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Inviato da avatar Philip Grew il 28-11-2022 alle 20:40

Questa situazione dimostra come FRCM fa male a fare i conti con l’ente locale che non ha nessuna vera intenzione di muoversi nella direzione di una cittadinanza più consapevole. L’autorità su molti aspetti della nostra vita è passata dal settore pubblico alle mani delle società private dedite alla creazione di valore per gli azionisti. Lo stesso dibattito pubblico è stato privatizzato.
La maggior parte degli utenti della rete ha preferito arruolarsi nell’esercito dei sudditi degli Amama (Alphabet, Meta, Amazon, Microsoft e Apple) in cambio dell’utilizzo di servizi di rete “comodi.” Diamo il possesso dei nostri rapporti ad entità che non rispondono alle né alle persone né alle pubbliche amministrazioni. Il potere di queste società dipende unicamente dal numero di utenti che sono legati ai loro sistemi.
Ma è un potere forte che ha permesso alle aziende tecnologiche di ridurre a vassalli le altre aziende e le pubbliche amministrazioni. Fiutando la tendenza, il settore pubblico è corso ad adottare sistemi proprietari; collude cioè in uno sforzo per asportare l’agentività umana. Questa nuova organizzazione sociale non è compatibile con la società civile.
A livello mondiale è in atto una lenta ma inesorabile resipiscenza che potrebbe determinare una svolta nel metodo di regolare l’aggregazione. Avviene a livello mondiale e si dirige verso una nuova consapevolezza da parte della gleba digitale. Questa resipiscenza però è radicata nelle esperienze reali nei luoghi della vita attuale. Dipende quindi da organizzazioni locali, dalle idee che provengono dalle associazioni site sul territorio.
Non è difficile immaginare per FRCM un ruolo fondamentale in questo processo. Rappresenta un punto di forza per la coltivazione locale di questa consapevolezza. La strategia per assumere questo ruolo è un’impresa faticosa. FRCM dovrebbe intraprendere tante piccole iniziative per allearsi con altre realtà locali, nazionali e globali su specifiche tematiche che compongono il panorama della rete allo stato attuale.
In Italia è bloccato da quasi un anno il Progetto Gutenberg? Scopriamo chi sta facendo opposizione a questo illecito e lavoriamo con loro. Non puoi frequentare l’università pubblica senza un account Microsoft? Troviamo chi sta cercando di cambiare questo abuso. Nelle scuole tutto avviene tramite Google Education? Ci saranno dei gruppi di genitori che fanno resistenza: troviamoli e lavoriamo a livello locale sulla questione, come succede in Germania. La pubblica amministrazione va avanti a software proprietario? Contattiamo il gruppo locale di LibreOffice, diventiamo soci della Italian Linux Society. Tessiamo dei rapporti con Wikimedia Italia. Questa strada è faticosa ma percorribile e potrebbe generare le nuove energie necessarie.
Partecipiamo a partecipaMi e facciamo in modo che partecipaMi partecipi localmente al movimento globale per ridare voce alla società civile. Cerchiamo di ignorare i partiti politici e chi lavora per essi. Facciamo noi direttamente la vera politica attraverso un po' di social networking nel senso antico del termine.
- ph 20221128

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