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Inviato da avatar Fiorella De Cindio il 21-11-2022 alle 12:26

caro Gianluca e tutti,
come Fondazione RCM non abbiamo mai puntato a “essere ricevuti in quegli uffici profumati e ben arredati dove ti devi inginocchiare quando parli”, ma e’ vero che abbiamo tenuto in tutti questi anni una sorta di aplomb istituzionale per sperare di portare il Comune (e la Provincia prima del disastro della Citta’ Metropolitana) a collaborare non tanto con noi, quanto con i cittadini e le loro istanze raccolte da partecipaMi.

In alcune occasioni (in particolare 2006, 2011) abbiamo usato il momento delle elezioni municipali per coinvolgere i candidati sperando che, una volta eletti, continuassero il confronto pubblico su partecipaMi. Detta cosi, sembra quasi una ingenuita’, ma in effetti abbiamo fatto a molti di loro, dopo le elezioni, proposte non solo di spazi di dialogo online, ma collaborazioni concrete che partivano dalle azioni da loro intraprese nei vari ambiti. Senza riscontri, se non per la solida collaborazione instaurata con Lipparini. La cancellazione dell’assessorato alla partecipazione dopo le elezioni del 2021 e’ stato un segnale molto chiaro, ma comunque abbiamo incontrato come Fondazione RCM l’assessora Romani (dicembre 2021), le abbiamo fatto delle proposte, le abbiamo dato tempo: a luglio l’abbiamo incontrata di nuovo: ci ha risposto che non e’ interessata e ne abbiamo preso atto.

E quindi conveniamo con te che partecipaMi “debba rigenerarsi e passare da strumento di partecipazione a strumento” – uso parole un po’ diverse dalle tue – che permette ai cittadini di indignarsi, agire e mobilitarsi quando lo ritengono opportuno.

Dai tempi di RCM, noi (staff di Fondazione RCM) ci siamo pensati come abilitatori degli attori sociali, piu’ che attori/giocatori noi stessi. Penso che sia il ruolo che e’ corretto per chi gestisce un sito in cui ci possono essere posizioni conflittuali: lo conferma un’ampia letteratura scientifica, ma i problemi della non terzieta’ di chi gestisce gli spazi online, in Italia, sono stati sotto gli occhi di tutti per le giuste critiche piovute sul M5S in era Casaleggio. Lanciare proteste e mobilitazioni su partecipaMi non e’ compito di Fondazione RCM ma dei cittadini.

Noi possiamo e dobbiamo denunciare, con piu’ intransigenza di prima, le scelte improprie sui temi della partecipazione democratica. Lo abbiamo fatto pochi giorni fa, intervenendo sul modo con cui e’ stato condotto il Dibattito Pubblico sulla vicenda Stadio San Siro. Avremmo potuto farlo prima, al momento della scelta del Dibattito Pubblico e dell’affidamento dell’incarico, perche’ a noi era chiaro come sarebbero andate le cose. Ma sarebbe stato un processo alle intenzioni.

Insieme dobbiamo difendere, usandolo tutte le volte che serve e chiedendo che venga usato dall’Amministrazione, il sito Milano Partecipa, il lascito della scorsa amministrazione (alias, del lavoro fatto da Lipparini).

Esempio: perche’ la petizione per intitolare una piazza a Gino Strada fu fatta su change.org invece che su Milano Partecipa? il Regolamento della Partecipazione prescrive che alle petizioni che abbiano raccolto le 1000 firme (quella su change.org ne raccolse quasi 60.000!!!) valide richieste sia “data risposta, scritta e motivata, a cura dell'organo competente entro quarantacinque giorni dall'esito della verifica”, risposta che deve essere pubblicata sul sito e trasmessa “al Presidente del Consiglio Comunale per l’inoltro alla Commissione competente per l'eventuale audizione dei proponenti.” Un iter un po’ tortuoso, ma meglio che il nulla di quando si raccolgono le firme altrove o si usa (solo) Facebook per mobilitarsi.

Quindi, in sintesi:

  • facciamo in modo che i cittadini milanesi usino partecipaMi per avanzare richieste e protestare su tutto quanto ritengono opportuno,  appena possibile usando, o chiedete che vengano usati, gli strumenti di partecipazione previsti dal Regolamento della Partecipazione e gli spazi su Milano Partecipa
  • insieme vigiliamo sulla attuazione di quanto prescritto dal Regolamento e sulla valorizzazione del sito Milano Partecipa.

Ad esempio, si potrebbe iniziare chiedendo all’Amministrazione che venga pubblicato con trasparenza sul sito l’iter dei due referendum su San Siro: bocciato dai Garanti (e questo c’e’) ma ora c’e’ un ricorso in atto contro questa decisione di cui non si dice nulla (se non erro, la prima seduta e’ oggi).

E dobbiamo insieme fare in modo che di queste azioni si parli sugli altri media, cosa purtroppo molto difficile. Noi stiamo coltivando il rapporto con Radio Popolare (spero che vada in porto l’idea di fare una serie di radio-incontri/lezioni sulla Cittadinanza Digitale) ma non riusciamo a ‘bucare’ sulle pagine locali dei quotidiani. Ogni aiuto in questa direzione sarebbe di grande aiuto. 

Che ne pensate? discutiamone anche prima della Consulta, in modo da renderla piu' operativa possibile !

un saluto a tutti
-- fiorella

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