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Plaudo naturalmente a tutte le iniziative fin qui intraprese e a quelle che verranno.

Spiace constatare che si sta spostando il baricentro sulla legittimità del Dibattito Pubblico in questo caso, chiesto direttamente a Roma, dove  stanno cercando di istituire il gruppo di lavoro, soprattutto per gestire al meglio il Pnrr e quanti altri piani siano in fase di attuazione per il piano di Ripresa e Resilienza.

Nel caso di San Siro non si tratta di un'opera pubblica, sono dei privati che intendono intervenire con le proprie finanze, dunque l'istituzione del Dibattito, benchè il comune abbia dichiarato l'interesse pubblico, resta giuridicamente da sondare e purtroppo non credo che questo giochi a favore delle nostre pretese di confronto che, ribadisco, è tutto milanese e politico, poichè sta nelle corde della sinistra aprire alla discussione pubblica.

E' vero che si stratta di una grande opera, è vero che supera i 300ML richiesti per l'obbligatorietà del Dibattito Pubblico secondo le ultime pubblicazioni in Gazzetta, ma non è una Grande Opera Pubblica ne' centra il piano di Resilienza e Ripresa ne' altro. L'argomento pubblico resta solo legato all'abbattimento o meno del Meazza che non è proposto dal Comune ne' mai ha avviato un tale procedimento che invece rientra nel progetto privato di investimento, insomma non sarà facile riuscire a far attuare il Dibattito Pubblico a meno che il Sindaco Sala, votato dalla sinistra, uomo di sinistra, democratico, progressista, milanese, verde, detto uomo di buon senso e del fare milanese, stimato manager di Expo, ex gestore delle finanze in giunta Moratti, non decida di concederlo ai sui sudditi.

Ogni altro caso è da considerarsi solo se riusciamo a muovere le corde giuste.

Gianluca Gennai