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Inviato da avatar Camilla Peluso il 26-11-2011 alle 16:21

Gentile signor Vigo,

affermare che la questione parcheggi in passato sia stata affrontata con troppa leggerezza e pressapochismo non descrive neppure in minima parte i danni causati dalla “corsa al parcheggio” iniziata con la dichiarazione dello stato di emergenza e il commissariamento delle procedure, che ha interessato tutto il periodo di vigenza dei poteri commissariali (gennaio 2002/settembre 2006) .

Per quanto attiene ai parcheggi residenziali si è “spinto” per giungere all’effettiva realizzazione di parcheggi già assegnati su precedenti bandi e si è addirittura proceduto all’assegnazione diretta, senza gara (!!) di una decina di questi ultimi.

Nel caso delle 35 procedure di project financing (corrispondenti a 44 localizzazioni, poiché alcune procedure prevedevano la realizzazione congiunta di più parcheggi), occorre evidenziare che le fasi di gara si sono svolte soltanto in cinque casi e ben in 15 casi (delle venti concluse) la realizzazione del parcheggio è stata aggiudicata al promotore in quanto la gara era andata deserta.

Ciò premesso, sia l’assegnazione di concessione per la realizzazione dei parcheggi residenziali, che l’aggiudicazione delle procedure di project financing, dovevano di certo avvenire con le forma dell’evidenza pubblica.

Per quanto attiene all’ente rigoroso preposto a vigilare con competenza, tempismo ed efficacia segnalo che alcune delle persone nominate senza sorteggio (!!), nelle commissioni giudicatrici preposte ad individuare gli assegnatari (provvedimenti 27/2002 e 378/2004), comparivano successivamente a rivestire ruoli nei comitati di vigilanza sull’esecuzione dei lavori.

Relativamente al corrispettivo del diritto di superficie, inserito nelle convenzioni solo in alcuni casi, è stato puntualmente scomputato per le opere di riqualificazione urbana (risistemazione della superficie) e nella quasi totalità delle convenzioni non era neppure previsto.

Traducendo: la totalità delle aree concesse per l’esecuzione dei parcheggi sotterranei hanno registrato un introito di zero euro per le casse del Comune.

Infine gli aumenti, comunicati agli acquirenti solo alla fine dei lavori quando gli anticipi per lo stato di avanzamento erano già stati versati dagli stessi sottoscrittori, essi hanno spesso raggiunto il 90% del prezzo di partenza e costretto molte persone ad indebitarsi con le banche o le società di credito per non perdere gli acconti versati.

Sarebbe quindi doveroso che il Comune informasse i potenziali clienti che l’acquisto ha intrinsecamente molte variabili non valutabili e quindi non quantificabili.

Ci sarebbe ancora tantissimo altro da aggiungere ma mi limito, se posso e senza polemica alcuna, a rimandarla alla lettura degli artt. 37/38/84 del DLGS 163/06.

Cordiali saluti,

Camilla Peluso

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