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Inviato da avatar Giulio Beltrami il 07-04-2023 alle 18:52

“Nel 1833 l'economista inglese William Forster Lloyd pubblicò un opuscolo nel quale fece l'esempio dei pastori che condividevano un appezzamento di terreno comune su cui ciascuno di essi aveva il diritto di lasciare pascolare le loro mucche. Nei villaggi inglesi, come anche nei paesi di montagna dell'Europa continentale, capitava che i pastori portassero a brucare le loro pecore nelle aree comuni, anche se le pecore mangiano molta più erba rispetto alle mucche. L'autore suggerisce che la situazione possa giungere ad uno sfruttamento eccessivo del pascolo, perché ogni pastore è nella condizione di ricevere un beneficio scaricando il relativo danno sulla risorsa comune, e se ognuno di essi prendesse questa decisione razionale individualmente la risorsa comune potrebbe essere esaurita o addirittura distrutta, a scapito di tutti. ……..........
Nel 1968 l'ecologo Garrett Hardin ha esplorato questo dilemma sociale in “The Tragedy of the Commons”, pubblicato sulla rivista Science.”
(Wikipedia)

In economia, per tragedia dei beni comuni si intende quindi una situazione in cui diversi soggetti utilizzano un bene comune per interessi propri e nella quale i diritti di sfruttamento non sono chiari, sicché non è nemmeno garantito che il beneficiario ne sosterrà i costi.

Dacché mondo è mondo il dominio delle risorse naturali è stato degli:

  1. Stati, dai Villaggi, alle Città, fino alle Nazioni 
  2. Imperi, dallo Accadico, al Romano, fino al Commonwealth 
  3. Mercati, dalle Gilde Medievali, alla Compagnia delle Indie, fino alle Multinazionali 

Ma mentre per i primi due si va avanti con le guerre, il terzo usa metodi subdoli - bastone e carota o conflitti armati locali - con il sostegno dello Stato o dell’Impero di turno.

E parlare di condivisione delle risorse naturali con soluzioni usuali si rischiano delusioni:

  • Collettivizzazione, intesa come delega allo Stato (statalizzazione) o all’Impero (imperialismo).
  • Denazionalizzazione, intesa come delega al Mercato (commercializzazione).

In alternativa (né Stato, né Mercato) ci sono idee e proposte sulla mondializzazione delle risorse naturali, in particolare nell’ambito di una Costituzione della Terra.

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