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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 19-02-2012 alle 11:42

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/02/19/news/addio_zone_milano_copia_roma_la_citt_sar_suddivisa_in_municipi-30129242/

COME CAMBIA LA CITTA'

Addio zone, Milano come Roma
la città sarà suddivisa in municipi

I quartieri saranno amministrati da piccoli Comuni, una dozzina in tutto, e ciascuno avrà il suo presidente-sindaco e gli assessori. "Un passo avanti verso una nuova democrazia"
di ALESSIA GALLIONE

La tabella di marcia è già stata fissata: tappe precise, che partono adesso e attraversano l’intero mandato di Pisapia per arrivare fino al 2016. Perché il piano studiato da Palazzo Marino è una rivoluzione in tre tempi. Con un obiettivo finale: trasformare i Consigli di zona in “municipi”. È un po’ quello che già avviene in altre città come Roma, dove i quartieri sono amministrati da piccoli Comuni con tanto di presidente-sindaco e assessori.

Un modo, dice l’assessore al Decentramento, Daniela Benelli, «per realizzare una nuova democrazia cittadina e concretizzare la grande voglia di partecipazione che c’è». Che si trasformerà anche in un disegno diverso dei confini: non più un cerchio (la zona 1) da cui partono otto grandi spicchi (il più vasto è quello di Zona 8 con oltre 180mila abitanti) che arrivano fino ai margini periferici, raggruppando isolati però molti diversi tra di loro con problemi ed esigenze differenti. Ma una serie di centri  potrebbero essere 12 o 13  più piccoli e pensati per “governare” una media di 100mila milanesi.

Eccola, la riforma studiata dal Comune per i suoi quartieri. «Una delle più importanti - dice l’assessore Benelli - per valorizzare le periferie e rendere le Zone protagoniste e non più solo organismi privi di potere». Un percorso «graduale»: con un primo passo dettato da una delibera che sbarcherà in giunta

nella prima riunione di marzo. È in quel documento che verrà delineata la fase 1, quella che inizierà ad assegnare un potere di programmazione alle Zone. Attualmente, infatti, la catena decisionale è tutta concentrata a Palazzo Marino: i Consigli vengono chiamati soltanto a esprimere pareri non vincolanti su scelte che però riguardano il loro territorio. È così, per esempio, che negli anni sono andati in scena conflitti tra giunta e parlamentini su parcheggi, opere pubbliche, interventi.

D’ora in poi, invece, saranno i quartieri a fare proposte e a dettare le priorità anche se, poi, continuerà a essere piazza Scala a realizzarle. I campi di interventi sono diversi: dal verde all’arredo urbano, dallo sport alla cultura, dai mercati alla viabilità, dal demanio alle scuole. Fino ai rapporti con i comandi locali della polizia municipale, un capitolo diventato sempre più centrale, che si intreccia con un altro progetto imminente: il potenziamento dei vigili di quartiere. Proprio per pianificare l’attività la prossima settimana si terrà una riunione tra gli assessori Benelli, Marco Granelli, il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo e i presidenti delle Zone.

Un primo passo, appunto. In vista del prossimo anno, quando il bilancio del Comune terrà conto delle esigenze diverse dei territori e i nove Consigli avranno un loro budget, con risorse trasferite direttamente. Prima, infatti, sarà necessario seguire i rivoli delle spese per capire in quale quartiere sfocino. «Quest’anno  spiega Benelli  cercheremo comunque di assegnare qualche risorsa in più e di creare un piccolo fondo per le manutenzioni più urgenti». Il vero traguardo, però, sarà la creazione dei municipi fra quattro anni. Si partirà da uno studio che dovrà delinearne l’assetto: non più una distribuzione a spicchi, appunto, ma policentrica. In questo modo il numero delle zone crescerà perché le aree amministrate saranno più piccole: ma anche  nelle intenzioni di Palazzo Marino  più simili tra loro.

(19 febbraio 2012)

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