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1. la platea a cui si rivolgono i due istituti: Dibattito Pubblico e Referendum: il primo a soggetti e associazioni interessati, mentre il secondo a tutto il corpo elettorale;
2. le modalità di svolgimento: il primo si articola in analisi e dibattiti sul progetto di fattibilità e sulle possibili alternative con l’opportunità di proporre modifiche progettuali, il secondo invece consiste nella semplice richiesta al corpo elettorale di pronunciarsi su un quesito definito;
3. i risultati a cui possono portare: il primo può condurre a una modifica del progetto, mentre il secondo permette solamente di conoscere l'opinione degli elettori su un determinato tema.

In effetti con il Dibattito Pubblico si potrà chiedere delle modifiche al progetto (quando potremo vederlo) ma non l’annullamento del progetto per la natura stessa della consultazione indetta a valle di un progetto preliminare e dunque dopo l'ok delle parti in causa. Sembra non ci siano elementi per pensare che il nuovo stadio non si farà e, da quanto scritto nel documento, c’è invece la certezza che San Siro verrà abbattuto per evidente insostenibilità economica al netto di trovare una soluzione alla destinazione d’uso e all'accettazione di due impianti coevi.

Ci sarebbe la questione ecologica a pesare sull’intero procedimento, fin ora solo menzionata e oggetto di dibattito e riflessione ma mai sondata dal punto di vista di un possibile percorso legale contro o l’abbattimento, forse è questo un percorso da sondare anche con l’aiuto del Prof. Pileri, puntare sul disastro ambientale e dunque su una procedura di annullamento basata sulla salvaguardia della salute pubblica. Su questo tema credo non ci siano pareri possibili di profilo economico o strategico. L’istruttoria dovrebbe poggiare su dati scientifici inoppugnabili.

Gianluca Gennai