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Inviato da avatar Roberta Cipolli il 13-01-2024 alle 20:28

A questa conversazione mi aggiungo dando ultimi aggiornamenti sullo stato dell'arte dell'ICS Fabio Filzi in relazione alla delibera n. 1374 del 12.10.2023 e successiva regionale 1456 del 27.11.2023 che recepisce il piano di dimensionamento.

Abbiamo mandato email ovunque in questi mesi ma ad oggi il risultato è rimasto immutato, la voce della nostra Scuola inascoltata.

Il sindacato Anief Milano ci dice di non poter far nulla (!) e ci rimanda ad Anief regionale e nazionale.

Dentro la Regione c'è chi ha preso invece a cuore la questione e sta studiando l'impossibile in questi ultimi giorni. Dal Governo abbiamo anche un Milleproroghe 2024, ma senza disponibilità e apertura dal Comune tutto è vano...

Che fastidio davano 100 bambini in più del plesso di via Ravenna proprio non comprendiamo: perché scorporare una Fabio FIlzi di oltre mille alunni in favore di Elsa Morante con 505 e distruggere tutto il lavoro di rete, con il plesso più fragile che va ad aggiungersi ad altra fragilità in Marcello Candia? Piuttosto perché allora non con IC Pezzani poco più in là, anche solo per contrastare la segregazione sociale e riequilibrare la zona?

E ci stupiamo poi se le famiglie scelgono il white-flight? E' così si rafforzano le dinamiche di esclusione, praticamente un caso da manuale.

Mi è stato chiesto di rassegnarmi e collaborare da una docente di Elsa Morante che, con molto poco tatto e zero conoscenza dello storico pregresso, addirittura ci accusava di parlare male del loro Istituto (!) travisando il senso di quanto condiviso e contestando la legittima petizione.

Senza nemmeno una proroga né una minima apertura, di fronte a una delibera politica e ideologica talmente evidente da suscitare un sano orrore. Da collega a collega no, è inaccettabile un simile modo di ragionare. Quello che non accettiamo per noi stessi non lo scarichiamo su altri. E non ė una questione di nome, di salvare un'etichetta né di identità della Scuola. Il nome possiamo cambiarlo anche completamente perché "Una Scuola è una Scuola anche con un altro nome". Quindi a parti inverse il Fabio Filzi avrebbe firmato la petizione del Morante; avevamo perfino proposto assorbimento integrale nelle delibere collegiali senza danneggiare l'integrità del Morante, pur di venirci incontro a meta strada.

E se anche fossimo solo numeri, proprio la matematica risponde che non si va verso un risparmio, perché non tutto si compra con i soldi, perché le relazioni e il tessuto sociale sono un valore e un quid di umanità che si costruisce nel tempo e con impegno: una volta distrutta la fiducia e fatto piazza pulita di ciò che di buono offriva il nostro Istituto rimangono solo cocci e progettualità che vengono meno, si ripiegano, muoiono per mancanza di stima sociale e apprezzamento. 

Con questo documento dell'Ufficio Scolastico Territoriale arrivato oggi, ICS Fabio Filzi non esce dal patto di collaborazione Sentiero della Biodiversità: viene fatto uscire dalla delibera del Comune, espulso senza apparente motivazione. Così cade il motivo per cui il patto è nato: unire i tre plessi dell'Istituto con un percorso pedonale.

Viene affidato ad associazioni che lo hanno firmato sulla base di un'intesa con la Scuola che lo ha generato, molte delle quali concretamente impegnate nella rigenerazione dei terreni della Vettabbia sul versante via dell'Assunta angolo via Vaiano Valle, a Chiaravalle e Cammino dei Monaci.

Alcune realtà lo hanno invece firmato per rappresentanza: rimangono sulla cornice esterna e compaiono nelle riunioni ed eventi a supporto nella comunicazione.

Come cittadina attiva firmataria continuo a documentare e fare sopralluoghi circa ogni due settimane per tenere un dialogo con le istituzioni e la rete. Chi si prenderà cura di questo percorso (cfr. discussione sul Forum permanente sulla città di Milano) ora che è saltata la Segreteria Fabio Filzi e viene azzerato tutto su entrambi i Municipi 4 e 5, con aggregazione a Marcello Candia ed Elsa Morante che non conoscono e non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando ad oggi?

Perché dividere proprio ora? Che necessità e che risparmio potrebbe mai essere questo, con aggravio di lavoro per il Fabio Filzi e nessuna prospettiva di salvare a breve le progettualità fondamentali dell'Istituto, a partire da "Differente non da meno", che stiamo cercando di portare a un livello più alto prima che siano azzerati i bilanci, salti intesa di rete e a settembre prossimo venturo non si riesca a riavviarlo tempestivamente in NESSUNO dei tre plessi...

Una trentina di bambini circa con diagnosi di autismo e disabilità complesse: nemmeno quelli interessano a chi ha stabilito che questa delibera sia intoccabile e immodificabile? Non sono capricci sindacali, sono i DIRITTI DEI BAMBINI, ART 3., LA TUTELA DEI MINORI ciò per cui ci stiamo battendo!

Se solo trovassimo il modo di tenere unito e indiviso ciò che è essenziale, il bene comune della Scuola non come mero edificio o istituzione, ma come comunità viva ed eterogena, se tenessimo l'essenziale potremmo poi andare ovunque.

Così non si va invece da nessuna parte: il prevalere di interessi personali ha frantumato in queste ore il cervello e il cuore della Scuola e in tutto il tessuto sociale connesso ha generato una profonda amarezza, delusione, frustrazione e sfiducia.

Torno alle domande fondamentali, giusto per scuotervi tutti a soli due mesi dalle elezioni Europee: che fastidio dava tenere 100 bambini del quartiere Corvetto nella nuova autonomia scolastica Morante-Filzi?

Ma avete capito quanto siamo interdipendenti tra quartieri e che non possiamo chiuderci nel Vigentino o dobbiamo aspettare che esploda la bomba sociale anche in Corvetto (dove la situazione nel frattempo non è certo delle migliori, ma ancora reggerà per qualche mese...).

Oppure state aspettando la famosa e temuta gentrificazione (con sgomberi da ALER in arrivo e dispersione da quella povertà educativa che vi fa sotto sotto paura?

Forse devo iniziare a pensare che Lucia Tozzi sia ben informata e la sappia molto lunga e quasi quasi mi avete convinto a partecipare al convegno sulla gentrificazione in fase di organizzazione in Rete Corvetto!

Nel frattempo lancio un ultimo appello alla coscienza collettiva!

Se adesso ancora qualcuno ha dubbi e non vede un interesse personale ora, si provi a considerare le cose nel lungo termine e a largo raggio. Forse ora non sembra utile e conveniente, ma potrebbero diventarlo fra non molto.

Vi racconto un piccolo aneddoto personale: quando rientrai dalla maternità nel 2013 trovai degli alunni di quinta che mi aggredirono per due mesi, molto molto arrabbiati: io non capivo e a un certo punto chiesi loro il motivo a bruciapelo. Risposta: perché ci hai abbandonato! E io, colpita da come in poco tempo si fosse stabilito un legame così forte (con solo due ore a settimana), promisi loro che non sarebbe più successo, per quanto dipendesse da me... 

E ora non so se potrò mantenere quella promessa, nel nuovo scenario che si va a delineare, né se potrò continuare ad aiutarli anche da remoto o in un'altra forma. Né se troverò in tempo utile le connessioni per stabilire nuovi legami a cui affidarli quando non ci fossi più. Un po' come ne "La speranza del Dopo di Noi" vissuta da maestre forse un po' "anomale" per il senso comune, ma mai tanto quanto questa delibera così granitica, dura, non solo senza cuore ma anche senza logica razionale, considerando tutto quello che ci stiamo scrivendo in questa discussione.

Spero che possano essere considerazioni utili da tenere presente, perché ci danno un orizzonte di senso per una società civile in cui imparare a prendersi cura gli uni degli altri, favorendo incontro intergenerazionale e interculturale, generando una speranza oltre le fatiche quotidiane e complessità di una grande città metropolitana, in cui finire dalla parte sbagliata e cadere improvvisamente in povertà è solo questione di un attimo... potrebbe essere chiunque di noi a trovarsi dall'altra parte di una recinzione reale (come quella che stiamo chiedendo al Comune di aprire per congiungere il parco S. Dionigi al Sentiero) o dell'ostacolo di un ponte mancante (come quello sulla roggia) e trovarci improvvisamente tra quegli invisibili respinti alle porte  della nostra città e mandati fuori.

In allegato il documento arrivato da Ufficio Scolastico Territoriale, recepito dalla Regione che a sua volta recepisce dal Comune e Città metropolitana che ha approvato.

La fine del sogno e della nostra piccola utopia educativa.

Si accettano miracoli...

Grazie per l'ascolto.

Roberta

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