San Siro e i biglietti omaggio...
"Faccio così da 20 anni, li regalo a mia madre, che poi li dona a sua volta ai bisognosi del quartiere, agli anziani del Trivulzio, a chi frequenta i centri sociali di zona del Comune" (gli ospiti del Pat, notoriamente, sono tra i più assidui frequentatori dello stadio cittadino).
"Mi sono infuriato e mi spiace. È una donna anziana, non avrei dovuto alzare la voce, si sente in colpa" (perché si è infuriato con sua madre, se sono 20 anni che fa così?).
Tra ": parole di Armando Vagliati, consigliere comunale Pdl.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/09/07/news/vagliati_li_avevo_dati_a_mia_madre_per_regalari_ai_poveri_del_quartiere-42079483/
L'INTERVISTA
Vagliati: "Li avevo dati a mia madre per regalarli ai poveri del quartiere"
Il politico sotto accusa: “Faccio sempre così da vent’anni, io allo stadio non ci vado mai
Lei li ha ceduti a un 60enne che non risponde al telefono. Avrà avuto le bollette da pagare"
di FRANCO VANNI
Armando Vagliati, come sono finiti i suoi biglietti per InterRoma in mano a un bagarino?
«Non ne ho idea, io li ho dati a mia mamma».
Scusi?
«Faccio così da 20 anni, per le partite di calcio come per l’opera alla Scala: i biglietti che mi spettano come consigliere comunale li regalo a mia madre, che poi li dona a sua volta».
E sua mamma a chi li regala?
«Ai bisognosi del quartiere, agli anziani del Trivulzio, a chi frequenta i centri sociali di zona del Comune. Mia mamma ha 92 anni, è in pensione dagli anni Settanta e vive da sempre nel cuore popolare di San Siro, fra via Osoppo e piazzale Segesta. Lì di gente che non ha i soldi per andare allo stadio ce n’è tanta».
Filantropia o marketing elettorale?
«Nessuna delle due cose, è solo buon senso. Non penso che un biglietto regalato risolva i problemi delle famiglie in difficoltà e nemmeno che porti voti. Io e mia madre diamo una piccola gioia a chi non ha disponibilità, io tanto allo stadio non vado mai».
Proprio mai?
«Sarò stato a San Siro due volte, sempre quando giocava il Milan. Ero in tribuna in veste di uomo di Forza Italia più che come tifoso rossonero, volevo farmi vedere da Berlusconi. Per il resto, ai biglietti pensa mamma».
Questa volta, poteva pensarci meglio.
«Senz’altro. Mi sono infuriato e mi spiace. È una donna anziana, non avrei dovuto alzare la voce, si sente in colpa. È molto colpita dalla vicenda, l’ho anche portata all’ospedale. Dice che lei i biglietti li ha dati a un tizio che conosce appena, ma di cui pensava di potersi fidare».
Che tizio?
«Un sessantenne che sta in zona Bande Nere, di cui abbiamo il numero di cellulare. Vorremmo spiegazioni da lui, almeno capire perché e a chi ha venduto i biglietti, ma non ci risponde».
Lei che idea si è fatto?
«Magari avrà avuto le bollette da pagare, si è trovato in mano dei biglietti che valevano qualcosa e non ha resistito. È umano, con la crisi che c’è. Detto questo, sono ovviamente arrabbiato».
Continuerà ad affidare i biglietti omaggio a sua madre?
«Non penso, anche se un po’ mi spiace. Per lei era una cosa bella, si sentiva utile e responsabilizzata, pensava di fare del bene».
Che cosa farà allora dei biglietti?
«Penso che non li ritirerò nemmeno più. Il nuovo meccanismo degli ingressi nominali, macchinoso e noioso, fa passare la voglia di regalarli. Penso che li lascerò al Comune, che ne farà poi ciò che vuole. Ho letto che la giunta li donerà agli anziani, come peraltro facevo io tramite mia mamma».
Si sente un precursore dei tempi?
«Non scherziamo. Ognuno fa quello che crede giusto. Io ero in totale buona fede ma evidentemente ho sbagliato».
Almeno una volta, porterà la mamma allo stadio?
«Non penso, non l’abbiamo fatto in tutti questi anni e adesso è il momento sbagliato. Lei è troppo anziana, io troppo pigro ed entrambi siamo scottati da questa brutta vicenda».
(07 settembre 2012)