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SMARTPHONE PRECOCE E APPRENDIMENTO: NUOVE EVIDENZE DA BICOCCA

Nel vivace dibattito sulla gestione dello smartphone in pre-adolescenza, è stato finalmente pubblicato un nostro lavoro che ci ha impegnati per alcuni anni. In questa ricerca abbiamo testato le principali teorie in campo, sia quelle che ipotizzano i vantaggi del possesso dello smartphone fin da piccoli per l'apprendimento, sia quelle che si attendono diversi tipi di effetti collaterali. La ricerca si basa su dati longitudinali INVALSI, integrati con quelli raccolti nel progetto Benessere Digitale - Scuole: offre quindi risultati più solidi di quelli ottenibili con semplici correlazioni (finora la grande maggioranza). Abbiamo confrontato chi riceve il primo smartphone personale a 10 e 11 anni con chi lo riceve a 12, 13 o 14 anni. I risultati mostrano che nel campione generale non c'è effetto positivo. Non emergono benefici neppure considerando solo il sottocampione di studenti più motivati allo studio. Nel campione generale non si vede neppure un effetto negativo. Questo invece diventa significativo nel sottocampione di studenti che fin da piccoli hanno avuto abitudini di uso intensivo degli schermi (più di 2 ore al giorno in media, soglia indicata dall'OMS).

Questo risultato è importante per due principali motivi:

1) sfata il mito dello smartphone libero come aiuto per l'apprendimento (del tipo "Smartphones give you wings", come titolava un paper molto citato);

2) identifica meglio il profilo di chi può subire i suoi effetti collaterali e fa il pari con quanto sta emergendo in numerosi studi internazionali: la navigazione libera in pre-adolescenza fa danni soprattutto a chi mostra delle fragilità pre-esistenti.

https://www.unimib.it/comunicati/smartphone-precoce-riduce-lapprendimento-degli-studenti-piu-esposti-agli-schermi-bambini