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A seguito della calorosa discussione alla Consulta mi preme chiarire che un ridimensionamento, da Fondazione ad Associazione, non significa necessariamente tagliare i ponti con la Pubblica Amministrazione, ma solo abbandonare il centro campo, per giocare di rimessa:
- La partecipazione della Pubblica Amministrazione richiede un impegno rilevante, economico e burocratico/istituzionale, ed ho sorprendentemente scoperto che non sarebbe gradita da quanti temono l'influenza della politica, sebbene l'esperienza ci dica come il sostegno a RCM sia provenuto sotto regimi politici diversi, anche da dove non te lo saresti aspettato.
- Una associazione, che prosegua in modo autonomo la missione della partecipazione civica digitale, a partire dagli stessi soci paganti, potrebbe assumere rilevanza e popolarità adeguate a raccogliere fondi ed a collaborare con altre associazioni, per ottenere finalmente l'interesse "interessato" della Pubblica Amministrazione.
Essenziale sarebbe assumere una certa "coscienza sindacale", per cui un servizio di Difensore Civico [Digitale], di cui si è parlato, mi pare un'eccellente idea-killer.
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