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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 04-09-2023 alle 10:50

LE BRIO' DEL SINDACO

Il sindaco Giuseppe Sala parla del problema dei minori non accompagnati a Milano e lo fa dal suo pulpito social, "Buongiorno Milano", una finestra virtuale sulla città. La mattina si sveglia e si affaccia per parlare ai fedeli, un "Urbi et Orbi" milanese.

Se questa volta riesce ad ammettere che non funzioni la macchina dell’accoglienza rispetto ai minori non accompagnati, lo fa a modo suo. Così, come ben sa fare, utilizza la mossa del cavallo, ammette ma con leggerezza d’animo, come se potesse guardare da lontano una realtà che invece lo chiama prepotentemente. Giudica gli Enti come casa Jannacci inadeguati non dicendo che c'è una obbligatorietà e una certa conveninenza in questo modus operandi, e soprattutto rimanda l’argomento al fattore economico, dunque al Governo che dovrebbe dare a Milano i soldi per aggiustare il meccanismo dell’accoglienza come se dimpendesse solo da questo la risoluzione dei problemi.

Esiste un meccanismo consolidato, capace di reperire fondi economici, i quali, vengono risucchiati dalla macchina dell'accoglienza tout court.

Ad esempio non ammette che il problema della sicurezza non è necessariamente legato ai minori che decidono di non aderire ai percorsi stabiliti nei Centri di accoglienza certamente inadeguati ma anche non responsabili dei comportamenti di questi branchi, quando sono in giro per le strade di Milano.

Quando parla del percorso pregresso di "questi ragazzi", fa cenno al disagio sofferto certamente, ma non dice che i paesi da dove arrivano, hanno modelli molto lontani dalla nostra Società, tanto lontani da essere incomprensibili se non vissuti, e dunque c’è anche una questione di fondo che può essere gestita solo con la deterrenza che deve essere messa sul tavolo delle azioni da intraprendere per gestire il fenomeno. E’ impensabile che si possa integrare rapidamente chi non sa cosa sia una Democrazia, la quale vacilla davanti alla pratica della sopravvivenza, cardine di un modello di vita che caratterizza questi individui fin da subito, dalla nascita, tramite il concetto: difendersi/aggredendo, modello dominante in ambienti socialmente estremi, dove la prassi di sopravvivenza è trovare una preda o rubare, pena la morte.

Allora la deterrenza non è nelle corde di questa Amministrazione, ne lo è la sicurezza dei cittadini e tanto meno il benessere, la tranquillià che pure è un cardine della stabilità Sociale. Non si prende in considerazione un modello d'emergenza, poiché presuppone una resa della politica che oggi sembra essere di estrema tolleranza a favore di una tutela di pochi. Siamo invece in piena emergenza ed è evidente, la cronaca di Milano è oramai monotona quanto inquetante.

Siamo pronti a dire che sono ragazzini, anche quando i ragazzini non esistono in questi individui che già a 5 anni si ritrovano a dover sopravvivere alla giornata. Una dura realtà che dispiace ma che deve essere presa in carico da una amministrazione che pensi ai propri cittadini.

L’integrazione resta un obiettivo lodevole ma non senza una rieducazione che può avvenire ma rivedendo tutti i processi di accoglienza, anche se credo raramente e in pochissimi casi con successo.

I problemi sono comunque da condividere con la CE che su questo argomento non ha un piano condiviso e tende a lasciare che i singoli Stati facciano del loro meglio, forse con particolare enfasi vs l'Italia.

La Francia, oggi davvero sotto pressione per la questione delle ribellioni delle banlieues, sta cambiando strategia, va verso l’espulsione di tutta la famiglia del reo, dunque una deterrenza che lancia un messaggio chiaro dopo innumerevoli errori fatti: "se commetti un reato o ti muovi contro la legge, ritorni nel tuo paese di origine insieme a tutta la tua famiglia". Una posizione molto dura ma che si basa su un principio di reciprocità. Per i minori non accompagnati, non esiste in Francia un permesso di soggiorno per minore età. In teoria, il MSNA può richiedere la protezione internazionale prima dei 18 anni, ma in pratica la richiesta è fatta quasi sempre alla maggiore età. Ciò dipende dalle strutture di accoglienza e dai Dipartimenti. Dal punto di vista giuridico, i MSNA (Minore Straniero non Accompaganto) non sono stranieri ma minori, e la denominazione francese: "Mineurs Non Accompagnés" senza il carattere "étranger" lo conferma. Prima del 2016, venivano chiamati Mineurs Isolés Étrangers. Il cambiamento di definizione mostra la volontà di evidenziare la minore età piuttosto che la condizione di straniero. Però, nella prassi, tale condizione non è sempre in secondo piano. L’aumento degli arrivi nei Dipartimenti francesi ha messo in discussione il funzionamento del sistema di protezione dell’infanzia e si sono diffuse pratiche di trattamenti differenziati per fare fronte alle difficoltà: il non riconoscimento della minore età dei ragazzi e ragazze non accompagnati ne è una conseguenza palese. 

Gianluca Gennai 

https://stranieriinitalia.it/attualita/minori-non-accompagnati-a-milano-sala-sistema-di-accoglienza-inadeguato-urge-intervento-del-governo/

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/profughi-1.198913


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