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Inviato da avatar Enrico Vigo il 30-12-2011 alle 17:54

La copertura WI-FI gratuita in vari luoghi pubblici della città è una buona cosa, creare regole bizantine discriminatorie, anche se a fin di bene, per fasce di reddito, mi pare una cosa del tutto irragionevole e, appunto, discriminatoria oltre che insensata.

Ma questi luoghi sono all'aperto? Al chiuso? Quale è il criterio della scelta dei luoghi? Sinceramente da quel che leggo vedo ancora nebbia fitta e la solita affabulazione politica complicata che a me convince poco. Si dica in parole povere e semplici a chi si vuole far arrivare questo servizio e con quali criteri si fanno le scelte.

A mio avviso la copertura wi-fi dovrebbe essere disponibile nei luoghi istituzionali al chiuso, in aree all'aperto molto frequentate, nell'ordine:

  1. scuole e università
  2. ospedali
  3. centri per anziani
  4. stazioni ferroviarie in ambito urbano
  5. principali uffici pubblici a frequenza di pubblico
  6. piazze ad alta frequenza in centro (direttrice Castello, Dante, Cordusio, Duomo, Scala, S.Babila, Augusto, Beccaria, Fontana, S.Stefano, Larga, Diaz, Torino, Ticinese, Navigli etc. Buenos Aires, San Gottardo, Sarpi, XXII Marzo, Como, Brera, Pontaccio ...
  7. nei centri più frequentati delle periferie
  8. nelle zone più frequentate dai giovani la sera
  9. in tutte le sedi dei Consigli di Zona
  10. Parchi?

Ma qui c'è un problema di costo, di sponsor, di organizzazione etc,. Quale è il piano in parole povere? Che l'accesso sia facile e non cervellotico, altrimenti si fa migliore figura a non fare nulla fino a che non si hanno le idee ben chiare.

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