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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 30-11-2022 alle 17:25

Cara Fiorella, per quanto scrivi si può essere d'accordo ma non in totale accordo non tanto per quanto scrivi che resta nel solco della base sulla quale poggia partecipaMi, ma per quanto non scrivi, perché le tue competenze sono molte e anche la tua capacità di analisi e profondità intellettuale. Dunque, non immagino manchi la capacità di re-inventare il ruolo di partecipaMi che, se resta "strumento disponibile" e non "strumento proponente", rischia l'estinzione per quanto nobile e di lignaggio intellettuale. Io credo che il ruolo di partecipaMi non sia più quello protetto dai punti cardianali della partecipazione passiva quali: 

1) ci sono

2) tu scrivi

3) io divulgo

4) io aspetto novità 

Lo si vede dai post in bacheca, per lo più voci di segnalazione, talvolta di protesta, più raramente di analisi e approfondimento, senza alcuna risposta tranne casi rari di interventi Municipali (il consigliere o l'assessore di turno). Anche AMSA non usa più la piattaforma. Io non credo sia questo il ruolo di uno strumento come partecipaMi, potenzialmente di grande impatto sulla vita socio/politica di Milano. Re-inventare nel senso piu' radicale del termine come unica via d'uscita, non basta un re-styiling. Ad esempio i saperi di tutti voi vanno messi a disposizione della cittadinanza fino a compiere percorsi formativi vs i cittadini meno dotati, serve andare fin nei quartieri se non nelle case, per organizzare percorsi di digitalizzazione di famiglie, pensionati, ragazzi che hanno bisogno di "educazione digitale" che li porti a usare lo strumento "pc" per difendersi, per protestare, per fare operazioni digitali nel più ampio scenario positivo possibile. Ecco le scuole. Allora potranno anche essere vettori consapevoli sui quali pensare un futuro di partecipazione, altrimenti si continua a ragionare tra di noi, o con chi già ha una "forma mentis". Ci sono CAF, serve aprire corridoi di collaborazione per dare supporto, per elevare il livello di utilizzo del mezzo digitale personale. Bisogna incontrare i cittadini attraverso i canali a loro più vicini, capire come poter dare una mano all'azione Civica, alla Partecipazione attiva. Allora partecipaMi sarà veramente partecipaMi. Molto altro ancora è possibile, ma serve uscire dalla logica dell'attesa, cosi credo arrivino anche contributi, oltre ai pacchetti da proporre alle Amministrazioni ma che oramai si affidano a FB o Twitter, o altro. Va organizzata una nuova struttura sulla quale costruire un sistema di divulgazione anche fisica, vocata a rendere i cittadini consapevoli delle potenzialità degli alti strumenti partecipativi oggi, sconosciuti o poco conosciuti ai più.
La competizione con i social è persa, inutile procedere con l'idea di un social di livello superiore se non dai un ritorno di livello superiore.

Ovvio lo spostamento rilevante, una proposta che non è orfana di esperienze tramite le quali, si è capito che finché non scendi in campo fisicamente, finchè resti nel protettorato intellettuale, poni il limite tu stessa.

Gianluca

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