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Inviato da avatar Giuseppe Maria Greco il 13-01-2024 alle 12:38

E' noto che l'IA può ampliare la partecipazione civica quanto deteriorarla. Se l'aspetto positivo è ovvio perché tutti ci aspettiamo di aver diritto di esistenza civica, quello negativo è più immerso nell'ansia generale rispetto ai mutamenti in corso, percepiti come fuori dal nostro controllo. Tra questi, ha un grosso peso la possibilità di condizionare le percezioni e le scelte dei cittadini di cui dispongono non solo i malintenzionati ma anche coloro che sono interessati all'ampiezza dell'audience a fini particolari, come ad esempio quelli elettorali.

Gli umori collettivi mutano con una certa frequenza, e chi intende mantenere la propria presenza leaderistica in politica (ma non solo) tende a seguirli e a dare l'impressione di rappresentarne la risposta, indipendentemente dalle proprie azioni concrete.

Un esempio "storico" è stata la formazione finanziaria dei cittadini. Una volta propagandata l'offerta formativa, ecco che le realizzazioni e l'effettiva partecipazione ad esse non mi risulta essere stata esponenziale. Lo stesso può dirsi per la stessa proposta di partecipazione collettiva come pure per i vari tavoli di regia (ad esempio quello sui senza dimora) che una volta aperti sono rimasti rinchiusi nelle stanze di pochi del Palazzo senza neppure riscontri informativi sugli sviluppi indirizzati ai cittadini.

La cultura della partecipazione, infatti, non dovrebbe essere interpretata solo come acquisizione dei cittadini qualsiasi, ma anche degli eletti e degli incaricati della cosa pubblica, la cui idea di partecipazione si limita invece a messaggi cadenzati dal sapore propagandistico, anziché interlocutorio e indirizzato alla presa di decisioni e alla loro verifica.

Qualcuno si è mai chiesto come mai l'adesione entusiasta del popolo a talune offerte politiche dopo qualche tempo fatalmente scema sino a scomparire? Forse sì, ma solo per quanto riguarda, come ho detto, il consenso illustrato dai sondaggi circa "cosa succederebbe se si votasse oggi?".

Che strada occorre seguire perché la continuità tra cittadini che presiedono le istituzioni e cittadini "altri" non si interrompa? E, in questa chiave, come l'IA può diventare strumento di partecipazione bilaterale e non univoca?

Prima di dire la mia, aspetto le vostre idee al riguardo.

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