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Inviato da avatar Giulio Beltrami il 31-10-2024 alle 00:47

Leggo dal Processo:

  • Per capire meglio su cosa ci si esprime: in cosa consiste l’Ecosistema Digitale Urbano?
    Si tratta di uno spazio digitale, ovvero una piattaforma informatica per la fruizione e condivisione di dati in forma di API (Application Programming Interface).
    La piattaforma è gestita dal Comune di Milano e non prevede costi di adesione e accesso per i membri. I membri possono avere il ruolo di erogatori di dati, quando condividono dei dati in loro possesso mettendoli a disposizione dell’Ecosistema, oppure fruitori di dati, quando utilizzano i dati condivisi dai membri erogatori.

    Un membro può essere anche allo stesso tempo erogatore dei propri dati e fruitore dei dati degli altri.
    Per accedere è richiesta l’accettazione di un regolamento che include i termini e le condizioni di uso del sistema, al fine di garantire la sicurezza e la riservatezza nella fruizione e condivisione dei dati.
    La piattaforma dell’Ecosistema Digitale Urbano è attualmente disponibile in fase pilota (beta testing).
  • Perché si parla di dati dinamici?
    Perché ci si riferisce a dati che cambiano frequentemente nel tempo e non a serie storiche o campioni di dati.
  • A quali dati si rivolge l’Ecosistema Digitale Urbano?
    A tutti i tipi di dati anonimi (NON personali) prodotti da dispositivi e servizi sul territorio di Milano, per esempio: consumi energetici, dati sulla mobilità e sull’ambiente, dati meteorologici, dati sul turismo ecc. Sono quindi esclusi i dati personali dei singoli cittadini e di qualunque altro soggetto.

Leggo dal Manifesto:

Questo è il testo del Manifesto per l'ecosistema digitale urbano.
Dal 25 settembre al 15 novembre 2024 il testo è aperto alle osservazioni.
In ogni paragrafo è possibile presentare un "contributo" cliccando sul bottone "Aggiungi un'osservazione" e segui la procedura in quattro passaggi indicata dalla piattaforma fino alla pubblicazione.
Se proponi un contributo a nome di un'azienda, una associazione o altra organizzazione, in cima al testo dell'osservazione scrivi "Per nome e per conto di...".
Tali contributi sono mirati esclusivamente a proporre all'Amministrazione una modifica o un'integrazione al testo.
I contributi sono oggetto di valutazione da parte dell'Amministrazione.

Deduco che, a parte il poco tempo concesso, a “contribuire” praticamente possono essere solo organizzazioni o professionisti competenti, magari sentendo pareri dai loro interlocutori.

Quindi a fronte della proposizione “cittadini, portatori di interesse, organizzazioni della società civile, possono contribuire alla sua definitiva stesura esaminando il testo sul portale del Comune dedicato alla partecipazione e compilando le proprie proposte entro il 25 novembre” mi chiedo quale possa essere il contributo di semplici cittadini, ma anche della stessa nostra Fondazione RCM, in quanto anche la “comunità” di cui si parla nel Manifesto è tra servizi fornitori e consumatori di dati. 

Il cittadino semmai potrà chiedere o auspicare servizi dati “da un capo all’altro” (end to end), come lo “utilizzo dello smartphone per segnalazioni quotidiane al Comune e partecipate, ma non solo..”, opportunamente standardizzato, per essere abilitato al “ticketing” (attività che converte in ticket ogni richiesta di assistenza, da qualunque canale provenga), da tale Ecosistema Digitale Urbano.

E forse gli affini Copernicani potranno adattare PolisOrbis all’Ecosistema Digitale Urbano, in quanto sistema fornitore di un flusso continuo di preferenze, per contribuire a formare Gruppi di Opinione più coesi, per ogni settore della Pubblica Amministrazione e della Società Civile interessato.

Ma anche ciò richiederebbe un chiarimento sul concetto di dato personale, escluso dal processo: forse ci si vuol limitare a condividere dati delle macchine?

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