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Aggiornamento al 22.04.23
Faccio seguito alla presentazione nei giorni scorsi di una regolare interrogazione pubblica sulla base delle frequenti segnalazioni che ricevo dall'inizio della pandemia dai nuclei famigliari più a rischio e successivi riscontri a terra in loco.
Dopo opportune comunicazioni nella rete territoriale, per sollecitare un feedback, ricevo finalmente contatto telefonico dalla referente storica e socia co-fondatrice di S. Egidio Milano Onlus: chiedo pertanto che prima del colloquio di chiarimento in presenza che seguirà dopo il 27 p.v. (firma del nuovo Patto di collaborazione "Sentiero della Biodiversità") siano rese disponibili le rendicontazioni sociali 2010-22 (almeno una negli ultimi 5-6 anni).
La referente legale di S. Egidio Milano Onlus conferma infatti di non aver presentato nè mi pare intenda in futuro proporre candidatura per la seguente tipologia di bando:
nè pare ad oggi avvertire la necessità e urgenza di presentare una progettazione trasparente sullo stato dell'arte.
Non mi risultano infine essersi ad oggi attivate connessioni utili con il Terzo Settore strutturato, con altre oganizzazioni che potrebbero farsene carico, con figure professionali qualificate.
Mi permetto pertanto di sollecitare con vigore quantomeno una presa di consapevolezza collettiva sull'effettivo stato di fragilità, con alcuni casi di rioccupazione e/o, situazioni a dir poco instabili e altre questioni irrisolte...
Non possiamo permetterci, nell'interesse pubblico, di perdere altro tempo prezioso e risorse essenziali a sostegno della regolarizzazione progressiva dei nuclei e andare a risanare il pregresso, prima che sia vanificato questa straordinaria - e forse unica - vera opportunità.
Confidando in una celere risoluzione e superamento di questo stallo, comunico che da oggi il mio telefono rimarrà muto per questi nuclei, per gravi motivi di salute con terapie salvavita in corso che richiedono riposo, dopo anni e anni di lotta per arrivare a questo superamento.
Per favore, fate solo in modo che ne sia valsa la pena, che non cada nel vuoto questo appello, ma che sia un'occasione per riflettere sui processi e aggiustare in itinere, dove sarà reso possibile.
In fede,
Roberta Cipolli
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