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Ascoltando le chiare parole del prof Vitiello mi sono ricordato di una frase, letta tempo fa nel Gioco delle perle di vetro, che mi pare recitasse: "... riuscite a mettere in relazione una poesia con l'orbita di Saturno...".
Mi sono poi venuti in mente gli esperimenti di Masaru Emoto con l'acqua. Tali esperimenti, considerati alla luce di quanto stavo ascoltando, mi hanno suggerito l'idea che potrebbe non essere la parola (amo, odio) a influire sulla cellula, o sulla molecola d'acqua, ma lo stimolo, il desiderio, la volontà che ha creato, nei vari linguaggi, la parola.
Quando mi capita di imbattermi in discussioni che mi pare trattino, in maniera più o meno esplicita, di una possibile unicità della miriade di sfaccettature in cui vediamo la realtà, provo una vaga e piacevole commozione.
Anche di questo ringrazio gli organizzatori e il prof. Vitiello.
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