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Inviato da avatar Giulio Beltrami il 10-07-2024 alle 15:01

PolisOrbis potrebbe contribuire a formare Gruppi di Opinione, fermento di nuovi Partiti, Sindacati, ecc.

Dalla crisi della Politica, dovuta alla crescita dell’insoddisfazione e financo della rabbia, che non trovano soddisfazione né nel populismo del “vaffa…” né nella tecnocrazia dei “governi tecnici” e che rischiano di fare collassare la democrazia in “democratura”, si evince la necessità di rianimare quei corpi intermedi - Partiti, Sindacati, Associazioni civiche, Chiese e Media - che permettano ai cittadini di partecipare alla Politica, indipendentemente e al fine dell’evento elettorale.

MA

Per uscire dal vortice di rabbia in cui siamo caduti è necessario sviluppare nuovi canali di partecipazione alla politica organizzata.
“Viviamo in una società composta da «sciami» disorganizzati e autoreferenziali: agglomerati di individui intenti a confrontarsi reciprocamente, ma estranei a qualsiasi forma di azione collettiva. Per questo, nonostante i diritti acquisiti e livelli di benessere materiale storicamente senza precedenti, in molti si sentono degli «sfigati», e il loro risentimento prende la forma di ripetuti accessi di rabbia spettacolare, ma in ultima analisi sterile.
….
Nonostante le loro significative differenze, il populismo e la tecnocrazia hanno un’importante caratteristica politica in comune: l’attacco ai corpi intermedi che hanno tradizionalmente strutturato la partecipazione alla lotta politica organizzata, cioè i partiti politici, i sindacati, le chiese, le associazioni civiche e i media. Siccome la rabbia del nostro tempo deriva da una crisi di partecipazione al conflitto politico strutturato, ciò contribuisce a spiegare il loro fallimento nel farvi fronte. Qualsiasi via d’uscita dal vortice di rabbia in cui siamo caduti dovrà quindi passare per una rivitalizzazione della partecipazione attiva alla lotta politica organizzata. Ovviamente, non sarà possibile ripristinare i vecchi canali di partecipazione collettiva, la cui crisi è alla radice della rabbia del nostro tempo. Tuttavia, questa stessa rabbia mostra che c’è ancora una forte domanda di partecipazione politica. Più che nella partecipazione stessa, il problema sta quindi nei canali di partecipazione messi a disposizione dall’offerta politica attuale. I partiti, i sindacati, le chiese, le associazioni civiche e i media tradizionali appaiono oggi anacronistici, perché sono ancora basati su logiche di organizzazione gerarchica, distoniche con il desiderio di riconoscimento e partecipazione attiva presente nelle società contemporanee. È quindi necessario inventare nuove modalità di partecipazione collettiva alla lotta politica organizzata, più adatte ai bisogni e alle aspirazioni degli individui contemporanei.”
(Carlo Invernizzi Accetti “Vent’anni di rabbia - Come il risentimento ha preso il posto della politica”, Mondadori 2024)

La tattica “preferendaria” di PoliOrbis permetterebbe di chiarire ed evidenziare le principali fazioni in gioco, su qualsiasi tema dibattuto, al fine di fecondare il dibattito e accelerare le decisioni, all’interno delle proprie associazioni culturali, civiche e politiche.

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