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Inviato da avatar Gianluca Introzzi il 15-05-2024 alle 16:34

Salve. La risposta è che le interpretazioni di una teoria fisica non sono dimostrabili. Lo sono le equazioni, derivabili matematicamente e confermabili sperimentalmente. L'interpretazione può al massimo convincere, ma resta sempre aperta la possibilità di un'interpretazione futura ancora più convincente.

Non lo vedo come un limite, ma piuttosto una caratteristica della conoscenza scientifica, che si evolve storicamente, modificando nel tempo la nostra visione/interpretazione della realtà. La scienza è parte integrante della cultura: non esiste una fine della scienza, un'interpretazione ultima, così come non è pensabile la fine della storia, della pittura, della letteratura. Almeno fin quando la specie umana non si estingue...

D'altra parte, l'evolversi delle interpretazioni non intacca la validità della teoria, né la possibilità di applicane il formalismo in modi sempre nuovi. La seconda rivoluzione quantistica (applicazioni dell'entanglement, quantum computing) avanza ignorando bellamente le interpretazioni: queste servono per CAPIRE, la tecnologia quantistica per FARE. Che poi ci sia una interconnessione sottile tra fare e capire è vero, ma possono anche procedere separatamente per lungi tratti...

Vorrei precisare che quella di Faggin non è un'interpretazione della meccanica quantistica. E' una sua libera estrapolazione su quello che "potrebbe essere". Siamo nel campo del possibile, nemmeno del plausibile... Per interpretazione della meccanica quantistica s'intende una spiegazione di cosa significhino le relazioni e gli enti fondanti il formalismo quantistico: l'equazione di Schroedinger, le disuguaglianze di Heisenberg e i simboli che vi compaiono. L'interpretazione relazionale di Rovelli è un'interpretazione della meccanica quantistica, quelle di Faggin sono riflessioni personali su temi non scientifici. Un filosofo della scienza, P. Frodl, disse tanti anni fa: "Connettere i problemi della meccanica quantistica agli "stati mentali" o alla consapevolezza di possibili osservatori significa spiegare cose che non capiamo in termini di cose che sono capite ancor meno."  A buon intenitor...

Gianluca Introzzi

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