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Data voce alla delusione e allo sconforto, adesso che si fa? Se Sala è blindato, a destra (ma, riflettiamo, quale destra oggi?) la blindatura è ancora più stretta e più antica. Lo dimostrano, ad esempio, i giornali di parte, o per dirla con Gennai, di "sistema" (ma, riflettiamo, quale sistema?) che non sono soltanto Repubblica e il Corriere ma anche La Verità (ma, riflettiamo c'è una verità?), Il Giornale e tanti altri. Si assiste dunque, per restare nel clima dell'articolo, in uno stato d'assedio in cui "domina il protagonismo, l'ambizione delle 3° e 4° generazioni d'immigrati italiani fino a ieri esclusi, oggi invece maggioranza di una Milano in cui la gente del sud non è quella della penisola ma bensi quella africana e magrebina". 

In questa descrizione non mi trovo del tutto a mio agio, perchè lascia solo immaginare le origini delle "colpe", ma non le identifica con chiarezza in modo da farle diventare obiettivi cui indirizzarsi.

Si direbbe cioè che Sala abbia fatto, a suo beneficio, un gran polverone mescolando politica con affari, occhieggiando la Moratti e fiancheggiando i Verdi, mentre usciva dalla mischia del PD per dedicarsi con energia agli affari senza riguardi all'occupazione di territorio.

Bene, e allora? Chiedo a Gennai  da cosa venga tutta questa libertà del sindaco, come mai non si sente, a parte la destra "di sistema" e qualche associazione di cittadini mirata a obiettivi ristretti, nessuna presa di posizione cittadina costruttiva, come mai non si assiste a nessuna rinascita civile e politica.

Se ho inteso correttamente il suo articolo, spero che su buone basi si possa attivare una conversazione utile.