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Inviato da avatar Marco Giammarchi il 15-10-2024 alle 09:36

Il motivo per cui (al contrario del mio caro collega Gianluca Introzzi) io tendo a privilegiare una ontologia di campi e non di particelle è molteplice.

Prima di tutto io sono (filosoficamente) orientato ad una unità del tutto in senso orientale, ed il concetto di campo si presta meglio a tale visione.

In secondo luogo la particella (materia, energia) è sempre deducibile dal campo - le particelle sono oscillazioni elementari dello stesso. E possono essere create o distrutte in presenza di campi direttamente "dal vuoto", Che è esso stesso una entità dinamica.

Inoltre il concetto di campo permette l'introduzione della scala di Planck e spiega in modo molto chiaro il senso della problematica di gravità quantistica. Ed infatti in quel tipo di teorie quantistiche (ad esempio nelle teorie di stringa, le particelle sono di nuovo eccitazioni del campo).

Per ultimo, esistono effetti quantistici particolari che sono esclusivi del concetto di campo - non direi di quello di forza e neanche di quello di particella. Che mi sembrano proprio INSPIEGABILI con i soli concetti di particella, energia, massa. Mi riferisco all'effetto Aharonov-Bohm e alla classe di effetti in cui emergono nei sistemi quantistici le "fasi topologiche", il cui concetto è stato chiarito da Michael Berry.

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