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Inviato da avatar Giuliana Ranaldi il 15-05-2024 alle 14:28

Buon pomeriggio, vorrei sottoporre una domanda al Prof. Introzzi, a seguito della relazione di domenica 12 maggio.

Professore, lei ha detto in chiusura della relazione che il "formalismo resta costante, mentre l'interpretazione è in divenire". Questo però significa aprirsi alle tante possibili interpretazioni, tutte non verificabili (altrimenti saremmo nel campo scientifico del formalismo) e tutte soggettive, quali ad esempio quella del prof. Faggin sulla coscienza che lei stesso ha detto di non ritenere convincente. Ebbene, questo vuol dire che dovremmo rassegnarci ad avere solo interpretazioni circa la natura intrinseca della fisica quantistica e la sua relazione con la fisica "classica", oppure possiamo ragionevolemente sperare che un nuovo Einstein porti avanti un'idea illuminante che si riveli dimostrabile e quindi accettata dalla comunità scientifica? In sostanza, è una questione di tempo e studio prima che una nuova idea rivelatrice si faccia avanti oppure siamo di fronte ai limiti della conoscenza umana, per cui oltre un certo livello non si va e possiamo solo muoverci nell'ambito della metafisica?

Molte grazie e un cordiale saluto

Giuliana Ranaldi

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