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Stamane sono stato in tribunale e la temperatura dei locali era molto alta, tropicale. Sono andato in bagno e faceva caldo con la finestra aperta (nota: 2 rubinetti su 3 perdevano acqua, l’acqua calda è generata da uno scaldabagno elettrico, luci ovviamente tutte accese). Il tribunale come volume probabilmente è 1000 volte casa mia e non voglio pensare quanto costi e quanto emetta la sua caldaia per scaldare a quelle temperature un edificio così grande. Va considerato che le finestre sono di metallo e non chiudono in modo ermetico (dispersione alle stelle) e che tutte le porte verso l’esterno dell’edificio, sia secondarie che principali sono perennemente aperte (senso civico generale sotto terra).
Probabilmente tutti i metri cubi di uffici pubblici a Milano sono nelle stesse condizioni, dal Comune alle biblioteche, dalla Questura alla Provincia, ecc…
Voglio capire se quando il sindaco dice che ognuno deve fare la sua parte a quale ognuno si riferisce. Non sento proclami che obbligano a ridurre le temperature di questi palazzi, né sanzioni da applicare a chi non rispetta i proclami. Non vedo percettibili incrementi del senso civico: se è pubblico tutto si può sprecare, tanto ci sono quelli che pagano le tasse che coprono questi sprechi.
Che i tanti come me facciano già la loro parte è risaputo, dimostrabile, verificabile. E’ ora invece che chi abbiamo scelto di guidare la città faccia fare la propria parte a chi abusa, a chi se ne frega e a chi fa il furbo. Altrimenti ridateci la Moratti che, è vero non faceva nulla contro le suddette categorie, ma almeno lasciava vivere anche noi definibili poveri fessi.
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