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Da milano.repubblica.it:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/23/news/pisapia_basta_divieti_e_cancelli_la_citt_si_governa_con_il_sorriso-7343820/
VERSO LE PRIMARIE
Pisapia: basta divieti e cancelli
la città si governa con il sorriso
L'avvocato raccoglie la sfida dei giovani che hanno presentate le loro richieste ai candidati
"Vogliamo garantire loro gli affitti agevolati grazie ai tanti immobili di proprietà del Comune"
di GIULIANO PISAPIA
Le domande poste attraverso Repubblica dai giovani agli aspiranti sindaci che correranno alle primarie del centrosinistra, in attesa del confronto decisivo con il candidato di centrodestra il prossimo anno, sono una bella pagina di politica. E una bella sfida che voglio raccogliere nell´interesse di Milano. Ringrazio Alessandro Rosina per il suo editoriale di ieri sulle nuove generazioni «marginalizzate dalle trasformazioni demografiche e dalle carenze dell´azione pubblica». Mi dichiaro da subito disponibile a un incontro di approfondimento su questi temi. È ciò che faccio da luglio: ascoltare la città, cogliere i bisogni, approfondire le proposte. Il mio intendimento è fare di Milano una città aperta, accogliente e attrattiva. Esattamente il contrario di quanto accade oggi. Grazie anche a Martina, Eleonora, Roberto, Umberto e Mauro per la franchezza e per la fiducia con cui si esprimono. Queste sono le mie risposte.
LA VIVIBILITA' (Milano può chiudere a mezzanotte? E' giusto che i mezzi pubblici si fermino di notte e che vi sia il divieto di alcol per i minori di 16 anni?). A Milano le cancellate di Riccardo De Corato e delle giunte di centrodestra non hanno mai risolto i problemi. Il taxi rosa per la Moratti è stata un´operazione d´immagine, la maggior parte delle donne non sa nemmeno della sua esistenza. Milano è sempre stata capace di accoglienza, di apertura, di tolleranza. Nella sua ottica colpevolizzante e repressiva, il centrodestra ha inventato cancellate, recinti, divieti e coprifuochi. Il coprifuoco c´è in periodi di guerra, a chi fa la guerra il sindaco di Milano? Ai giovani? Agli anziani? Ai milanesi? Se diventerò sindaco farò di tutto per non cancellare gli aspetti più vivi della città. Io credo che si possa e si debba governare col sorriso, mirando a un consenso che viene dall´autorevolezza e non dal terrore.
LA CASA (Che fare contro gli affitti esorbitanti? Va bene dare a canoni agevolati gli edifici comunali sfitti per combattere il caro casa?. Milano non è una città per giovani. Ma poiché una delle sue ambizioni irrisolte è quella di essere una città universitaria, il Comune potrebbe fare moltissimo per attrarre gli studenti. Invece c´è un numero incredibilmente alto di appartamenti sfitti e inutilizzati. Il problema non è aumentare il numero di metri cubi costruiti, ma avere una politica della casa che tenga conto delle esigenze reali della popolazione. Dico questo perché la mancanza di posti letto per universitari fa di Milano una città inadeguata rispetto alla richiesta degli studenti. I grattacieli non sono alla loro portata. Il caro affitti colpisce anche le coppie giovani e i ragazzi che non riescono a uscire dalle case dei genitori. Il Comune deve fare una politica di affitti agevolati mettendo a disposizione i tanti immobili di sua proprietà. Dobbiamo evitare che le giovani generazioni abbandonino la città.
LA RICERCA (Come ovviare alla distonia fra il percorso formativo della scuola e il mondo del lavoro? Come attrarre più studenti dall'estero?. Milano deve porsi alla guida dell´innovazione, della ricerca scientifica, della cultura. Di qui deve partire un segnale di ripresa. In questi ultimi anni sono partiti i migliori cervelli per arricchire la ricerca internazionale. Ma qui ci sono i centri più avanzati della ricerca per la lotta contro il cancro, qui il Politecnico ha sfornato le energie migliori per il progresso tecnologico. Tutto questo patrimonio sembra essere ignorato e osteggiato dal governo della città. Bisogna invertire la rotta perché la ricerca si traduce in posti di lavoro reali e concreti. Gli stage devono essere il collegamento tra il mondo universitario e l´ingresso regolato nel mondo del lavoro.
LA CULTURA (Mancano spazi per i giovani esordienti. Dopo il Piccolo e la Scala cosa c'è? La città si è inaridita dal punto di vista culturale?). Milano è la città della Scala e del Piccolo Teatro, del Cenacolo, dell´Ambrosiana e del Poldi Pezzoli, non può essere solo la capitale della moda e del design. Una giunta comunale deve sapere che la cultura non è solo divertimento o tempo libero ma un investimento per il futuro. Vanno intrapresi progetti di residenza multidisciplinare recuperando spazi che già esistono dove artisti, musicisti e attori possano insieme far emergere la propria capacità di produrre cultura. Chiediamoci perché il Festival della Letteratura è a Mantova quando Milano è la capitale dell´editoria. Lo stesso MiTo, di cui l´attuale sindaco si vanta, ha le sue radici nell´esperienza di "Settembre Musica" di Torino. La risposta è che la città ha perso la guida della politica culturale del Paese.
L´INNOVAZIONE (Come garantire a tutti la banda larga? Come rendere tecnologicamente più accessibili e trasparenti gli uffici comunali?). Il traguardo di allineare Milano con le tecnologie più aggiornate è a portata di mano. L´occasione, straordinaria, è l´Expo 2015. Un centrodestra confuso e assetato di potere parla solo di aree. La vera scommessa, che si rischia di perdere, è che Expo sia una grande occasione per mettere in campo la capacità di innovazione del Paese. Già dal 2011 la città dev´essere la capitale della banda larga, del wifi gratis, deve applicare le forme più avanzate di rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini via Internet. La macchina comunale vanta un grande patrimonio di professionalità che va sfruttato e valorizzato, non occorre cercare fuori da Palazzo Marino, come ha fatto Letizia Moratti per accontentare amici e conoscenti.
(23 settembre 2010)
Da milano.corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_settembre_23/valerio-onida-dichiarazione-redditi-online-1703818666076.shtml
la presentazione del comitato elettorale all'antica focacceria San Francesco
Onida in campo con Tobagi e Ambrosoli
«Il mio 740 è online, do l'esempio»
Il costituzionalista: «Io vecchio? Ho esperienza, niente da chiedere e nessun vincolo di fedeltà»
MILANO - Si presenta come candidato della società civile e non dei partiti alle primarie del centrosinistra a Milano. Per presentare il suo comitato elettorale il costituzionalista Valerio Onida, presidente emerito della Consulta, ha scelto la nuova sede milanese dell'Antica Focacceria San Francesco di Vincenzo Conticello, che ha dovuto lasciare Palermo dopo esser divenuto un simbolo della lotta contro il pizzo. Con lui Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter, ucciso dai terroristi della Brigata XXVIII marzo. Tra i suoi sostenitori un altro giovane dal cognome illustre, Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, liquidatore delle banche di Michele Sindona, assassinato dalla mafia. Introducendo Ambrosoli e Tobagi, Onida li ha definiti «simboli di quella Milano che non si arrende alla violenza e al cinismo».
LE OMISSIONI DEL CENTRODESTRA - Onida ha auspicato che attorno al suo nome si raccolga una coalizione la più ampia possibile per battere - dopo 18 anni - l'amministrazione di centrodestra. «Da cittadino rimprovero alla giunta Moratti in primo luogo le sue omissioni - ha affermato -. In questi anni le disfunzioni amministrative sono aumentate e sono state accompagnate al deterioramento della qualità dei servizi. Una giunta segnata da continue debolezze: quante volte la giunta è stata incerta, bloccando le proprie decisioni!». Per Onida sono numerosi gli esempi di questa debolezza: dalla storia delle «consulenze d'oro» (finita con l'archiviazione del processo penale e la condanna della Corte dei Conti) al nuovo Pgt con cui la Giunta avrebbe «delegato» al mercato il compito di governare lo sviluppo del territorio, fino ai litigi che hanno segnato il percorso di Expo 2015. «Un grande Comune - ha detto Onida - non può essere governato andando a rimorchio degli interessi corporativi e particolari e che meglio sanno farsi valere. Né si possono amplificare le paure e le angosce governando con gli slogan». Dal canto suo, Onida punterebbe alla dimensione della città metropolitana per le politiche sui trasporti e sui rifiuti, e coinvolgerebbe anche le risorse private per il bene comune, attraverso, per esempio, le community foundations.
IL 740 ONLINE - Onida ha invitato tutti i candidati che ambiscono alla carica di sindaco o a un posto nel consiglio comunale a rendere noti i propri redditi, come impegno di trasparenza nei riguardi degli elettori. «I dati sulla mia dichiarazione dei redditi del 2009 sono già stati pubblicati sul mio sito, e ora lancio la proposta che chiunque si candidi a cariche pubbliche elettive renda trasparente con una autodichiarazione il proprio reddito e le eventuali pendenze penali». Come risulta dal sito www.milanonida.it il costituzionalista ha dichiarato nel 2009 un reddito lordo di 354.226 euro, con un imponibile di 319.455 euro.
«IO VECCHIO? NO, ESPERTO» - Non è mancata una battuta sull'età: «Dicono che sono troppo vecchio per questo compito, ma l’impegno per la città, per la comunità è di per sé un impegno che travalica le nostre stesse esistenze e vale per noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti». Onida ha sottolineato inoltre che «il valore di una città è anche legato alla trasmissione di valori e di opere, alla capacità di ogni generazione di consegnare il testimone a quelle successive». «La mia storia e la mia esperienza mi consentono di attuare credibilmente questo passaggio di testimone - ha detto - posso presentarmi come candidato che non ha vincoli di fedeltà, né espliciti né sotterranei, che lo condizionino, che non ha niente da chiedere per sé e la cui piena indipendenza da qualsiasi apparato e gruppo di potere può essere affermata senza timore di essere smentita». Importante, secondo Onida, anche il coinvolgimento di giovani, «ma non di giovani che siano in cerca di posti di affermazione, ma che piuttosto possiedano abilità e siano pronti a metterle a disposizione della comunità».
CONTRO L'ILLEGALITA' - La lotta all'illegalità sarà uno dei capisaldi del programma di Onida. «L'illegalità e la criminalità sono una minaccia reale per questa città - ha detto il costituzionalista - e noi non dobbiamo delegare tutto alla magistratura: la pubblica amministrazione deve essere la prima a dare battaglia all'illegalità, con controlli efficaci e trasparenza». Al comitato che sostiene Onida hanno aderito anche la direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano, l'architetto Gabriele Rabaiotti e il cabarettista impegnato nel sociale Michele Diegoli. Il comitato «Io sto con Onida» dal 4 ottobre organizzerà un tour per la città ribattezzato «Milano dentro»: prima tappa al quartiere periferico della Barona.
Redazione online
23 settembre 2010
Da milano.repubblica.it:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/23/news/boeri_il_mio_progetto_una_milano_in_cui_l_innovazione_sia_vita_quotidiana-7365691/
VERSO LE PRIMARIE
Boeri: "Il mio progetto è una Milano in cui l'innovazione sia vita quotidiana"
L'architetto raccoglie la sfida dei giovani che hanno presentato le loro richieste ai candidati
"Ogni edificio avrà incentivi per trasformarsi in centrale energetica che sia in rete con i vicini"
di STEFANO BOERI
Non sopporto l’idea di parlare per i giovani, al loro posto. E dunque, oltre che un vicesindaco donna, la prima cosa che farò sarà di scegliere una giunta di 3040enni; e di svecchiare le società partecipate (nei cda gli under 40 sono solo il 3 per cento e le donne soltanto l’11 per cento). Mettere i giovani in condizione di partecipare alla politica è l’unico modo per dare ossigeno a Milano e ribaltare le logiche clientelari con cui oggi viene governata.
Leggi gli interventi di Martina, Eleonora, Roberto, Umberto e Mauro / Le risposte di Giuliano Pisapia
LA VIVIBILITA' (Milano può chiudere a mezzanotte? E' giusto che i mezzi pubblici si fermino di notte e che vi sia il divieto di alcol per i minori di 16 anni?). Concentreremo tutti i nostri sforzi sull’idea di una città che proprio perché attira i giovani, li accoglie e li aiuta, può tornare a essere una cittàmondo, in cui l’innovazione è vita quotidiana. Una città per i giovani conviene a tutti perché è meno cara nelle residenze, nei servizi, nei trasporti. E allora, prima di tutto, servono spazi a basso costo, dove vivere, lavorare, divertirsi. Basta con la Milano ostile, cupa, respingente di questi ultimi decenni. Un vento nuovo che soffierà anche negli spazi pubblici, nelle piazze e nelle strade da cui i giovani sono stati allontanati. Stiamo costruendo un progetto per mettere in sequenza una rete di spazi pubblici che possano accendersi a intermittenza nelle notti milanesi. Una “movida mobile” che, senza creare disagio ai residenti e ai commercianti crei valore, per i loro immobili.
LA CASA (Che fare contro gli affitti esorbitanti? Va bene dare a canoni agevolati gli edifici comunali sfitti per combattere il caro casa?). Come prima cosa, grazie al censimento di tutti gli appartamenti (80mila, quasi l’intero quartiere Bicocca!) e degli uffici (900mila, come 30 Pirelloni) sfitti e invenduti, attiveremo un’Agenzia sulla Casa che rimetterà sul mercato a prezzi accessibili una parte della città che oggi è deserta. Migliaia di appartamenti che verranno offerti con affitti bassi per studenti e giovani coppie, centinaia di uffici che trasformeremo in loft e spazi di vita e lavoro, vita e studio, vita e ricerca. Barcellona l’ha fatto, Torino lo sta facendo. Milano non può aspettare. Lanceremo anche un grande progetto sui piani terra di Milano, che sono la linfa vitale di questa città e che oggi sono spesso spenti e vuoti. Vorremmo creare una “Borsa dei Negozi” che permetta a giovani imprenditori di affittare a basso costo degli spazi su strada oggi vuoti per lavorare e raccontare al mondo quello che stanno facendo. Mettendo “in vetrina” la loro creatività e intelligenza.
LA RICERCA (Come ovviare alla distonia fra il percorso formativo della scuola e il mondo del lavoro? Come attrarre più studenti dall'estero?). Per creare lavoro bisogna fare una grande mappa della Milano viva di oggi e capire di cosa ha bisogno. Puntiamo a istituire un Assessorato ai bisogni e ai desideri. La giunta che oggi ci governa ha perso il polso di Milano, dei suoi quartieri. Dobbiamo invece scovare quelle attività di cui la Milano che vogliamo ha bisogno e così sollecitare decine di nuove imprese a offrirsi per trasformare i desideri in opportunità e innovazione sociale. Creando così occasioni di lavoro e ricerca nel campo dei servizi al cittadino, degli arredi urbani, della mobilità, della cultura.
LA CULTURA. La nostra giunta darà vita a un’insurrezione pacifica nella cultura di Milano. Spazzando via ragnatele e clientelismi e chiamando giovani curatori internazionali (e dunque anche italiani) a dirigere in totale autonomia di spesa e di orientamento le istituzioni di Milano, a partire dalla Triennale, dal Piccolo, dalla Scala, eccetera. Ma soprattutto dando visibilità, spazi e valore alla moltitudine di pratiche che nella musica, nell’arte visiva, nella cultura di strada sono già in rete con il mondo ma faticano a trovare spazi e connessioni quando atterrano a Milano. E le scuole aperte nel pomeriggio diventeranno i centri di organizzazione e promozione di questa nuova idea di cultura diffusa in tutte le zone della città. A partire dalle periferie.
L'INNOVAZIONE (Mancano spazi per i giovani esordienti. Dopo il Piccolo e la Scala cosa c'è? La città si è inaridita dal punto di vista culturale?). Trovati gli spazi, creeremo le condizioni per nuovi lavori. Faremo due cose, subito. La prima è lanciare un progetto per una “Milano più fluida” rendendo percorribile in bicicletta e sui mezzi pubblici e connessa wifi l’intera città. Che significa promuovere decine di imprese che aiutino il Comune a realizzare reti fisse e reti mobili accese 24 ore. E allo stesso tempo lanceremo un progetto di ecologia metropolitana avanzata: ogni edificio, a partire da quelli pubblici, avrà incentivi (cioè detassazioni) per trasformarsi in una centrale energetica che in rete con gli edifici vicini, accumula energia pulita dal sole, la usa e distribuisce l’eccedenza alla città. La Green Economy è una potente realtà in Europa, perché non a Milano? Una città per i giovani è una città per tutti. Faremo di tutto perché questa onda di energia positiva e planetaria, fatta di giovani che sono milanesi perché abitano e amano Milano, prenda il posto dei circuiti del rancore e del provincialismo. Cambiamo città. Restiamo a Milano.
(23 settembre 2010)
Da milano.repubblica.it:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/23/news/onida_lancia_la_sfida_alla_moratti_ha_gi_fallito_sull_expo_e_sul_pgt-7369160/
VERSO LE PRIMARIE
Onida lancia la sfida alla Moratti
"Ha già fallito sull'Expo e sul Pgt"
Il costituzionalista: "Redditi online prima del voto". Con lui anche Benedetta Tobagi
Quarta candidatura per le primarie del centrosinistra: l'ambientalista Michele Sacerdoti
di STEFANO ROSSI
Asciutto e sorridente in un completo blu, Valerio Onida mette sul tavolo l’esperienza dell’anziano e l’entusiasmo di un ragazzino. Presentando la sua candidatura alle primarie del centrosinistra, viatico alla sfida per Palazzo Marino del 2011, prende di petto — e con un sorriso — il pregiudizio che grava sui suoi 74 anni. «Dicono che sono troppo vecchio per fare il sindaco. Ma le città attraversano le generazioni, si governa sempre per il futuro. La mia storia mi consente di attuare credibilmente il passaggio del testimone di valori forti».
Onida, che il 4 ottobre inizia il suo giro nei quartieri alla Barona, in nome della trasparenza rende pubblico il reddito dello scorso anno, 354mila 226 euro lordi, invitando i competitori a fare altrettanto: Stefano Boeri, Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti, ambientalista che ha ufficializzato la sua partecipazione al voto del 14 novembre. Al tavolo il costituzionalista è affiancato da Lucia Castellano, direttrice del carcere di Bollate, Umberto Ambrosoli e Benedetta Tobagi: «La mia non è una candidatura dell’antipolitica e non è contro i partiti. Nasce in quella società milanese che rivendica il diritto e il dovere di una politica vera». Perciò scompagina queste primarie «che non sono primarie se si fanno con indicazioni precise dei partiti». Dunque, «mi rivolgerò a tutta la colazione, che auspico il più ampia possibile per costruire un’alternativa a 18 anni di centrodestra».
Il professore si mostra nella sua duplice veste. Quella autorevole dell’ex presidente della Corte costituzionale, dell’avvocato che ha lavorato 25 anni per la Regione, dell’esperto di diritto amministrativo che sa come funziona la macchina comunale e rimprovera al sindaco Letizia Moratti di esagerare con i consulenti esterni. E quella dell’uomo di tutti i giorni che viaggia in tram, ha la tessera del Bikemi e quando va in metropolitana a prestare consulenza giuridica gratuita ai detenuti di Bollate deve scendere al confine urbano della rete e timbrare un secondo biglietto per il tratto extraurbano: «Tariffe senza senso».
Il cittadino va messo al centro dell’azione amministrativa. Negli ultimi anni, accusa Onida, non è stato così: «Le disfunzioni amministrative sono aumentate, accompagnate dal deterioramento della qualità dei servizi». Lo dimostrano un Pgt che rinuncia a dare un’impronta alla Milano del futuro e una Expo paralizzata dai litigi della politica: «Un grande Comune non può andare a rimorchio di interessi corporativi e particolari». Occorre invece governare (rifiuti e trasporti, esemplifica il costituzionalista) su scala metropolitana. E coordinare le istituzioni: «Per trent’anni Comune, Provincia e Regione non lo hanno fatto e ora si chiede lo stato di calamità naturale per il Seveso. Poi magari arriva san Bertolaso con gli Anemone». A chiudere il cerchio, una parte attiva del Comune nei controlli: «Non basta la Corte dei conti, bisogna andare là dove il cittadino sperimenta i servizi. E contro la mafia non si può delegare tutto all’opera meritoria della magistratura».
(23 settembre 2010)
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