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Per riflettere sulla partecipazione ho chiesto consiglio e aiuto.
I consigli da chat gpt 3.5.
Ho ingaggiato un dialogo cercando di ottenere una valutazione di quale forma di partecipazione, su portale o dal vivo, fosse più efficace.
Dopo una discussione lunga, veramente lunga per eliminare il tabù dell'impossibilità di prendere una decisione da parte di chatgpt, abbiamo trovato una forma un po' neutra dove la parte finale della valutazione è lasciata al lettore:
Forme di partecipazione | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Partecipazione virtuale | - Comodità e flessibilità | - Possibile mancanza di interazione diretta |
- Accessibilità geografica | - Difficoltà di garantire una moderazione efficace | |
- Ampia partecipazione | - Possibili limiti di inclusione digitale | |
- Registro permanente delle discussioni | - Rischio di polarizzazione o trolling online | |
Partecipazione dal vivo | - Interazione diretta e coinvolgimento emotivo | - Limitazioni geografiche e di orario |
- Possibilità di risposte immediate | - Possibile minor partecipazione rispetto a eventi virtuali | |
- Dialogo approfondito e discussione di gruppo | - Risorse logistiche e organizzative richieste | |
- Creazione di connessioni sociali | - Possibile dominanza di voci più forti o vocali |
Questa tabella riassume alcuni vantaggi e svantaggi generali delle forme di partecipazione virtuale e dal vivo. Tuttavia, è importante considerare il contesto specifico, le esigenze dei cittadini e gli obiettivi delle istituzioni al fine di determinare quale forma di partecipazione sia più appropriata e efficace in una determinata situazione.
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Grazie mr. gpt.
Come si vede la tabella, un po' ambigua ma interessante, ci riporta limiti di inclusione, moderazione, abuso, impersonalizzazione per la partecipazione digitale.
Per quella dal vivo, ci parla di impedimenti fisici insormontabili: geografici, economici, logistici, ma non basta: con parole mie dice che comanda il più forte.
Ecco, il mio assistente chatgpt ha acceso la luce sul punto fondamentale: dal vivo comanda il più forte, perché dal vivo tutto è più pesante: lo spazio, gli investimenti, il luogo.
Solo chi ha tempo e denaro vince.
Vogliamo allora dire che il virtuale vince sul fisico, che il portale vince sulla sala convegni?
Abbastanza sì. Il virtuale è una terra un po' selvatica, ma mica tanto. Io credo che prima di ogni cosa serva un'interazione magmatica tra i diversi pensieri.
Chi ha il potere decisionale, non ha necessità di partecipare, ma di governare la partecipazione. E ci siamo dentro in pieno.
Ma questo potrebbe essere il lato B del disco.
Sul lato A potremmo anche dire: che tu la faccia on line, via radio, in piedi o seduto, in tram, in terapia intensiva o per telefono, la partecipazione è irrinunciabile.
Non fa rima, fa libertà
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