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Il Decentramento come primo step della Città metropolitana.

Nel lungo e complesso iter di definizione dell’area metropolitana milanese vorrei che si partisse dalla convinzione che la realta lombarda e’ fortemente milanocentrica, come si desume anche e sopratutto dalla mappatura del mercato del lavoro (prima dei servizi, della cultura, del divertimento, etc etc…) che vede concentrato su Milano e la prima cintura il 90% dei posti di lavoro di tutta la regione con una conseguente elevata mobilita derivante da scelte residenziali condizionate spesso e soprattutto dagli elevati costi di vita del centro di Milano.

La regione metropolitana ha quindi una valenza non solo interprovinciale ma addirittura interregionale, visto che i confini amministrativi non hanno nulla a che vedere con le ‘isocrone’ dei pendolari.

Se volessimo definire un tempo massimo di percorrenza casa-lavoro e si considerasse la fascia compresa fra le isocrone 60’-80’ ci si accorgerebbe che sono appartenenti all’area metropolitana milanese anche Piacenza, Novara, il verbano, il veronese che amministrativamente ricadono in altre regioni.

Per quanto sia complessa questa valutazione, l’approccio graduale e’ inevitabile (a partire dal decentramento delle zone) e vorrei che le logiche di lottizzazione politica del territorio e delle amministrazioni vengano messe da parte a beneficio dei 10 milioni di abitanti della vera area metropolitana milanese (di cui non siamo mai consapevoli abbastanza).

Vorrei sottolineare ancora una volta l’importanza della visione strategica, giacche’ se fossi un cittadino di Pero o di San Donato, di Brugherio o di Cassina de Pecchi, di Assago o di Lainate, di Monza o di Concorezzo, non mi farebbe affatto piacere che i Comuni facenti parte del Comitato Promotore della Citta Metropolitana si siano volutamente o distrattamente dimenticati di me come cittadino metropolitano pensando come al solito al proprio campanile. Vorrei sbagliarmi ma le ritrosie, le gelosie, gli interessi di parte  che bisogna combattere sono sempre molto radicati negli amministratori di periferia ovviamente a danno della collettivita intesa in senso esteso.

Saluti