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Inviato da avatar Francesca Cucchiara il 03-03-2023 alle 09:26

Allora, recap: mercoledì la sovrintendente ha detto che al momento non esiste alcun vincolo sulla struttura, ma che nel 2025 potrebbe scattare la cosiddetta ‘verifica di interesse culturale semplice’ in virtu’ dei 70 anni dell’impianto (nello specifico, del secondo anello). Quindi, dopo il 2025 la sovrintendenza potrebbe intervenire e impedire la demolizione della struttura, o quantomeno una parte di essa. Ma quale e in che modo ad oggi non è dato saperlo, perché la valutazione si potrà fare solo dopo il 2025. Oggi però una certezza l’abbiamo: lo stadio rimarrà in piedi fino al 2026 perché ospiterà la cerimonia inaugurale delle olimpiadi. Ma allora, quale investitore si imbarcherebbe in un progetto di 1.5 miliardi sapendo che potrebbe essere stravolto da un vincolo sul quale non è possibile fare previsioni sino al 2025? Ma soprattutto: com’è possibile che nessuno si sia posto il problema prima? (forse se lo erano posto eccome, solo che non avevano un piano B). L’unica cosa che al momento è possibile fare, come ha chiarito la sovrintendente è ristrutturare e riqualificare lo stadio. Cioè quello che noi abbiamo chiesto da sempre.
“Sì ma le squadre non vogliono”. Bene. Allora per come la vedo le cose sono due: o trovano delle aree non verdi dove costruirlo, oppure, se ne possono andare da Milano. Non è vero che non ci sono soluzioni, le soluzioni ci sono basta avere chiaro da che parte guardare, se agli interessi dei cittadini o a quelli delle squadre.
Se guardiamo al bene della città, non demoliamo San Siro con tutti gli impatti che questo comporta ma avviamo un bando per la sua rifunzionalizzazione/ristrutturazione e non asfaltiamo l’area verde La Maura (a un km da San Siro!). E voglio vedere come ci riusciranno con la maggioranza del Consiglio contro. Non possiamo costringere Milan e Inter a ristrutturare il Meazza, ma possiamo dirgli che se non gli va bene e un’altra area edificabile non c’è, se ne possono anche andare a Sesto, a San Donato, o dove li accoglieranno.
Io non chiedo che il privato faccia l’interesse pubblico. Il privato fa i propri interessi come è lecito che sia. Io chiedo che il pubblico faccia il pubblico!

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