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Buonasera;

così siamo arrivati al giorno della resa dei conti, sapremo quale manager guiderà Milano per i prossimi 5 anni.

Faccio fatica a riconoscere un programma di sinistra dietro le parole del Sig. Sala a suffragio di un programma improntato sulla riqualificazione delle periferie, quando annuncia con zelo che saranno spese risorse comunali a fronte di una riqualificazione dei navigli ( o forse parla di quel naviglio che doveva arrivare alla Sua Expo che effettivamente passava dalla periferia ).

Sala aggiunge che saranno i milanesi a votare si o no ai progetti, preannunciando un’era di partecipazione popolare in seno ai doveri degli amministratori della città che dovrebbero assumersi le responsabilità nel bene e nel male ascoltando anche i pareri dei cittadini attraverso le municipalità, non certo scaricandogli il peso delle decisioni e relative conseguenze.

Mi chiedo…dovremo confrontarci noi cittadini su temi così strategici, in virtù di una partecipazione popolare che assumerebbe i connotati di una battaglia tra centro e periferia praticamente su ogni cosa ?

Milano ha delle priorità concrete e urgenti si o no?

Io credo di si.

Faccio fatica a pensare ad un programma di riqualificazione delle periferie senza aver sentito un solo dettaglio tecnico che vada in “direzione periferica”.

Non credo sia accettabile una continuità con il programma della giunta Pisapia che non ha certo riservato grande attenzione alle periferie, piuttosto sarebbe auspicabile una discontinuità… anzi un’inversione di tendenza anche se a sinistra (quella estrema).

Per contro il Sig. Parisi ha idee molto più concrete per le periferie, parla di periferia come risorsa e non come problema, dice che il comune non può permettersi di spendere soldi su temi che possono essere procrastinati, parla di riqualificazione urbanistica periferica, di trasporti potenziati, di ricongiunzione totale tra periferia e centro città in tema sociale e culturale, di municipalità da rivedere.

Allora non capisco… forse ci sono delle considerazioni da fare su cosa sia la sinistra e la destra oggi… oppure bisogna parlare di persone...

Dobbiamo sottostare ad una forma ideologica con gli schieramenti che si fronteggiano a prescindere anche se le convergenze di programma potrebbero esserci o andiamo oltre?

Oppure i candidati non sono ne' di sinistra ne' di destra e allora è possibile che il Sig. Basilio Rizzo trovi convergenze a destra con il suo programma per le periferie e il Sig. Salvini faccia fatica a capire se è un “littore” o un “liberto” nella accezione latina.

Per fortuna le persone che operano nei quartieri, non sono del tutto aderenti alle ideologie dei loro partiti, si battono a prescindere, in senso trasversale, anche in base alla loro sensibilità politica, certamente negli interessi del loro quartiere.

Gianluca Gennai

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