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Come professionista informatico so che la mia associazione AICA si occupa delle professionalità ICT dagli albori di una disciplina sempre più rilevante, con la transizione digitale, ma che soffre di storici problemi:
- La perdita o decadenza di grandi industrie nazionali nell’informatica (come Olivetti) e nelle telecomunicazioni (come Italtel) ha penalizzato l’incubazione di progettisti in grado di concorrere a livello mondiale.
- Anche le turbolenze nelle imprese di servizio hanno aumentato i liberi professionisti che devono tenersi aggiornati da soli, a fronte di una travolgente evoluzione delle tecnologie.
- Malgrado che il digitale pervada ogni aspetto della vita, del lavoro e della società, esso è misconosciuto e frainteso da una Politica, che se ne riempie solo la bocca, e da Media, che indulgono alle mode e pettegolezzi di mercato.
- Ultimo, l’individualismo e la carenza di orgoglio professionale, che purtroppo ci caratterizza, è letale per un associazionismo e un sindacalismo, che permettano un’adeguata influenza politica e mediatica.
Oltre la vicinanza in Agenda Digitale, mi auguro una collaborazione per promuovere, sulla Rete Civica di Milano, iniziative che mettano a confronto cittadini e professionisti dell'informatica civica, perché stiamo capendo che la Cittadinanza Digitale richiede la maturazioni di ambedue questi attori, della domanda e dell’offerta.
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