Rispondi a:

Inviato da avatar Gianluca Gennai il 06-12-2022 alle 17:49

Ogni iniziativa è lodevole ma rilancio la mia proposta che riporta nel solco del valore della Firma (nel senso dell'adesione a una certa Associazione o altro), quel detto: "sull'onore" che qui in Francia è un capisaldo dell'autocertificazione (davvero non ci vedo nulla di male e non deve essere un richiamo, piuttosto un rinnovo di fiducia e un rilancio delle collaborazioni tra partecipaMi e il singolo iscritto), dei 2 Euri per ogni inscritto da versare a breve, parlando dell'oggi (sarebbero subito circa 14mila euro) e per il futuro entro il mese di marzo (ogni anno si parte con 14mila euro). Questi li escluderei dalle donazioni pro-capite che classificherei come "extra" (quello latino). Già una cosa così dà un segnale di cambiamento forte, decisamente più aggressivo.  Non è possibile non raggiungere mai questi iscritti anche solo per dirgli: "Ehi, ti ricordi che ti sei iscritto/ta a questa roba qui?".

Io non vedo quale sia il problema, poi se non li si riceve, va bene lo stesso ma almeno sappiamo su chi contare o no, anche perché vedo che scriviamo sempre gli stessi, sembriamo un loop di pensieri, cosa cambiarebbe proprio per ri-affermare il mezzo al posto del fine peralatro mi pare un concetto scontato, va da se che partecipaMi sia un mezzo, io non l'ho mai percepito come un fine, e non credo che qualcuno lo veda come un fine, sta nella natura di partecipaMi dove la partecipazione è il fine, appunto attraverso anche lo scrivere su partecipaMi.

Roberto, quale percezione? Che sia uno strumento farraggionoso o da intellettuali dalla penna calda? Certamente c'è un pò di verità in questo, dobbiamo ammetterlo, dunque sono d'accordo nello scrollarci di dosso questo senso da "boomer" che tiene lontani i giovani o da intellettuali che tiene lontani i cittadini, ma serve cambiare marcia e toglere il piede dal freno.

Il tono "accademico" dobbiamo tenerlo come rigore del procedere poi basta, il mezzo deve essere fluibile, agile restando smarcato dal concetto di social o di effimero. Serve un linguaggio nuovo. Fiorella ha fatto un commento che mi ha colpito e che dimostra una sua intuizione pragmatica quando ha detto che non ci sono più gli universitari, ecco cosa conta; conta questo, manca questo, manca un pensare fluido, tipico di chi ha voglia e forza di dire, di parlare, usando nuovi linguaggi o forse vecchi ma decisamente comprensibili a quella parte di cittadini sotto i 30 e forse anche con la pancia a terra. 

Attenzione però a non ri-scivolare nel solco del "politcally correct" come forma di linguaggio scevra dalla creatività che risiede spesso nell'anticoformismo. Va bene se si parla di genesi del temine ma senza declinarlo a tutti i costi a una tirrania ideologica contro ogni forma di deviazione offset.

Sui 2 Euri, se del caso, avendo a disposizione la mailing-list, posso farlo io come membro della Consulta della Fondazione RCM attraverso CCC (not in my backyard ?).

Gianluca Gennai

Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta