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Inviato da avatar Paolo Petrozzi il 27-12-2022 alle 16:07

La formula di impegno di acquisto AMAP (Associazioni per il Mantenimento dell’Agricoltura Paesana) consiste nella stipula di un accordo tra produttore e consumatore riguardante l’impegno di questi ultimi ad acquistare secondo i loro bisogni, pagando anticipatamente, e consentendo ai produttori di avere la certezza di un introito necessario alla loro attività.

Il punto di arrivo, invece, senza darsi un orizzonte temporale definito, è la CSA (Comunità a Supporto dell’Agricoltura). In questo caso produttori e consumatori si fondono in un’unità associativa, assumendo la forma di cooperativa o di associazione produttiva, per realizzare una vera e propria comunità di produzione e consumo.

In entrambe i casi, le decisioni relative alle produzioni ed agli investimenti sono prese collegialmente attraverso l’assemblea dei soci che diventa l’organo di conduzione dell’impresa.

Fondamenti di AMAP “Madre Terra ”

Il progetto attuale si appoggia ad una cooperativa già esistente, Madre Terra , di emanazione Caritas, che produce ortaggi e luppoli per la produzione di birra artigianale. E’ composta da un gruppo già formato di lavoratori che provengono essenzialmente dal bacino degli utenti dei servizi ex “SPRAR” rivolti ai minori stranieri non accompagnati e da uno specialista agronomo che si occupa della produzione.

Il terreno di un ettaro e mezzo si trova a Rozzano presso la Cascina S.Alberto. E’ un appezzamento di terreno già coltivato senza aggiunta di additivi chimici, anche se non certificato biologico, e piantumato nel perimetro con alberi da frutto.

Gli agricoltori e i consumatori stringono un patto fondato sulla  qualità, sul rispetto dell’ambiente e sul giusto prezzo, costituendo delle associazioni dove i primi si impegnano a consegnare ogni settimana una cassetta di ortaggi biologici, mentre i secondi pagano anticipatamente e provvedono alla distribuzione. Un rapporto diretto e basato sulla fiducia, dove scompaiono tutti quegli intermediari che concorrono a formare un prezzo più alto.

Nelle AMAP, infatti, i produttori e i consumatori concordano i prodotti da coltivare, i costi e le modalità di distribuzione. Gli agricoltori possono così contare sulla sicurezza delle entrate tramite i pagamenti anticipati, dedicandosi ad una produzione di qualità e senza ricorrere ai fertilizzanti chimici, ai pesticidi e agli OGM.

L’esperienza AMAP permette ai proponenti ed ai futuri fruitori di consolidare la consapevolezza di ciò che si mangia ed a come si produce. La corsa folle al risparmio o al costo dettato dalla presunta qualità presuppone l’affidamento totale alle logiche di mercato, sia esso di prossimità oppure legato alla Grande Distribuzione Organizzata. Il progetto AMAP tenta di scardinare queste logiche cambiando il paradigma di consumo e permettendo ai soci di riappropriarsi delle dinamiche di produzione stabilendo ritmi di lavoro, diritti, condizioni e garantendo stagionalità, sostenibilità e salubrità ai prodotti.

Si sperimenta, attraverso la produzione orticola comunitaria, una nuova modalità di coltivazione dove il produttore ed il consumatore si incontrano per decidere insieme cosa e come coltivare, abbattendo la barriera tra produzione e consumo, lasciando alla stagionalità, e quindi alla natura, il compito della scelta.

Le modalità di coltivazione sono da intendersi “partecipative” nel senso che al netto delle varietà stagionali ed ai bisogni dei soci e della comunità che ne usufruisce, è prassi consolidata decidere insieme cosa coltivare. La vicinanza del luogo consente, opzionalmente, ad ogni componente della comunità di recarsi sul posto a ritirare la verdura ed eventualmente anche a prestare la propria opera volontaria nella raccolta degli ortaggi.

La produzione condivisa contribuisce a modificare la propensione al consumo dei beni primari seguendo una condotta che tiene conto delle dinamiche instaurate nel progetto stesso: l’acquisto di prodotti di largo consumo, in sé non demonizzato, viene elaborato in un’ottica di attenzione al problema del cambio climatico (global change). Ciò vuol dire che l’alveo del progetto si espande aumentando la percezione del “che fare” rispetto ai comportamenti quotidiani del consumatore.

Infondere consapevolezza rispetto alla nostra condizione umana: ovvero la convinzione che non siamo agenti autonomi di un sistema sempre più in difficoltà. Ciò consente alla comunità partecipante di condividere i valori e le pratiche del consumo attento alle trasformazioni ecologiche in atto in senso non autodistruttivo. La positività delle condotte singole relative al consumo tiene conto della complessità del contesto in cui ciascuno opera con l’obiettivo di modificare le pratiche consolidate nel tempo che possono corrompere l’ambiente che ci circonda.

Il progetto AMAP ha l’obiettivo di rimettere al centro degli interessi di relazione la produzione primaria. Questo permette ai territori di concentrarsi sul fabbisogno alimentare come punto di ripartenza per sostanziare il concetto di comunità; ogni comunità ha la necessità di costituire una identità collettiva attraverso un elemento unificante che può essere rappresentato dal recupero della pratica del lavoro della terra. Si creano occasioni di dialogo e l’orto diventa punto di aggregazione e di apertura alla società: una piazza sociale che mette il cibo di qualità a disposizione di tutti coloro che vogliono partecipare al progetto e che presenta ampi margini di espansione. Dar da mangiare alla comunità solidifica il senso di appartenenza nel rispetto delle specifiche differenze e consolida i rapporti che vengono mediati dalla concretezza del “fare”. Condividere il cibo evoca una sincera attitudine all’inclusione.

Solidarietà

Il progetto si propone anche di alimentare il progetto della cosiddetta “cassetta sospesa”, ovvero il contributo che settimanalmente già oggi viene erogato attraverso il mercatino di Francesca alla cascina Linterno. Una quota di produzione potrà, secondo le decisioni dell’assemblea, essere dedicata alla distribuzione solidale di ortaggi biologici e di sicura provenienza, differenziandosi ma non contrapponendosi rispetto a quanto avviene oggi con il “Banco alimentare” organizzato con i prodotti della GDO.

Per ulteriori informazioni:

amap@desrparcosud.it

amap.madreterra@gmail.com 

Per aderire:

Patto adesione


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