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Da milano.corriere.it:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_dicembre_21/via-solari-indagati-bambino-travolto-tram-giacomo-1902618936183.shtml
Coinvolti in 7 per la perizia sulla morte in bici del 12enne
Bimbo investito, Comune sotto accusa
Via Solari, indagati 3 funzionari per la rimozione dal cantiere del divieto di sosta. Nessuna contestazione al guidatore dell'auto
MILANO - Finisce sotto accusa anche il Comune di Milano per la morte di Giacomo, il bambino di 12 anni investito da un tram la sera del 5 novembre dopo che la passeggera posteriore di un'auto posteggiata in via Solari aveva aperto la porta senza avvedersi dell'arrivo del piccolo ciclista che seguiva in fila la madre appena passata. Il colpo di scena emerge dal primo importante passaggio tecnico dell'inchiesta, e cioè dalle informazioni di garanzia spedite dalla Procura alle persone che potenzialmente potrebbero veder scaturire corresponsabilità in omicidio colposo dalla perizia destinata a ricostruire la dinamica dei fatti. E tra i sette indagati, ecco che a sorpresa (almeno rispetto alle prime ricostruzioni circolate dell'incidente) non c'è il guidatore che aveva posteggiato l'auto, mentre ci sono tre dirigenti del Comune e due responsabili di ditte di costruzioni. Perché?
Gli accertamenti del pm Cristiana Roveda hanno evidenziato che, contrariamente a quanto sembrava nell'immediatezza dei fatti, l'auto non era posteggiata in seconda fila, ma ferma normalmente accanto al marciapiede. È vero che in quel posto esisteva comunque un divieto non soltanto di sosta ma addirittura anche di semplice fermata. Ma il problema è che, nel momento del posteggio dell'auto e poi dell'incidente, il cartello che segnalava il divieto di sosta e di fermata non c'era. Qualche metro prima, infatti, c'era un cantiere di lavori commissionati dal Comune per la sistemazione del marciapiede. Nell'area del cantiere ricadeva il punto dove c'era il palo, che era stato rimosso senza essere sostituito da una provvisoria segnalazione alternativa.
Il percorso di Giacomo
Risultato: il conducente dell'auto che lì ha posteggiato non è indagato, e del resto i vigili nemmeno hanno potuto multarlo. Per converso, in linea teorica la questione del cartello rimosso chiama in causa non soltanto il responsabile della ditta subappaltatrice e il rappresentante della ditta appaltatrice che era pure direttore dei lavori della subappaltatrice, ma anche il committente di questi lavori, cioè il Comune di Milano, nella funzione di tre suoi dirigenti: il progettista del cantiere, il direttore del cantiere, e il responsabile di tutti i cantieri aperti a Milano su una quarantina di marciapiedi in via di sistemazione. In vista del conferimento della perizia cinematica, che ieri pomeriggio in Procura i difensori hanno chiesto a questo punto avvenga non in perizia del pm ma in incidente probatorio davanti al gip, oltre ai due dirigenti delle aziende appaltatrici e ai tre funzionari del Comune committente sono indagati anche la donna che sul sedile posteriore aprì la portiera dell'auto innescando la carambola di fatalità, e per forza (anche se è scontato che non avrebbe avuto alcun margine di manovra per evitare la tragedia) il conducente del tram.
21 dicembre 2011 | 17:23
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