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Inviato da avatar Giulio Beltrami il 21-06-2023 alle 15:20

In Italia, sebbene ci sia stata una significativa crescita nella connettività, nella digitalizzazione della pubblica amministrazione, nell’uso di Internet e nell’integrazione delle tecnologie digitali, resta fermo il capitale umano (linea gialla nel grafico): forte carenza di specialisti ICT e solo il 54% della popolazione possiede competenze digitali di base.

AICA ha scelto di dare sostegno anche a quest'ultima, elaborando e mettendo a disposizione un syllabus per la cittadinanza digitale, accompagnato da materiali formativi e modalità di assessment che permettano di verificare gli effetti di interventi educativi, formativi e di assistenza tecnica.

A mio parere tutto ciò va inteso non solo e tanto come rimedio all'ignoranza di noi cittadini, in quanto siamo TUTTI "migranti digitali", ma anche per adeguare i servizi digitali della pubblica amministrazione e per tarare i necessari interventi assistenziali, sulle nostre partecipate esigenze.

Parafrasando Gaber "cittadinanza digitale non è un computer e neanche fare un post, cittadinanza digitale non è una rete sociale, cittadinanza digitale è partecipazione digitale (e-participation)!" al governo della città (Milano nel nostro caso).

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