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La risposta sono i veicoli a guida autonoma ed elettrici, per abilitare una completa automazione e garantire il coordinamento tra loro: sorta di treni virtuali gestiti in rete, con carrozze indipendenti su gomma, che condividono piste, pure controllate in rete, con altri veicoli a guida autonoma, cicli e pedoni.
Quindi è necessario abbandonare la concezione di veicolo proprietario (come abbiamo rinunciato al cavallo) a favore di flotte di taxi e furgoni a guida autonoma, diversificati nella capacità, tipo percorso ed allestimento, per il trasporto di persone o merci o misto.
Veicoli a disposizione ovunque e sempre, su richiesta, che approdano automaticamente, quando necessario, a stazioni di carica e manutenzione, senza penalizzare il servizio.
Tutto ciò a vantaggio dell’ambiente e del risparmio energetico, oltre che per l’efficienza dei motori, soprattutto per la riduzione del parco veicoli di ordini di grandezza.
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