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Inviato da avatar Massimiliano Perri il 12-12-2011 alle 14:25

Gentile Assessore, vorrei fare un riassunto della vicenda "gettone" per i consiglieri di zona a partire dal link all'articolo del Corriere della Sera
(http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_dicembre_11/consigli-zona-stop-tagli-1902493423891.shtml).

Dico subito che possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo. I nostri gettoni sono salvi.

Sarebbe a dire?

Ok, ricominciamo dall'inizio.

I consiglieri di zona percepiscono un gettone di presenza per ogni commissione e/o consiglio a cui partecipano; per come è impostata la legge, al massimo l'emolumento dei consiglieri può arrivare a circa 500 euro al mese (e non all'anno come erroneamente riportato nell'articolo). In buona sostanza, calcolando che a Milano i consiglieri di zona sono 359, il totale di costi annui (per approssimazione) arriva a circa 1.800.000,00 (un milione e ottocentomila) euro. Si tratta di un'approssimazione, in quanto non tutti i 359 consiglieri raggiungono gli 11 gettoni stabiliti per legge come massimo.

Ebbene, ad una prima lettura della nuova finanziaria del Governo Monti, pareva che questo emolumento venisse azzerato e tutta l'attività dei parlamentini venisse ascritta al volontariato.

Apriti cielo; grandi manovre. Ed ecco qui che addirittura l'ANCI ci tranquillizza, offrendo una interpretazione della norma finanziaria che fa salvi i tanto agognati gettoni.

Sgombro subito il campo dagli equivoci: nessuno scandalo che la politica, anche quella di zona, costi. E tantomeno nessuno scandalo che vi sia un interesse a mantenere questo emolumento per i consiglieri di zona (compreso il sottoscritto).

Tuttavia, credo che sarebbe stato un piccolo gesto significativo con cui anche noi consiglieri di zona avremmo potuto partecipare alla diminuzione dei costi della politica. In maniera concreta.

In ogni caso, trovo la discussione che si è aperta (si veda l'articolo) decisamente sterile: perché non aprire un serio dibattito sul decentramento? Infatti, la possibilità di reale incidenza dei consigli di zona sui problemi dei cittadini è decisamente limitata ed è questo che, in un certo senso, giustifica a mio avviso il sacrificio del gettone. E dunque, parliamo di devoluzione dal centro alla periferia dei poteri; e poi dopo di gettone.

Dai commenti dei Presidenti di zona, invece, mi pare che il problema del decentramento sia poco sentito: qualcuno addirittura afferma che "senza gettone sarà difficile garantire il numero legale in consiglio" e quindi il lavoro stesso del consiglio.

Ecco, alla fine, tutto questo vento nuovo, questa politica trasparente si riduce ad una questione decisamente poco nuova: gettone sì, gettone no.

Unica voce fuori dal coro, la Sua, Assessore Benelli, che ha affermato di voler aprire il dialogo sul decentramento: sul punto, siamo pronti ad un confronto, anche avanzando proposte concrete, a cui, tra l'altro, abbiamo dedicato un intenso lavoro nella commissione decentramento nella passata legislatura (cito un vecchio ma sempre attuale post dell'amico e già consigliere di zona Massimiliano Bombonati:
http://massimilianobombonati.wordpress.com/2009/12/09/appello-al-ministro-calderoli-eliminiamo-i-costi-non-la-democrazia/).

Nel complimentarmi, dunque, per questa Sua scelta, avanzo una preghiera, semplice: sono anni che a Milano si apre il dialogo, sarebbe bello (e utile per i Milanesi) che questo dialogo si chiudesse, una volta per tutte, con alcuni seri provvedimenti di decentramento che potrebbero davvero dare forza ai consigli di zona, giustificando, perchè no, anche il gettone.

Grazie, massimiliano perri (consigliere di Zona 6 - Popolo della Libertà)

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