acquisto in contanti e non lo registra pagherà le imposte su quei soldi come se non li avesse spesi.

Perfettamente d'accordo.

Personalmente adotto già una misura preventiva atta ad ignorare i commercianti che decidono di non averlo.

Raramente torno o vado in un posto che decide di non avere il bancomat. Soprattutto da quando ho scoperto che le commissioni non superano, per il bancomat, mai l'1.30% per il negoziante..... quindi è a dir poco ridicolo sentirli dire che non lo vogliono per le commissioni.

Trovo, obbligo a parte, ridicola la scusa dei commercianti che non lo usano.. quando gli domandavo come mai mi rispondono sempre 'è troppo caro'.. e questo mi ha spinto ad informarmi in giro sulle reali spese... e ho scoperto che il fisso al mese è sui 12€ e che la percentuale sulle transazioni è intorno all'1%. Mi ha fatto un po' sorridere perché su una spesa ipotetica di 10€.. l'1% è intorno ai 10centesimi.

Penso quindi che la maggioranza dei posti che non vuole adottare un POS lo fa solo ed esclusivamente per la paura di dover fatturare tutto.

Ovviamente se venissero mai resi obbligatori non sarebbe corretto addossargli spese così onerose (?).. però con il senno di poi la si penserebbe come una sorta di 'tassa' obbligatoria da pagare se si vuole aprire un negozio di qualunque tipo... anche solo per chi decide, 'da oggi', di aprire un negozio e che non sia retroattiva (così da non dover applicare delle spese obbligatorie a chi non le voleva).

Rimango dell'opinione che la stragrande maggioranza di commercianti (in Italia ma soprattutto a Milano) non hanno la benché minima idea di come richiamare il cliente, di come coccolarlo, di come invogliarlo a tornare e di cosa gli interessa.

Negozi senza bancomat e negozianti sul fronte di guerra quando si parla di 'pedonalizzare' un'area mi fa pensare davvero che non hanno la più pallida idea di come funziona il mercato.. e non mi meraviglia leggere che falliscono negozi uno dietro l'altro!

Incredibile ma vero, questa del Sig.Bertini è l'Italia bizantina dei "Principi Assoluti", tutti scolasticamente belli e giusti in sè, quella tanta accanita Italia che non pesa mai quello che dice e non la rapporta mai al contesto (chissà perché?), proprio quella che vediamo ogni giorno con troppe inefficienze e con guasti indicibili, ma sopratutto lontano dall'Europa.

In Europa (quella sana) non fanno questi ragionamenti (magari in Grecia li fanno).

E' meglio che passi la "vessazione" (parola non mia) ai commercianti del "Bancomat all'1%" con l'infernetto che si porta dietro (macchinette, imparare ad usarle etc.), o è meglio iniziare un ciclo virtuoso come quello di eliminare dal circolo del commercio più denaro contante che sia possibile, e diminuire il "nero" da mazzetta di chi acquista e che ancora troppi commercianti si dilettano a incassare, praticando lo sport incivile di non voler pagare accanitamente le tasse?

Andiamo piano coi principi assoluti per una ciliegia, pensiamo al peso specifico di quel che diciamo prima di prospettare carnevalesche scuse insostenibili per non dotare i commercianti almeno di "Bancomat", se non anche di "carte di credito" obbligatorie, legate alla licenza comunale, questo semmai sarebbe l'unico balzello ampiamente giustificato dal fine assolutamente nobile.

Mi tocco se ci sono, sbalordisco una volta di più, se passano questi "Principi Assoluti" medioevali del tutto fuori dalla storia, l'Italia rimarrà tra le fetecchie d'Europa.

Il "Bancomat" è l'unico futuro possibile del commercio sano.

è da almeno 20 anni che acquisto tutto con visa (escluso giornali e sigarette), nei paesi cosiddetti sottosviluppati, già da molti anni anche gli acquisti in spiaggia si possono pagare con la carta! Qui anche gli esercenti di certi alberghi dove espongono cartelli con scritto che si puo' pagare con visa, mi è capitato, in Liguria, di sentirmi dire che non funzionava il lettore!?

Il Governo Monti pare che sia intenzionato a rendere obbligatorio bancomat o carte di credito per tutti i possessori di licenza commerciale, era ora, speriamo si faccia presto e bene.

Illusi, chi vuole evadere non scrive niente, tante banconote e ciao, per il resto solo favori alle banche.

Caro Sig. Sardini sono favori fatti innanzitutto a noi cittadini, oltre al servizio prestato, più si diffonde il bancomat, più transazioni sono registrate, più si stringe il cerchio dell'evasione, non a caso gli incalliti evasori (tra i commercianti) aborriscono bancomat e carte di credito. Chissà come mai ...

Se ci sono problemi di costo dell'operazione, e se il Governo imporrà regole severe riguardo all'utilizzo obbligatorio su vasta scala del bancomat, mi auguro che si pensi a ridurre il costo calmierandolo, per mettere a tacere le lacrimevoli scuse contro il suo utilizzo.

Guardiamoci bene e nelle palle degli occhi, ognuno di noi conosce a menadito, nel quartiere dove ognuno di noi risiede, quali sono i commercianti che preferiscono maneggiare contanti con le scuse più disparate ... e quanto questi siano terribilmente attaccati a questo vezzo ...

Nel fare la spesa, anche la più minuscola, da anni ho fatto le mie scelte scartando coloro che non si adeguano ad attivare almeno il bancomat, operatori marginali e a rischio evasione fiscale.

Una società civile si regge anche sulla somma di micro-comportamenti virtuosi anche nel privato.

Il Governo Monti nella sua prima misura (Finanziaria) ha introdotto la norma che il pagamento delle pensioni mensili superiori a € 500,00 venga effettuato a mezzo ufficio postale o banca su conto corrente del beneficiaro. Questa norma è stata introdotta per estendere la tracciabilità delle transazioni, ridurre quelle in contanti e sviluppare in Italia i pagamenti con Bancomat o carta di credito.

A qusto punto il Comune di Milano non può che prendere atto di questa tendenza virtuosa sancita anche a livello governativo, che fa parte del pacchetto di norme anti-evasione, e come ente pubblico ha il dovere di collaborare con il Governo, introducendo misure opportune di utilizzo obbligatorio nel commercio al dettaglio, come presupposto fondamantale per il mantenimento ed il rilascio delle licenze comunali, nell'ambito di sua competenza.

Aspetto fiducioso.

Sveglia Comune di Milano, i detentori di Bancomat stanno aumentando, aiutiamo gli anziani a non girare per strada con i contanti, è anche una questione di sicurezza. Sindaco Giuliano Pisapia, una svolta moralizzatrice guidata dal Comune di Milano sarebbe un ottimo auspicio per il 2012, un segnale che una epoca sciagurata di evasione fiscale diffusa sta per essere contrastata con sempre più determinazione.

Da IL GIORNO web:

Pensioni, lo stop ai contanti scatta il 7 marzo
Addio cash, ma solo per importi superiori a mille euro

Pensioni, Inps (foto Ansa)

Roma, 2 gennaio 2012 - L’Inps non potrà effettuare pagamenti in contanti di importo superiore a mille euro a partire dal 7 marzo 2012. Lo comunica lo stesso Istituto rendendo noto di aver inviato circa 450 mila comunicazioni ai pensionati che percepiscono pensioni mensili di importo complessivamente superiore a mille euro, pagate in contanti, per invitarli a comunicare entro il mese di febbraio 2012 modalità alternative di riscossione.

Ne approfitto per affermare che il comune di Milano (città che un tempo aveva diversi primati in ambito economico e commerciale) dovrebbe rendersi coraggiosa protagonista di questa rivoluzione e sfangare i nostri governati nazionali e le loro lungaggini assurde per cui si sta sempre in bilico tra nuovo e antico.

La moneta elettronica è la soluzione che ci libra dal lavoro in nero, dal riciclaggio e ci facilita nei pagamenti (se così non fosse non avrebbe senso imporla).

Quindi il comune metta a disposizione (trovando accordi con le banche) un servizio di POS e carte di pagamento totalmente gratuito*.

Poi invii ad ogni cittadino un modulo per stabilire se ha un conto in banca già attivo o no. Nel caso non abbia un conto il cittadino segna una tra le banche convenzionate e gli si apre un conto corrente con funzionalità minime totalmente gratuito.

A quel punto tutti abbiamo un conto in banca (che possiamo decidere se usare o meno), una carta con cui possiamo fare i nostri acquisti senza alcuna commissione e infine un servizio POS per le aziende e gli artigiani (obbligo di realizzare registratori di cassa con tale funzionalità integrata) e/o gestione tramite smartphone dei pagamenti elettronici.

Tempo due anni e i contanti li si usa solo per comprare le caramelle.

* Si dialoga con le banche e gli si propone di istituire un servizio base totalmente gratuito per il pagamento con una carta elettronica. Le banche che accettano sono incluse in una lista di banche convenzionate tra cui tutti i cittadini sprovvisti di conto corrente dovranno indicare dove vogliono sia attivato il loro conto per i pagamenti. Il servizio offerto è minimale (nessun bonifico, interesse o altro servizio) solo la tenuta dei soldi e la possibilità di spenderli attraverso una carta di credito senza alcuno scoperto. Le banche, come è giusto che sia, potranno poi vendere tutti gli altri servizi supplementari.