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Ho aderito all'appello ai volontari per il progetto "insieme per il verde di Milano", lanciato dopo il pesante nubifragio che ha sconvolto la nostra città un mese fa, offrendo così la mia disponibilità a dare una mano, nella misura in cui ciò sia possibile con gli impegni e gli orari di chi lavora.
Perché a me pare che qui non ci sia di mezzo la sorte di questo o quell’assessore o sindaco, di questo o quel partito, di cui poco mi interessa, ma c'è invece una richiesta di aiuto che riguarda la città dove viviamo: se posso fare qualcosa, questo non è a vantaggio di una parte, ma di tutta la città.
Non ritengo tuttavia che le critiche mosse siano tutte censurabili come “sterili e sciocche”, perché molti cittadini sono giustamente scontenti e arrabbiati per come i temi ambientali sono stati sinora trattati nella nostra città, persino dalla giunta a parole più ambientalista di sempre, cioè questa.
Dalla scadente manutenzione del verde esistente, alla gestione quantomeno dubbia del progetto di forestazione della città (ForestaMi), con le visibili falle delle centinaia di virgulti messi a dimora e seccati per mancanza di cure, sino alla cancellazione di aree verdi esistenti per far posto a nuovi edifici (come nel più recente caso del bosco di Via Falck); dall'incessante consumo di suolo, che non mostra segni di flessione con i voraci appetiti della cementificazione "che mai non empie la bramosa voglia e dopo 'l pasto ha più fame che pria", alla creazione di nuove isole di calore; dai troppi parcheggi tollerati sui parterre alberati della nostra città fin sulle radici dei poveri alberi, sino alle manifestazioni di massa (fiere, luna park e altro) ancora autorizzate nei parchi anche storici della nostra città, come ennesima forma di insulto attraverso utilizzi non consoni di questi spazi spesso già messi a dura prova da una inadeguata manutenzione. E non proseguo oltre nell'elenco di questa corsa al ribasso, che pare purtroppo senza fine.
Al volontariato non si può chiedere di farsi carico delle inadempienze e trascuratezze di chi ha il dovere istituzionale di occuparsi di certi temi. Le critiche dunque possono dare fastidio, ma questo non le rende meno vere e meno necessarie.
Quindi, la partecipazione dei volontari non fa scomparire le critiche ma semmai in qualche modo le legittima ulteriormente. Come a dire: "noi ci siamo e c'eravamo anche prima: voi, invece, dove eravate?"
Eugenio Galli
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